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BIALETTI / 2 – LA STORIA – 80 anni in splendida forma per la Moka Express

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MILANO – Festeggiare l’ottantesimo compleanno in forma smagliante è prerogativa di pochi fortunati e di prodotti che nascono “speciali”, come la Moka Express Bialetti.

Dopo 80 anni trascorsi sulla fiamma dei fornelli, la caffettiera che ha cambiato le abitudini quotidiane degli italiani ed è divenuta un’icona dell’industrial design nazionale, riconosciuta ovunque ed esposta nelle raccolte museali più prestigiose, è ancora saldamente sulla breccia, senza che il tempo abbia minimamente intaccato il fascino discreto della sua caratteristica forma ottagonale e, soprattutto, quel rapporto esclusivo di familiarità e complicità che la lega a milioni di consumatori soddisfatti.

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La storia della caffettiera inventata dal geniale Alfonso Bialetti è quella di un’autentica eccellenza italiana: uno straordinario concentrato di passione, know-how, design e perfetta funzionalità che non solo ha impresso una svolta all’arte del caffè, ma che è stato capace anche di evolversi e aggiornarsi nel tempo. Declinata in decine di modelli per adattarsi, anche nei colori, ai gusti dei consumatori, Moka Express è comunque rimasta fedele alla sua identità, originale e qualitativamente superiore a qualsiasi tentativo d’imitazione.

La geniale intuizione di Alfonso Bialetti: così nasce la Moka Express
L’invenzione della Moka Express risale al 1933, anno in cui Alfonso Bialetti, proprietario di un’officina specializzata nella produzione di semilavorati e prodotti finiti in alluminio a Crusinallo, frazione di Omegna (VB), ebbe l’intuizione di creare un nuovo strumento per la produzione casalinga di caffè osservando la moglie mentre faceva il bucato con la “lisciveuse”, una grossa pentola munita di un tubo cavo con la parte superiore forata: l’acqua, messa nel recipiente insieme alla biancheria, bollendo saliva per il tubo e ridiscendeva sul bucato sfruttando bene la lisciva, il detersivo di allora.

Adattando il principio della lisciveuse all’estrazione del caffè con l’aiuto della sua competenza nella forgiatura dell’alluminio, Alfonso Bialetti creò il prototipo della Moka Express, già dotato della particolare forma ottagonale e pronto a portare a un cambiamento radicale nelle abitudini di consumo di caffè tra le mura domestiche.

Grazie all’uso dell’alluminio pressofuso e ai suoi componenti innovativi (come il blocco unico della caldaia, il filtro ed il raccoglitore), Moka Express proponeva agli italiani un modo più pratico ed efficiente di preparare il caffè, dando nel contempo alla popolarissima bevanda un gusto più ricco e intenso, completamente diverso da quello ottenuto con la cosiddetta “Napoletana”: a differenza di quest’ultima che viene capovolta quando l’acqua bolle per farla passare attraverso il caffè dall’alto verso il basso, nella Moka l’acqua va verso l’alto grazie alla pressione che si forma nel serbatoio e attraversa il caffè passando per un filtro.

L’alluminio, inoltre, era il materiale ideale per questo tipo di prodotto, poiché grazie alle sue porosità, con l’uso, trattiene ed esalta il profumo e l’aroma del caffè.

Fino al secondo dopoguerra, tuttavia, l’invenzione di Alfonso Bialetti rimase un prodotto fabbricato semi-artigianalmente in pochi pezzi e commercializzato solo in ambito locale. Di Alfonso Bialetti, infatti, si racconta che “era un artista che lavorava per la gloria e non per il guadagno; la sua soddisfazione, la sera, andandosene a letto, era di addormentarsi con il sigaro in bocca, stringendo in mano uno dei pezzi più difficili usciti dalla fonderia”.

La rivoluzione industriale: Renato Bialetti e la svolta

Sotto la guida di Renato Bialetti, che subentra al padre Alfonso nel 1946, la storia della Moka Express prende una piega del tutto diversa. Dotato di uno spiccato spirito imprenditoriale, Renato Bialetti modificò la filosofia aziendale passando da una logica artigianale a una produzione in serie di carattere industriale. È in questo periodo che iniziò la diffusione commerciale del prodotto e del marchio: se in dieci anni Alfonso Bialetti era riuscito a vendere 70.000 caffettiere, il figlio Renato in un solo anno riuscì a raggiungere la vendita di milioni di pezzi.

