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Accordo tra il Museo del caffè di Trieste e Caferama di Zuoz in Svizzera

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TRIESTE – E’ stato siglato un accordo di collaborazione del Museo del caffè di Trieste in Italia e Caferama in Svizzera. La sede del Museo è presso l’Autorità portuale di Trieste, torre del Lloyd. In questi giorni di Fiera è tuttavia visitabile soltanto oggi causa la Festa del patrono S. Giusto che cade il 3 novembre venerdì. Per informazioni l’email è pistrinig@hotmail.com

Cinque anni, un lustro, niente di più, eppure, nel suo breve lasso di tempo, la piccola realtà espositiva triestina di attività ne ha fatte diverse pur con mezzi ridottissimi e con alcune disattenzioni da parte delle istituzioni interessate.

Nel suo pur limitato spazio del Museo del caffè, il visitatore può osservare alcuni oggetti relativi l’intera filiera del caffè: dal verde al brunito chicco, passando dagli strumenti di lavoro e preparazione della bevanda all’oggettistica di varia natura. In una ridotta area vi è pure una sezione che ospita alcuni oggetti riferiti alla tipica sala di assaggio usata dagli esperti.

Gli oggetti quivi ospitati sono offerti e/o donati al Museo da parte di una quindicina di collezionisti e amanti della materia. Ciononostante, nella limitatezza di risorse, è da tenere in considerazione che nel novembre 2004 è stata realizzata una significativa partnership con il germanico Museo tecnologico del caffè, della Probat Werke.

Parallelamente, nel 2004, è stato coinvolgimento il liceo di lingue Vittorio Bachelet, mentre quest’anno è stato interessato un altro istituto scolastico superiore: il linguistico-commerciale Gian Rinaldo Carli, sempre del capoluogo della regione Friuli Venezia Giulia.

Ora, l’iniziativa si ripropone: è in programma un ulteriore analoga partnership con una realtà elvetica. Stiamo parlando di Caferama di proprietà della Caffè Badilatti, esistente a Zuoz in Engadina, nel Cantone dei Grigioni. Il suo ideatore-curatore, Daniel Badilatti, autentico caffettiere fattosi con le sue mani.

Il Museo svizzero è una realtà completa e ben strutturata. Essa si compone di un adeguato spazio dove il visitatore può fare un viaggio a 360 gradi sull’intero mondo del caffè.

Ma non è finita qua. Negli anni a seguire saranno diverse le realtà che entreranno in contatto, a costituire una rete di musei monotematici, espressamente dedicati all’aromatico chicco.

Cinque anni, si diceva, sono trascorsi da quel marzo 2001, eppure lo spirito del curatore e promotore dell’iniziativa, Gianni Pistrini, giornalista, assaggiatore di caffè e cultore della materia, resta immutato.

“La raccolta di oggetti è a buon punto – afferma Pistrini – e non si vede l’ora di essere adeguatamente collocata. Ad oggi – afferma il curatore – raggiunge ormai i duecento pezzi e altrettanti libri e pubblicazioni sull’argomento, pronti ad essere sistemati in un ambiente consono e decoroso. A breve, potrebbero esserci indubbie novità”. Di questo si sta interessando pure l’Associazione caffè Trieste attraverso il suo presidente Massimiliano Fabian, pure console onorario del Cameroun.

Fonte: Gianni Pistrini

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