venerdì 12 Aprile 2024
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Ambiente ed ecosostenibilità nello speech della gara di Francesco Masciullo

La scelta spstenibile di Francesco Masciullo, per la gara mondiale, di tre origini molto particolari. Per l’espresso, un Sidra Colombia, dalla farm La Palma & El Tucan. Per il “milk beverage”, un Costa Rica El Diamante. Per il “signature drink” un sl28. Sempre proveniente dalla farm colombiana, da La Palma & El Tucan.

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MILANO – Lo story telling è parte fondamentale della prestazione al WBC. Al barista spetta anche il compito di intrattenere giudici e pubblico con uno speech che sia narrazione non solo della propria performance. Ma anche dell’universo professionale e di vita. Lo sa bene un campione del livello di Francesco Masciullo.

Il suo concept di gara durante il mondiale di Seul, è partito da considerazioni di ordine ambientale e di ecosostenibilità.

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Francesco Masciullo: la sua visione del futuro caffeicolo

Come abbiamo scritto anche in un’analisi pubblicata, la domanda mondiale continua a crescere e ciò richiederà forti incrementi dei raccolti nei prossimi decenni.

Stanti le attuali proiezioni, la produzione mondiale dovrà superare i 200 milioni di sacchi a inizio anni ’30 e raddoppiare entro metà secolo. Per stare al passo con i consumi.

I dati del WCR (World Coffee Research) Institute

“Entro il 2050, se non faremo niente, la superficie coltivabile per la qualità Arabica sarà dimezzata”.

L’Istituto arriva anche a pronosticare una possibile estinzione del caffè selvaggio attorno al 2100, quando le temperature saranno salite globalmente di quasi 5 gradi.

Uno scenario drammatico

Soprattutto per quei paesi che vivono di esportazione di caffè, come il Nicaragua (dove i sacchi di chicchi rappresentano il 17% totale delle esportazioni). Per arrivare all’Etiopia (33%) e il Burundi (57%).

Con le fisiologiche ed inevitabili conseguenze sulle economie dei paesi esportatori e, soprattutto, sulle produttive comunità locali.

Il proliferare di malattie e parassiti

Col cambio delle temperature si sono registrate infatti nuove dinamiche. Come l’ondata di Roya (la ruggine del caffè) del 2012, che portò alla distruzione di quasi il 50% del raccolto centroamericano. Con punte dell’85% in Guatemala.

In Colombia, il fungo è stato trovato in zone considerate da sempre troppo fredde per la sopravvivenza del batterio.

La stessa cosa si è verificata con la scolite del caffè (Hypothenemus hampeii). Un parassita proveniente dal Congo che, negli ultimi anni, è stato individuato in tutti i paesi della cosiddetta coffee belt. (la “fascia” planetaria di produzione del caffè).

Facendo segnare danni superiori ai 500 milioni di dollari. (fonte climateinstitute.org.au agosto 2016)

La scelta dei caffè

Di qui la scelta da parte di Francesco Masciullo, per la gara mondiale, di tre origini molto particolari.

Per l’espresso, un Sidra Colombia

Proveniente dalla farm La Palma & El Tucan. Per il “milk beverage”, un Costa Rica El Diamante. Per il “signature drink” un sl28. Sempre proveniente dalla farm colombiana, da La Palma & El Tucan.

Tutti caffè nati da un adattamento (o alla natura o all’uomo). Con i quali si cerca di dare all’industria del caffè delle risposte concrete al problema del riscaldamento globale.

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