Renato Bialetti, inoltre, era un convinto sostenitore delle potenzialità della pubblicità: già nel 1948 alla fiera di Milano Renato decise di esporre un’enorme caffettiera luminosa. Infatti, la figura di Renato Bialetti è legata a doppio filo ad una delle più famose pubblicità italiane, quella che vede protagonista l’inconfondibile Omino coi baffi. Il personaggio nato dalla matita di Paul Campani, da un’idea creativa dell’Agenzia Orsini di Novara in collaborazione con lo stesso Renato, vede la luce nel 1953, come protagonista di una serie di vignette che si concludevano immancabilmente con lo slogan “eh sì sì sì… sembra facile (fare un buon caffè)!”

Tradizione vuole che i caratteri fisici dell’Omino, il nasone ovale, i baffi neri, il collo e le lunghe braccia, siano stati ispirati a Paul Campani proprio dalla figura di Renato Bialetti, da sempre fiero portatore di scenografici baffi, simbolo in carne ed ossa dell’intenditore di caffè.

Qualche anno più tardi l’Omino coi baffi, e con esso la Moka Express, diventerà protagonista di uno dei più grandi fenomeni di costume della storia d’Italia: il Carosello.

La consacrazione: l’Omino coi Baffi diventa animato Con la messa in onda del primo Carosello sull’unico canale RAI, la pubblicità arriva sul nuovo mezzo televisivo, vera rivoluzione nelle abitudini di vita degli italiani.

Renato Bialetti fu tra i primi industriali a intuire le potenzialità della nuova trasmissione, portando così alla notorietà l’Omino coi baffi e il suo tormentone “eh sì sì sì… sembra facile (fare un buon caffè!)”.

Nei primi spot, datati gennaio 1958, l’Omino coi baffi in veste di presentatore si rivolgeva ai telespettatori proponendo dei piccoli Telequiz per indovinare le azioni che un suo simile personaggio stava compiendo. Animato dalla voce di Raffaele Pisu, la bocca dell’Omino coi baffi assumeva di volta in volta la forma delle lettere che componevano le parole che pronunciava.

Si dice che la scelta fosse stata dettata da un intento educativo, per consentire ai telespettatori di familiarizzare con l’alfabeto, in un momento storico in cui la percentuale di analfabetismo in Italia era ancora molto elevata.

I brevi indovinelli e quiz del “Varietà mimo-musicale a Cartoni Animati presentato ogni settimana alla Televisione dalla ditta Bialetti Moka Express” mostravano un Omino, identico in tutto e per tutto al suo presentatore, intento a compiere qualche semplice attività: il difficile era indovinare quale fosse! Una sola cosa era davvero facile da indovinare: come preparare un ottimo caffè espresso con la Moka Express. Da qui la celebre frase “Eh sì, sì, sì… sembra facile (fare un buon caffè)!”

Questo distinto gentleman dai grandi baffi neri e dal nasone ovale, sempre impeccabile in giacca, papillon e cappello tipo borsalino, sarà destinato ad un grande ed imperituro successo: la sua effige campeggia su ogni Moka Express come tratto distintivo e unico. Inoltre, il trattamento espressivo scelto per l’animazione del personaggio nel Carosello Bialetti, contraddistinto da voce bassa, modi garbati e gradevole ironia, portò rapidamente l’Omino coi baffi a incarnare per il grande pubblico il vero intenditore di caffè, autentica personificazione dello stile italiano.

La Moka Express alla conquista del mondo: dagli anni ’60 al nuovo millennio Da allora, Moka Express è entrata nelle case di milioni di italiani, divenuta sinonimo universale di caffettiera. Il suo successo ha travalicato i confini nazionali, imponendo la sua silhouette inconfondibile sui principali mercati mondiali sia come apprezzatissimo simbolo del caffè di qualità sia come icona del design italiano.

È per questo motivo che Moka Express è entrata a far parte delle collezioni permanenti del MOMA di New York ed è fra i 100 Oggetti della Collezione Permanente del Design Italiano, mostra itinerante supportata dal Ministero degli Esteri. Nel 1996 entra nel Guinness dei primati con l’unico esemplare funzionante per 100 tazze di caffè.

