venerdì 03 Maggio 2024
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COLOMBIA – Bilancio positivo per l’annata caffearia 2013/14

La produzione torna a essere in linea con le medie storiche dei primi anni duemila

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MILANO – L’annata caffearia 2013/14 si conclude in Colombia con un bilancio decisamente positivo, in termini di produzione, produttività e guadagni conseguiti. Nei 12 mesi trascorsi, il massimo produttore mondiale di arabica lavati ha raccolto 12,1 milioni di sacchi di caffè da 60 kg, pari a un incremento del 22% sull’annata 2012/13.

In virtù di questo risultato, che supera le previsioni di numerosi analisti ed esperti di settore, l’output produttivo della Colombia torna ad assestarsi sulle medie storiche dei primi anni duemila. Analogamente, l’export è cresciuto del 23% raggiungendo i 10,8 milioni di sacchi. Il traguardo tagliato quest’anno segna i primi risultati importanti del programma di rinnovo colturale rileva con soddisfazione in una nota la Federazione nazionale dei produttori di caffè (Fnc), che ha pianificato e attuato il programma in collaborazione con l’istituto di ricerca Cenicafé. “Vale la pena di sottolineare – scrivono i cafeteros – che mentre i paesi centroamericani devono affrontare forti cali di produttività dovuti all’epidemia di ruggine del caffè e il Brasile è alle prese con le conseguenze drastiche della variabilità climatica, la Colombia inizia ora a raccogliere i risultati di uno sforzo immane in termini di riconversione produttiva e rinnovo colturale, attraverso l’impiego di varietà resistenti all’Hemileia vastatrix”.

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LE CIFRE – Gli interventi hanno consentito il rinnovo di 591 mila ettari di piantagioni coinvolgendo 423 mila produttori. Fondamentale, per il successo dell’operazione, il contributo del servizio di assistenza della Federazione, che solo lo scorso anno ha realizzato oltre 1,2 milioni di contatti con i cafeteros.
Grandi progressi sono stati raggiunti anche sul fronte del valore aggiunto e dei prezzi pagati al produttore. Negli ultimi cinque anni, l’export di caffè speciali ha raggiunto un totale di 4,8 milioni di sacchi. Rilevanti anche i benefici portati ai produttori dallo sviluppo del marchio Juan Valdez e dalle vendite all’estero di caffè trasformato (torrefatto e solubile).

RUOLO SOCIALE – Al di là delle ricadute economiche, va sottolineata l’importanza rivestita dal settore del caffè nella costruzione di un tessuto e di un capitale sociale nelle comunità rurali più vulnerabili.
Un recente studio dell’Università delle Ande – presentato in occasione dell’ultimo congresso nazionale della Fnc – ha dimostrato come le zone di produzione del caffè siano meno esposte alle violenze del narcotraffico e come il sostegno fornito dalla Federazione ai produttori abbia mitigato la spinta all’esodo dalle zone rurali.

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