giovedì 02 Maggio 2024
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Ecco il barista-robot per il giusto caffè

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MILANO – Quante volte può essere reinventato il caffè? Prima è arrivata la macchinetta per portare l’esperienza dell’espresso del bar a casa, ed è stato un boom di capsule vendute e pubblicità con le celebrity di Hollywood.

Poi è esplosa la mania dell’americano (e non solo) reinventato in mille maniere, compreso il cappuccino che diventa frappé, da sorseggiare in grandi bicchieri di carta da passeggio, e al successo della prima catena è seguita l’apertura di molti concorrenti.

Triestespresso

A credere di poter rivoluzionare ulteriormente il settore è Cafe X Technologies, una startup di Hong Kong che vuole mescolare la robotica con il piacere dell’aroma di un buon caffè: la società che ha già un prototipo funzionante nello Science Park della metropoli asiatica, con relativa app sullo store di Apple e di Google, propone un chiosco trasparente al cui interno un braccio robotico, simile a quelli usati nelle applicazioni industriali, dispensa il caffè in corrispondenza di quattro aperture presenti nel vetro.

Per ordinare la bevanda è sufficiente scaricare la app e selezionare le varie opzioni: si può scegliere la miscela, la marca preferita o un certo grado di tostatura, chiedere il latte e l’aggiunta di eventuali aromi come vaniglia e nocciola e chiedere di berlo amaro o con lo zucchero.

Ma perché bisognerebbe chiedere un caffè preparato da una comune macchinetta e servito però da una tenaglia anziché dalle mani di un commesso?

Secondo Jack Sun, co-fondatore e direttore finanziario della società, il motivo oltre alla vasta possibilità di personalizzare il proprio caffè è il guadagno in termini di tempo: invece che stare in fila o attendere che venga chiamato il proprio nome in uno di quei negozi che vanno tanto di moda, sarà possibile ricevere il caffè fumante non appena si arriva al chiosco, grazie al sistema di geolocalizzazione dello smartphone con cui il software di Cafe X Technologies calcola i tempi di percorrenza del cliente per arrivare a destinazione.

Una volta di fronte al vetro l’acquirente potrà digitare il pin assegnatogli al momento dell’ordine e ricevere il caffè ordinato dall’instancabile robot.

Riduzione dei costi e produttività

Naturalmente il macchinario taglia i costi del personale e aumenta in linea teorica la produttività (anche se non è dato sapere quanti caffè riesce a servire in un’ora) ma è comunque piuttosto costoso, perciò il team spera di poter trovare gli investimenti per iniziare disseminare il suo chiosco in alcuni punti strategici delle metropoli americane, ma anche in grandi centri commerciali, aeroporti e stazioni ferroviarie, sicuro che almeno all’inizio il barista robotico sarà in grado di attirare la curiosità dei passanti.

L’alba dei caffè robotici è appena cominciata?

Luca Tremolada

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