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Caffè nei pubblici esercizi: l’analisi 2011 CSI sui bilanci del settore

 La crisi non ferma la crescita delle torrefazioni Si allungano a 85 giorni i tempi di pagamento dei clienti ma crescono ricavi netti, margine operativo e utili

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MILANO – Il bilancio somma calcolato nel volume CSI-Competitive Sectorial Indicator per il settore del caffè nei pubblici esercizi composto da un campione di torrefazioni medie, medio-grandi con una percentuale di specializzazione di oltre il 50% del fatturato caffè realizzato nel canale pubblici esercizi, al netto delle esportazioni, mostra buone dinamiche nel 2010, nonostante il periodo non certo dei più favorevoli, con buone performance in termini di ricavi netti, che fanno registrare una variazione positiva del 3,7% dal 2009 al 2010, e patrimonio netto, che cresce del 4,3%, ma un margine operativo lordo che flette dell’1,1% dal 2009 al 2010.

Considerando i 3 gruppi strategici individuati da Competitive Data, “torrefazioni trend setter”, “torrefazioni follower” e “torrefazioni minori”, vengono comprese nel bilancio somma di settore prevalentemente le torrefazioni del secondo gruppo, le “follower”, essendo le torrefazioni appartenenti al gruppo strategico delle leader molto più export-oriented e con una forte incidenza del canale retail sul fatturato complessivo.

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Tempi di pagamento, indici direzionali e produttività

Com’era prevedibile sono aumentati i tempi di pagamento ai fornitori, da 94 a 102 giorni in media, mentre fanno registrare un lieve miglioramento i tempi di riscossione dei crediti verso clienti, passati da 89 a 85 giorni, probabilmente in sintonia con le performance e strategie della maggior parte delle aziende che compongono il campione analizzato, che si distinguono per importanti azioni di fidelizzazione della clientela, e anticiclicità dell’andamento delle quote di mercato rispetto ai trend di settore.

Mostrano un buon andamento i principali indici direzionali: il ROE passa dal 5,8% del 2009 al 6,2% del 2010, il ROS dal 7,5% al 7,9%, il ROI dal 5,3% all’8,4%, flette leggermente l’incidenza della gestione extra-caratteristica che si riduce da 1,0 a 0,9.

C’è ancora da migliorare sul fronte della produttività: mentre i ricavi per addetto crescono del 2,7% nel 2010, il valore aggiunto per addetto rimane praticamente stabile. Buoni gli equilibri finanziari complessivi, margine di struttura, margine di tesoreria e capitale circolante netto segnano un leggero miglioramento nel 2010, anche se di lieve entità, e rimangono praticamente stabili leverage e quick ratio che indicano un livello di indebitamento medio equilibrato e una liquidità consolidata.

Le torrefazioni “top performer”

Dinamiche ancora più interessanti riguardano le torrefazioni del gruppo “top performer”, campione ottenuto estrapolando dal bilancio somma di settore un sotto-campione di aziende accomunate da indicatori di redditività superiori alla media, e che nell’ultimo esercizio considerato sovraperformano per tutti gli indicatori considerati e, rispettivamente: capitale circolante netto +29,4% rispetto alla media di settore, margine di tesoreria +37,5%, margine di disponibilità +60,5%, mentre il livello di indebitamento (leverage) è più basso, e maggiormente performante l’indice di liquidità immediata (quick ratio).

Giandomenico De Franco
Amministratore Unico Competitive Data

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