lunedì 01 Dicembre 2025

Il caffè a Villa Madama: consegnata al ministro Tajani la nuova Guida delle torrefazioni d’Italia

Godina: "L’evento in Villa Madama ha confermato una volta di più che l’Italia possiede un soft power gastronomico senza eguali e che la presenza del caffè in questo racconto non può più essere considerata marginale. Dal bar di quartiere ai grandi costruttori di macchine per espresso, dalle torrefazioni artigianali alla grande industria, l’Italia continua a definire gli standard globali del gusto e del servizio"

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Andrej Godina, dottore di ricerca in scienza, tecnologia ed economia nell’industria del chicco, ha parlato del ruolo del caffè durante la presentazione ufficiale della X settimana della cucina italiana nel mondo, ospitata a Villa Madama. Leggiamo di seguito la sua esperienza durante l’evento con Mauro Illiano.

La presentazione della X settimana della cucina italiana nel mondo e la campagna Italian Coffee Style

di Andrej Godina

ROMA – “La presentazione ufficiale della X settimana della cucina italiana nel mondo, ospitata a Villa Madama dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ha ribadito con forza che il cibo è oggi uno dei pilastri dell’identità italiana all’estero. Non solo ricette, territori e tradizioni, ma un insieme di saperi e tecniche che raccontano chi siamo e come viviamo.

E quest’anno, per la prima volta con un’evidenza così netta, il caffè italiano è entrato a pieno titolo nella strategia culturale e promozionale del Sistema Italia, grazie alla campagna Italian Coffee Style.

A rappresentare questo mondo eravamo presenti io, Andrej Godina, e Mauro Illiano, curatori della Guida delle torrefazioni e dei caffè d’Italia pubblicata da Gambero Rosso.

Siamo stati invitati dal MAECI in virtù del nostro ruolo all’interno del progetto nazionale Italian Coffee Style, che ci vede impegnati come ambasciatori del caffè italiano nell’organizzazione di una serie di degustazioni e masterclass presso numerose Ambasciate italiane nel mondo, con l’obiettivo di raccontare la filiera italiana del caffè insieme al rito, alla tradizione e alla cultura che questa bevanda rappresenta.

Un momento simbolico e molto significativo è stato quello in cui, a Villa Madama, io e Mauro abbiamo potuto stringere la mano al ministro Antonio Tajani, consegnando in anteprima la nuova edizione della Guida delle torrefazioni, presentata ufficialmente il giorno precedente a Roma. Si tratta di un unicum assoluto nel panorama internazionale, l’Italia è il primo Paese al mondo a dotarsi di una guida nazionale dedicata alle torrefazioni, testimonianza concreta di una tradizione centenaria che comprende invenzioni iconiche come la moka e il metodo espresso, riconosciuti globalmente come simboli del Made in Italy.

Diplomazia gastronomica e ruolo del caffè

Nel suo intervento, il vice presidente del Consiglio dei ministri e ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani ha sottolineato il ruolo strategico della gastronomia come strumento di rappresentanza internazionale: “la politica estera non la fanno solo i ministri, ma tutti gli italiani che ogni giorno rappresentano il nostro Paese nel mondo attraverso il loro lavoro, soprattutto nella ristorazione e nell’agroalimentare”. Tajani ha ricordato che “la cucina italiana è uno straordinario strumento di dialogo, perché parla di territori, tradizioni, salute e innovazione”, definendola uno dei linguaggi diplomatici più efficaci della nostra nazione.

Il vice presidente del Consiglio dei ministri e ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani (immagine concessa)

“Sostenere la cucina italiana nel mondo significa sostenere l’Italia, la sua economia, la sua cultura, il suo modo di vivere”, ha ribadito, evidenziando la capacità del cibo di “unire ciò che a volte la politica divide: il cibo è un ponte, non un confine”. Il ministro ha infine richiamato il valore storico della candidatura UNESCO: “la nostra cucina merita questo riconoscimento, perché esiste come cultura condivisa ben prima dell’Unità d’Italia”.

Alla cerimonia è intervenuto anche il Ministro dell’agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, attraverso un videomessaggio trasmesso durante l’evento.

Il Ministro ha sottolineato che la forza della cucina italiana nasce dall’equilibrio tra tradizione agricola, qualità delle filiere e capacità di innovare: “il valore della nostra cucina dipende dalla solidità delle nostre filiere. Difendere e sostenere agricoltori, trasformatori e artigiani del gusto significa difendere l’identità stessa dell’Italia”.