Presente all’Expo di Shanghai 2010 tra le 10 invenzioni italiane che hanno cambiato il mondo, e alla Triennale di Seoul, Moka Express è stata protagonista in questi ultimi anni di numerose altre mostre e rassegne di prestigio come quella organizzata a Torino per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia o come il Salone Internazionale del Mobile di Milano, appuntamento imperdibile per i fanatici dell’arredamento e del Design.

Nel corso degli anni Moka Express non ha mai rinunciato alla sua forma ottagonale, alla sua valvola brevettata, ai suoi materiali di alta qualità, ma ha saputo rinnovarsi tenendosi al passo coi tempi, pur restando sempre fedele a se stessa.

Dagli anni ’60 in poi, infatti, per fare fronte all’evoluzione dei consumi e ai nuovi ritmi e stili di vita, nascono modelli di successo che hanno contribuito a fare la storia di Bialetti: Dama, dall’estetica più elegante, Brikka per il caffè con la “cremina” come quello del bar, Orzo Express, per il caffè d’orzo all’italiana oltre che colorate varianti della classica Moka Express.

Una nota d’eccezione la merita Mukka Express, disegnata da Alfonso Giannoni e vestita nell’originalissima versione maculata: l’unico prodotto che consente di preparare il cappuccino espresso a casa propria, cremoso come quello del bar e con tutta la semplicità d’uso di una caffettiera. Una rivoluzione nel rito della prima colazione e delle pause relax.

L’avvento del nuovo millennio è l’occasione per far entrare anche la classica Moka Express in una nuova era, con il restyling che la riguarda, datato 2004: la trasformazione non tocca il corpo della caffettiera ma migliora i particolari del prodotto, nuovo manico e pomolo ergonomici,
nuova finitura lucida, Omino tampografato ancora più evidente e resistente nel tempo.

Il futuro ha radici antiche: 100 di questi compleanni Moka Express! Così in un batter d’occhio il primo decennio del 2000 è già alle spalle, e la Moka Express è ancora lì, regina dei fornelli delle case italiane.

Bialetti Industrie non si è mai dimenticata del suo prodotto di punta, pur avendo negli anni introdotto innovazioni tecnologiche che hanno affiancato la classica caffettiera nella preparazione del caffè degli italiani.

Le più recenti sono le originali Moka Melody Sport, che cantano l’inno della vostra squadra del cuore, le aggraziate Moka Glossy, le colorate Moka Artisti, tutti prodotti che popolano l’universo Moka senza sostituire mai la più tradizionale capostipite.

Infine, per i veri cultori del design e della qualità Moka Express, un gioiellino: la Moka celebrativa, che veste superba la coccarda dei suoi 80 anni, immancabile pezzo da collezione.

Inoltre, in occasione degli ottanta anni dalla sua nascita, Moka Express torna in TV con uno spot dall’alto contenuto emozionale, dedicato ai numerosissimi cultori del caffè che vivono la preparazione di questa bevanda come momento d’eccellenza ogni giorno. La Moka Express, infatti, non ha intenzione di dormire sugli allori: icona di design nel mondo è pronta, fiera e altera come una principessa di antica dinastia ed è una certezza valida in ogni luogo del mondo come recita il concept della campagna caratterizzato da un forte valore emotivo: “Casa è dove Bialetti fa il caffè”.
“eh sì sì, sembra facile (passare alla Storia)”!

Tutti i segreti della Moka Express Originale

Moka Express è così: indistruttibile e sicura di sé, forte di una lunga storia di successi alle sue spalle. Nessuno riesce veramente ad imitarla… e allora proviamo ad analizzarla in tutte le sue componenti, per cercare di scoprire quali segreti racchiuda e cosa la renda così speciale, diversa dalle altre ed assolutamente unica.
Fin dal lontano 1933 il suo raccoglitore si caratterizza per l’esclusiva forma ottagonale, ancora oggi marchio di fabbrica della Moka Express. È proprio una delle sue facce ad ospitare l’icona dell’Omino coi Baffi, simbolo tradizionale della Moka.

Costruita in alluminio lucido e resistente, decorato con manico e pomolo ergonomici e robusti, la Moka Express è tenuta ben salda da guarnizione e filtro ad imbuto, realizzati solo con materiali pregiati e durevoli.

Non solo il design caratterizza la Moka, ma anche le sue soluzioni tecnologiche: infatti, la speciale valvola di sicurezza ispezionabile è brevetto esclusivo di Bialetti e viene inserita nell’unica e originale caldaia a otto facce per garantire massima qualità e cautela nell’utilizzo.

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