mercoledì 10 Aprile 2024
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Bruno Vanzan su Black Sinner: “Rappresenta un nuovo modo di percepire il caffè”

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MILANO – È recente il lancio dell’ultima creazione firmata da Bruno Vanzan e Adriano Costigliola, il liquore al caffè Black Sinner. Una novità per il settore, che nella mixology tra alcol e chicco sta trovando una nuova possibilità di sviluppo. Ne abbiamo parlato con il diretto interessato, che ci ha fatto quasi assaggiare con le sue parole, l’ultimo prodotto con 100% Arabica.

La domanda che tutti si stanno chiedendo: perché Bruno Vanzan si è interessato al caffè per Black Sinner. È un prodotto che ha imparato a conoscere nel suo lavoro?

“La risposta si trova nella mia stessa carriera: circa 10 anni fa ho iniziato a collaborare con aziende anche di livello mondiale di caffè e questo mi ha permesso di confrontarmi con professionisti del settore del chicco. Per questo, la passione che unisce le persone attorno ad una bevanda che io stesso bevo con i vari metodi di estrazione, mi ha fatto realizzare che ci fosse una mancanza di un prodotto che fosse di alta qualità e naturale, che rispecchiasse il mio percorso imprenditoriale da una parte e del gusto nella mixology dall’altra.

Da qui l’idea di intraprendere due anni fa una strada che ci ha portato al lancio di Black Sinner seguendo i pilastri della sostenibilità, dell’uso di prodotti totalmente naturali, senza coloranti e stabilizzanti aggiunti, con una miscela 100% Arabica (una selezione di Etiopia Sidamo e Colombia Superior).”

100% Arabica, due monorigine: etiope Sidamo e Colombia Superiore. Come siete arrivati alla selezione di questi due ingredienti per il blend finale, come e con chi li avete tostati?

Black Sinner, l’ultima creazione alcolica (foto concessa)

“La scelta delle due monorigine è frutto della ricerca di un gusto finale che ci eravamo posti come obiettivo. Volevamo attribuire a questo liquore al caffè una predominanza di frutta secca, liquirizia, con una nota acida. Le due miscele ci sono sembrate le più idonee allo scopo. La tostatura è la classica a tamburo a calore indiretto. La cosa interessante è che seguiamo noi come casa madre tutto il processo, dal chicco, alla tostatura, all’infusione successiva.”

Due anni di ricerca per realizzare Black Sinner con Castigliola: con chi avete collaborato e quali sono stati gli aspetti più sfidanti dell’intero processo?

“Due anni e mezzo di ricerca sono serviti allo scopo di non aggiungere stabilizzanti. Sappiamo che il caffè, se non stabilizzato, rischia di ossidare e rovinarsi. Quindi i nostri test ci hanno portato in qualche modo a sviluppare un’innovazione vera e propria per la bevanda, con un metodo di infusione in acqua a 82° gradi circa: si scarta così una pare inferiore di sostanze organiche che depositano, per prendere solo quella superiore e ciò ci permette di avere una bevanda stabile nel tempo.

Come avete bilanciato due ingredienti così predominanti nel gusto, come caffè e alcol? Qual è il risultato finale?

“Il bilanciamento del gusto è stato raggiunto dopo numerose prove. Volevamo soprattutto che il consumatore percepisse un prodotto con carattere, attraverso una volumetria alcolica di 27 volumi. Perché pensiamo che la miscelazione moderna abbia bisogno di una bevanda in cui la percezione al palato sia dominante, sempre mantenendo un giusto bilanciamento con la miscela caffè: utilizziamo una grammatura molto elevata di caffè per litro, tripla rispetto ai liquori al caffè in commercio oggi.

Questo è indicativo anche di quanto volessimo il caffè come protagonista di Black Sinner. I 27 volumi sono stati tagliati in modo corretto affinché chi lo assaggia, sia neet con ghiaccio che in miscelazione, trovi un prodotto equilibrato, che descrive l’artigianalità e la genuinità di un prodotto made in Italy.”

Delle due ricette che avete pensato per miscelare il Black Sinner, una prevede la moka: da dove nasce l’idea? Si può fare anche a casa da quelli che con la pandemia si sono riscoperti Home barista?

“La moka è un po’ il simbolo della famiglia e della mattina, il suo profumo ispira alla convivialità. Volevamo quindi dare un tocco di made in Italy a una delle ricette più conosciute nel mondo, l’Espresso Martini nato in UK. La moka rappresenta un rafforzamento del caffè, che è anche di un ingrediente che può esser miscelato. Pensiamo che l’Espresso Martini nella sua evoluzione italiana e di servizio nei grandi ristoranti, possa diventare il Moka Martini con l’uso di Black Sinner, in due parti, una di moka, senza più l’aggiunta di vodka e di zucchero.”

Black Sinner potrebbe esser un prodotto importante per far uscire dai confini della colazione verso l’aperitivo, il caffè?

“Rappresenta forse un nuovo modo di percepire il caffè. A livello mondiale è già visto non soltanto come qualcosa di legato alla colazione, ma come una bevanda da bere anche miscelata mentre si pasteggia (senza problemi in Uk e Usa bevono l’Espresso Martini durante la cena). Black Sinner dà qualità alle abitudini che in qualche modo già esistono.”

Dove è possibile acquistarlo e a che prezzo?

“Siamo distribuiti da Stock Italia facendo un lavoro sull’ On trade vuole innanzitutto far diffondere Black Sinner nell’horeca. Per il consumatore finale che lo vuole usare a casa, può esser ordinato online su tutte le piattaforme di riferimento.”

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