giovedì 03 Ottobre 2024

Cristina Scocchia, illycaffè: “Usa, Europa e Cina: ecco la nostra strategia per continuare nella crescita”

Scocchia: "Siamo riusciti infatti a far sviluppare Illy, come da piano strategico, in primis nel mercato americano, un segmento fondamentale perché ama i prodotti italiani di qualità: era un nostro preciso obiettivo riuscire ad incrementare la penetrazione. Abbiamo avuto un’efficienza operativa migliore degli anni passati, tanto che la profittabilità cresce in maniera più che proporzionale rispetto ai ricavi"

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Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè, commenta in una lunga intervista condotta da Marco Scotti per Affari Italiani, i risultati del bilancio 2023 (ne abbiamo parlato qui). Tutti i principali indicatori sono visti al rialzo e, soprattutto, le prospettive di crescita rimangono positive nonostante un contesto geopolitico internazionale che si fa sempre più complesso. Leggiamo di seguito parte dell’intervista pubblicata su Affari Italiani.

Scocchia, risultati davvero significativi: c’è stata qualche congiuntura che vi ha dato una spinta così importante oppure siete stati molto bravi voi?

“Inutile nasconderlo, siamo molto soddisfatti di questi risultati. Abbiamo un Ebitda in crescita del 18% e un utile netto che balza in avanti del 67%. Questo è stato possibile grazie a due driver: miglioramento nei principali mercati in cui siamo presenti e un’accresciuta efficienza operativa.

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Siamo riusciti infatti a far sviluppare Illy, come da piano strategico, in primis nel mercato americano, un segmento fondamentale perché ama i prodotti italiani di qualità: era un nostro preciso obiettivo riuscire ad incrementare la penetrazione. Abbiamo avuto un’efficienza operativa migliore degli anni passati, tanto che la profittabilità cresce in maniera più che proporzionale rispetto ai ricavi”.

Avete risentito dell’aumento dei prezzi?

“Sì, se si pensa che nel novembre del 2021, poco prima del mio arrivo (Cristina Scocchia è diventata amministratrice delegata di illy a gennaio del 2022) il caffè costava 110 centesimi alla libbra.

A marzo del 2022 si era arrivati a 235 dollari con una fiammata inflazionistica senza precedenti. Oggi non siamo più a quei livelli, ma il prezzo è comunque superiore del 70% rispetto a quello di novembre 2021”.

Quali sono le vostre priorità?

“Al momento ne abbiamo tre: la prima è portare il mercato americano ad avere lo stesso peso di quello italiano. Attualmente il mercato domestico vale circa il 33% del fatturato, mentre gli Usa raggiungono circa la metà.

Il secondo obiettivo è quello di crescere nei Paesi europei: abbiamo già filiali in Francia, Regno Unito, Spagna e Germania, ma vogliamo crescere in maniera significativa grazie a una distribuzione più capillare dei nostri prodotti.

Il terzo pilastro è la Cina: attualmente è molto focalizzata sul tè, ma ha un mercato enorme e quindi anche una piccola percentuale della popolazione che si avvicina al caffè significa in realtà un incremento di milioni di consumatori”.

Per leggere l’intervista completa basta cliccare qui

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