giovedì 11 Aprile 2024
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Bari: ecco il bar dove si può pagare anche con il baratto

Luca Rutigliano, travel blogger: "Ho immaginato un posto dove chiunque possa sentirsi a casa. All'inizio volevo aprire uno Starbucks, il primo a Bari, il primo in Italia. Perché oggi la nostra città e la nostra regione sono meta turistica mondiale. Il colosso americano però non la pensava come me, come noi. E allora abbiamo deciso di fare tutto da soli. Così è nato Honést, il cui nome nasce da un gioco di parole tra home, casa, nest, nido, e onesto "onèst" in dialetto barese. Perché io e Rosario siamo due persone oneste. E perché onesto e democratico è e sarà questo posto"

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In via Sparano a Bari nasce il primo locale in Italia dove il baratto vale come forma di pagamento. L’idea nasce dall’idea di Luca Rutigliano, comunicatore e travel blogger, e Rosario Anagni, responsabile amministrativo dell’impresa. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale specializzato in cronaca locale barese  Bari Today.

Il locale che accetta il baratto come forma di pagamento

BARI – La ristorazione è il suo core business, ma ‘Honést’, nuovo locale nel primo isolato di via Sparano, tra la stazione e piazza Umberto, mira ad essere molto di più. Un contenitore democratico, “il primo in Italia”, un caffè bistrot green, attento all’ambiente e pronto a offrire una cucina internazionale, dove “il baratto vale come pagamento”.

Triestespresso

L’idea nasce dalla fusione dell’estro di Luca Rutigliano, comunicatore e travel blogger, che dai suoi innumerevoli viaggi ha tratto ispirazione; e dell’attenzione ai conti e bilanci di Rosario Anagni, responsabile amministrativo di questa nuova impresa.

L’idea alla base di tutto è sì fare ristorazione, ma anche essere un contenitore, una casa, per chiunque abbia desiderio di trascorrervi qualche momento della giornata. È un caffè bistrot, con cucina internazionale a vista. Si apre al mattino presto. E si chiude a notte fonda. Nel mentre una serie di attività possono prendere vita in modo estemporaneo, con qualche appuntamento anche organizzato.

Un contenitore democratico

Oltre 400 mq di contenitore democratico, quindi. Ogni angolo è stato ispirato da altri posti nel mondo. C’è quello per la lettura, quello per i meeting di lavoro, quello per l’aperitivo, il pranzo e la cena con cucina fusion internazionale affidata a uno chef barese tornato appositamente da Londra, quello per la musica, quello per il relax. Un posto, insomma, dove sentirsi a casa da mattina a sera.

Prima di lanciarsi in questa nuova avventura e trasformare l’idea in realtà i due fondatori hanno analizzato e studiato il mercato, il punto della città in cui aprire e il pubblico a cui desideravano rivolgersi.

“Ho immaginato un posto dove chiunque possa sentirsi a casa – spiega Rutigliano -. All’inizio volevo aprire uno Starbucks, il primo a Bari, il primo in Italia. Perché oggi la nostra città e la nostra regione sono meta turistica mondiale. Il colosso americano però non la pensava come me, come noi. E allora abbiamo deciso di fare tutto da soli. Così è nato Honést, il cui nome nasce da un gioco di parole tra home, casa, nest, nido, e onesto “onèst” in dialetto barese. Perché io e Rosario siamo due persone oneste. E perché onesto e democratico è e sarà questo posto”.

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