giovedì 02 Maggio 2024
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Allarme roya al centro dei lavori dell’Ico: la ruggine che minaccia il chicco

È stato stimato che andranno persi nelle aree rurali, durante il raccolto 2012/13, circa 437.000 posti di lavoro e tale numero è destinato ad aumentare nel 2013/14. Secondo cifre preliminari si stima che 2,5 milioni di sacchi di caffè siano già andati persi, a causa della ruggine, durante l’annata caffearia 2012/13 e ciò porterà a un a riduzione sistematica della produzione della regione con l’annata 2013/14

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MILANO – Le perdite di raccolto causate dalle ruggine del caffè in Messico e America centrale non causeranno, nell’immediato, un’impennata dei prezzi. Parola di Rodolfo Trampe, coordinatore esecutivo dell’Associazione messicana della catena produttiva del caffè. “Il fenomeno della roya sta creando nei produttori l’aspettativa di una forte ripresa dei prezzi – ha dichiarato Trampe in un’intervista a Bloomberg – ma non credo che ciò accadrà, non penso che l’intera produzione possa andare persa, né che i prezzi possano risalire a 3 dollari la tonnellata. Domanda e offerta sono in equilibrio: il Brasile produrrà probabilmente tra 48 e i 50 milioni di sacchi, ci sarà un buon raccolto in Vietnam, mentre la Colombia sta lentamente recuperando”.

Roya: la situazione appare destinata a mutare dalla fine dell’anno

Già nel terzo trimestre 2013, secondo Rabobank International, i prezzi degli arabica risaliranno a 1,70 dollari per libbra. “A cavallo tra dicembre e gennaio, la disponibilità di caffè di origine centro americana cadrà drasticamente – sostiene il presidente del Comitato consultivo del settore privato dell’Ico, il guatemalteco Ricardo Villanueva – Ci saranno 5 milioni di sacchi di caffè in meno in un anno e a quel punto non potrà non esserci una reazione”. Secondo il capo delle operazioni Ico Mauricio Galindo, i paesi centro americani potrebbero aver bisogno anche di 10 anni per risollevarsi dall’epidemia di roya.

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Rispetto al passato, l’attuale malattia attacca gli arbusti anche ad altitudini considerate un tempo sicure e presenta una maggiore resistenza ai trattamenti, ha osservato ancora Villanueva. Cifre preoccupanti L’allarme roya è stato anche al centro dei lavori della 110a sessione del Consiglio internazionale del caffè.

In un comunicato, i rappresentanti dei paesi membri dell’America centrale hanno espresso la loro preoccupazione per l’impatto dell’epidemia reiterando l’appello, rivolto ai capi di stato della regione, a unire le loro forze assieme a quelle delle organizzazioni internazionali, per sostenere le strategie nazionali e regionali di lotta a questa avversità. “L’attuale fenomeno epidemico, che sta colpendo tutti i paesi della regione, con un’incidenza pari al 53%, è il peggiore che si sia visto da quando questa malattia ha fatto la sua apparizione in America centrale nel 1976 – si legge nel comunicato – e ha spinto alcuni dei paesi colpiti a dichiarare lo stato di emergenza fitosanitaria, per far scattare a livello nazionale le misure necessarie a combattere la ruggine del caffè.

Vista l’importanza rivestita in questa regione dalla coltura del caffè, che occupa 351.000 produttori e fornisce sostentamento a più di 2 milioni di persone, tale epidemia appare destinata ad avere un impatto profondo sulle società e sulle economie dell’America centrale. È stato stimato che andranno persi nelle aree rurali, durante il raccolto 2012/13, circa 437.000 posti di lavoro e tale numero è destinato ad aumentare nel 2013/14. Secondo cifre preliminari si stima che 2,5 milioni di sacchi di caffè siano già andati persi, a causa della ruggine, durante l’annata caffearia 2012/13 e ciò porterà a un a riduzione sistematica della produzione della regione con l’annata 2013/14”.

I Governi e i settori privati della regione, assieme a quelli del Messico e dei paesi caraibici, stanno predisponendo un piano regionale di azione

Che verrà approvato a Panama il 19 marzo prossimo, afferma ancora il comunicato, che si conclude con la seguente dichiarazione: “Il Consiglio internazionale del caffè stabilisce che: 1) i paesi membri dell’Ico assumano l’iniziativa nell’affrontare questo importante problema e diano sostegno alle azioni nazionali e regionali intraprese dai paesi membri dell’America centrale volte a combattere la ruggine del caffè; 2) si faccia appello ai Membri della comunità internazionale, attraverso i pertinenti meccanismi di cooperazione, affinché venga data assistenza ai paesi colpiti, sotto forma, tra le altre cose, di competenze tecniche, scambio di informazioni e migliori pratiche agricole, nonché fornendo varietà di caffè resistenti alla ruggine del caffè. 3) si chieda al Segretariato Ico di sostenere i paesi colpiti nell’affrontare la crisi causata dalla ruggine del caffè”. Appalto per i fungicidi Il ministero dell’agricoltura del Guatemala ha indetto una gara d’appalto per la fornitura di fungicidi, che verranno distribuiti a 60.000 produttori nazionali nella lotta contro la ruggine del caffè. Per coprire la spesa, il governo ha stanziato la somma di 5 milioni di dollari provenienti da fondi del ministero delle finanze. Un rappresentante del dicastero ha dichiarato che la distribuzione dei fungicidi avverrà in aprile, in collaborazione con l’Associazione nazionale del caffè (Anacafé).

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