giovedì 09 Ottobre 2025

Colombia da record nel 2024/25: la produzione vola a 14,9 milioni di sacchi, massimo degli ultimi 33 anni

Dopo un’annata record, resa possibile da condizioni meteo favorevoli e dal rinnovo delle colture, la produzione potrebbe però segnare il passo nel 2025/26 – avverte il direttore generale della Federazione Germán Bahamón. “Siamo ora all’inizio di una nuova annata che si preannuncia di minore produzione, a causa del calo fisiologico degli arbusti e delle forti piogge cadute nella prima metà dell’anno” ha dichiarato Bahamón. È inoltre da mettere in preventivo – aggiungiamo noi – l’impatto negativo del fenomeno La Niña, che inizierà a manifestarsi, con buona probabilità, di qui a fine anno solare

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MILANO – Mentre in Brasile è in corso la fioritura del nuovo raccolto – con esiti diversi a seconda delle aree e sempre incerti a causa le incognite del meteo – in Colombia è tempo di consuntivi al termine di un’annata che ha riportato la produzione a livelli record. Secondo i dati diffusi questa settimana dalla Federazione nazionale dei produttori di caffè, la produzione nei 12 mesi trascorsi è stata pari a 14,87 milioni di sacchi da 60 kg: il 17% in più rispetto all’annata 2023/24.

Si tratta del volume più alto degli ultimi 33 anni, molto al di sopra delle previsioni iniziali, che ipotizzavano un raccolto attorno ai 14 milioni.

Vola anche l’export, che cresce del 12% raggiungendo i 13,3 milioni di sacchi.

A settembre, la produzione è cresciuta del 7% attestandosi a 1,14 milioni, in calo però rispetto al dato di agosto di 1,24 milioni.

L’export è aumentato del 6%, a 1,06 milioni. Dopo un’annata record, resa possibile da condizioni meteo favorevoli e dal rinnovo delle colture, la produzione potrebbe però segnare il passo nel 2025/26 – avverte il direttore generale della Federazione Germán Bahamón.

“Siamo ora all’inizio di una nuova annata che si preannuncia di minore produzione, a causa del calo fisiologico degli arbusti e delle forti piogge cadute nella prima metà dell’anno” ha dichiarato Bahamón.

È inoltre da mettere in preventivo – aggiungiamo noi – l’impatto negativo del fenomeno La Niña, che inizierà a manifestarsi, con buona probabilità, di qui a fine anno solare.

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