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L’edizione limitata di un prodotto è una strategia utilizzata da brand famosi come Nutella, Nespresso, Giovanni Rana, Levissima, Coca-Cola e Mulino Bianco; a volte con marchi non food: Baci Perugina e D&G o Pringles e SuperMario. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Manuela Soressi per Il Sole 24 Ore.
Le edizioni limitate
MILANO – In principio furono Natale e San Valentino. Poi sono arrivati Halloween e il Giro d’Italia. E ora i prodotti alimentari in “edizione limitata” stanno dilagando anche in altre occasioni speciali, come il compleanno, tanto che il Birthday cake sandwich, lanciato da Marks and Spencer nel Regno Unito è considerato uno dei nuovi prodotti di maggior successo del 2025.
È la conferma dell’attualità della politica delle limited edition, che è nata negli Stati Uniti nel mondo del lusso e che poi si è ambienta molto bene anche in un universo tutt’altro che esclusivo qual è il largo consumo alimentare. Soprattutto da quando si è trasformata in un efficace strumento di marketing.
“Il maggior ricorso alle limited edition si deve al ribaltamento della strategia industriale classica, quella che introduceva solo i nuovi prodotti capaci di generare grandi volumi di vendite – spiega a Il Sole 24 Ore Daniele Tirelli, docente di product innovation, consumption & marketing allo Iulm di Milano –. Oggi che private label e copacker sono diventati più agguerriti, le aziende devono proporre tanta micro-innovazione per mantenere e occupare lo spazio a scaffale. Perdipiù, oggi che lanciare un nuovo prodotto alimentare è estremamente costoso e la probabilità di successo è molto bassa, le edizioni limitate rappresentano un’innovazione economicamente sostenibile”.
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