sabato 04 Maggio 2024
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Il Convegno sul futuro del caffè si conclude con le parole di Michele Monzini: “Forte partecipazione, molti quesiti”

Conclusioni finali affidate a Michele Monzini: "Abbiamo tante volte detto "insieme". Ringrazio nuovamente tutti, mi sembra che il convegno sia piaciuto, rispetto al numero di domande e di partecipazione. Volevo ringraziare ancora Simonelli Group per l'ospitalità che ci ha dato, sono stati bravissimi ad ospitarci in questa location. "

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BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – Ultimo giro di quesiti e tentativi di dare delle linee guida da sfruttare nel prossimo futuro, che hanno trovato spazio nella cornice creata dal Consorzio promozione caffè nel Campus Simonelli Group. Il dibattito è talmente sentito, che si potrebbe andare potenzialmente avanti per sempre. E probabilmente questo è soltanto l’inizio di un lavoro condiviso.
Qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui, e qui, si possono trovare i contenuti precedentemente pubblicati.

Convegno per fare il punto sul mercato: ci si avvia alla fine

Un appunto arriva dalla platea: “Non si può procedere come singola azienda, bisognerebbe agire a livello nazionale ed avere la possibilità sul serio di iniziare un percorso di educazione, usando delle risorse, anche pubbliche. Con una grande campagna comunicative sul caffè, sul suo valore, sulle percezioni da cambierebbe, aiuterebbe molto.”
Gruppo italiano torrefattori, Omar Zidarich: “Si parla di sfida di filiera, ma non corrispondiamo con le associazioni, che però sono importanti perché la lotta si farebbe molto più grande.
Un esempio pratico: parliamo di sostenibilità. Science Park di Trieste, Un organo di ricerca dello Stato, ha svolto uno studio scientifico sul silver skin, la pellicola scarto di rifiuto dei torrefattori, ma non si riesce ad avere i numeri perché nessuno risponde. Sono gli stessi torrefattori che parlano di ecosostenibilità, che vorrebbero il riciclo. Ho dovuto fare, da presidente del Gruppo italiano, un lavoro certosino per dire: vi prego, dateci quello che chiediamo, perché l’Organo da solo non ce la fa. Ricordiamoci delle associazioni.
Forse noi associazioni non siamo tanto accattivanti, ma vi chiedo allora dove stiamo sbagliando. Il discorso di filiera è quello di restare uniti.”

Max Fabian Demus: diversificazione, cultura sul caffè

“Sono decenni che facciamo questi discorsi, tra la Specialty Coffee Association, il Consorzio promozione caffè. Questi temi non sono novità. Allora, perché non siamo stati finora efficaci? Come lavorare insieme sul pre competitivo? 
Seconda cosa: sostenibilità. La grande difficoltà in questo momento è mettere insieme la filiera del caffè. Ci sono i paesi consumatori, ci sono poi quelli produttori, normalmente distanti – eccezion fatta per il Brasile che è sia forte consumatore che produttore -: come facciamo a ridurre questo gap, soprattutto in termini di sostenibilità e tracciabilità, che sono questioni anche di tipo normativo? “

Ultimo spunto: cercare di lavorare insieme per far crescere la cultura del caffè nel consumatore

Un commento dal pubblico di partecipanti: “Purtroppo le piantagioni di caffè non ci sono in Italia e quindi non si può toccare con mano cosa sia il caffè, cosa vuol dire produrne di qualità come per il vino. Dobbiamo fare più squadra per sollecitare la curiosità del consumatore per avvicinarsi nel capire cosa sia la qualità nel caffè.
Oggi tutte le aziende stanno facendo degli sforzi in tal senso, ma non c’è ancora grip nel consumatore nel proseguire e a considerare questo mondo con una logica staccata dalla commodity.
Avremmo anche un’opportunità per fare network: che è la candidatura del caffè espresso all’Unesco. Potrebbe essere una grandissima occasione per fare squadra e vedere questo prodotto valorizzato senza diversità. Iniziando da qui per portare la bevanda e mantenere la nostra maternità in Italia nei confronti del mondo.
Sobrero: “Bisognerebbe attivare una strategia non push, ma pull. Cioè incentivare le persone ad essere loro curiose e non spinte. Stimolare la curiosità è difficile, ma forse è l’approccio strategico più efficace.”
Finzi, sulla difficoltà del mondo associativo: “E’ una difficoltà arcinota nel fare le cose insieme. Credo che la tecnica migliore sia che dimostrare che insieme le cose cambiano. Collaborare è fondamentale e dobbiamo renderlo possibile.
Nel caso specifico dei dati che non vengono condivisi, dobbiamo capire perché: se è una questione di trust, non si vuole condividere per non fare sapere niente al competitor, dobbiamo trovare qualcuno che si occupi soltanto come cassaforte di dati.
Riceviamo da tutti le informazioni, facciamo una sintesi e delle medie e tutti gli altri dati li cancelliamo. Il punto chiave resta il capire che insieme si fanno le cose meglio. In Europa lo vediamo e dobbiamo insistere andando in questa direzione, perché funziona.”
Maurizio Mutti: “Aggiungo qualcosa in materia della sostenibilità e del comportamento del consumatore al supermercato. La sostenibilità è importante, ma ricordiamoci che i prodotti sostenibili non possono avere un prezzo troppo alti rispetto a ciò che il consumatore è disposto a pagare.
Altrimenti, il rischio è quello che non è disposto a sostenere questi prezzi. Abbiamo visto un esempio su un prodotto che è passato dalla plastica al compostabile, però aumentando il prezzo, ha preso a morire nel tempo.
Il messaggio che quindi diamo in base ai nostri dati: stiamo attenti ad assumerci la responsabilità della sostenibilità senza scaricarlo troppo sui consumatori.”
Professor Gregori: “Quello che vorrei portaste a casa di ciò che ho detto: abbiamo tanti strumenti gestionali, alcuni non costosi, che possono esser utilizzati per migliorare le performance aziendali. La riflessione è: cerchiamo di capire ciò che ci può servire. Ritorno sull’idea di un’Accademy: su questi temi sarebbe interessante fornire dei modelli gestionali, degli strumenti, utili alle vostre esigenze.”

Conclusioni finali affidate a Michele Monzini

Abbiamo tante volte detto “insieme”. Ringrazio nuovamente tutti, mi sembra che il convegno sia piaciuto, rispetto al numero di domande e di partecipazione. Volevo ringraziare ancora Simonelli Group per l’ospitalità che ci ha dato, sono stati bravissimi ad ospitarci in questa location.
I nomi sarebbero tantissimi: Nando Ottavi, il presidente, Marco Feliziani, l’amministratore delegato, ma anche Carlo Ciamarra che ha fatto un lavoro enorme per questo incontro.
Maurizio Giuli, per il grande supporto nell’organizzazione. Ma le persone sono tantissime. Un ringraziamento particolare a Francesca Romana Eliseil, giornalista della Rai. Con la sua moderazione è riuscita a dare un valore aggiunto a degli interventi già ad un lavoro molto alto. Per questo ringrazio tutti gli interlocutori.”
convegno Campus
Il Campus Simonelli sede del convegno sul futuro del caffè in Italia
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