Il Ministro dell’agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida (immagine concessa)

Lollobrigida ha ribadito inoltre l’importanza della collaborazione tra Ministeri e mondo produttivo: “solo lavorando insieme possiamo preservare i nostri prodotti e garantire che la qualità italiana continui a essere riconosciuta e scelta in tutto il mondo”.

A prendere la parola è stato anche Matteo Zoppas, Presidente del’agenzia ICE, che ha ricordato l’importanza del coordinamento tra promozione economica e diplomazia culturale: “la cucina italiana è uno dei principali vettori del Made in Italy nel mondo. Ogni piatto, ogni prodotto, ogni tazzina di caffè racconta un sistema industriale e artigianale che ha saputo costruire valore nel tempo. Il nostro compito è sostenere le imprese e ampliare la presenza dell’Italia sui mercati internazionali, perché qualità e identità sono i veri asset della nostra competitività.” Zoppas ha poi evidenziato il ruolo chiave delle filiere: “Lavorare insieme significa rafforzare il posizionamento dell’Italia e assicurare che il nostro modello alimentare continui a essere riconosciuto come un’eccellenza globale.”

In questo scenario, cuochi, pizzaioli, pasticceri, gelatieri, sommelier e baristi sono veri ambasciatori della cultura italiana. Portano nel mondo non solo ricette, ma una visione di convivialità, benessere e qualità della vita.

È in questa cornice che il caffè trova il suo spazio naturale: pur non producendo caffè verde, l’Italia ha sviluppato nei secoli una cultura unica del prepararlo, servirlo e condividerlo. Le parole barista, espresso, moka, cappuccino sono simboli riconosciuti ovunque del Made in Italy. Con il progetto “Italian Coffee Style”, il MAECI ha voluto affermare che il caffè è uno dei simboli più forti della nostra diplomazia culturale.

Cibo, cultura, soft power e caffè

La X edizione della Settimana, dedicata al tema “La cucina italiana tra cultura, salute e innovazione”, si colloca in un momento storico strategico, cioè quello della candidatura della cucina italiana a Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco e il nuovo record dell’export agroalimentare, che nel 2024 ha superato 67,5 miliardi di euro con una crescita ulteriore nel 2025, rappresenta un ulteriore segnale importante.

Nel convegno sono stati affrontati temi complessi come i nuovi dazi USA che colpiscono vino e pasta, le regole ambientali che impattano le filiere produttive e il ruolo delle tecniche genetiche avanzate nel rispondere al cambiamento climatico senza perdere identità e qualità.

In questo contesto, il caffè non è affatto un prodotto marginale, è un prodotto che deve essere valorizzato promuovendo la filiera della torrefazione, che rappresenta un patrimonio culturale ed economico unico al mondo, e collegando il rito della tazzina alla narrazione della dieta mediterranea.

Nel corso del convegno sono stati presentati alcuni dati che fotografano la forza – ma anche le fragilità – del sistema agroalimentare italiano. L’export ha raggiunto il record di 67,5 miliardi di euro nel 2024, con un +6% nei primi mesi del 2025. La filiera estesa – dall’agricoltura alla ristorazione – rappresenta circa il 40% del PIL italiano.

Dal 2016, la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo ha generato oltre 10.000 eventi in più di 100 Paesi, sostenuta da una rete stimata tra 70.000 e 80.000 ristoranti italiani o Italian style nel mondo. Il valore complessivo del food italiano all’estero supera i 250 miliardi di euro. Non mancano le criticità: negli Stati Uniti, primo mercato di esportazione del vino italiano, il prezzo medio è sceso del 15,5% nell’ultimo anno a causa dei nuovi dazi; per la pasta, alcune aziende, arrivano oggi a subire un dazio totale fino al 107%.

In questo scenario, il caffè – pur non essendo coltivato in Italia – ha tutti gli elementi per essere riconosciuto come uno dei protagonisti del made in Italy contemporaneo.

Secondo il mio punto di vista, “l’inserimento della filiera del caffè all’interno della Settimana della cucina italiana nel mondo è un riconoscimento strategico che premia la nostra tradizione come parte integrante della cultura italiana. Mi auguro che questo primo avvicinamento – nato grazie alla Guida delle torrefazioni e al sostegno della consigliera Alessandra Pastorelli, del suo team e di Gerardo Patacconi – venga ora raccolto da tutta la filiera del caffè italiana con un’azione politica coordinata. Il nostro obiettivo è portare il caffè a entrare ufficialmente e stabilmente in questa straordinaria settimana dedicata alla promozione del Made in Italy”.

Mauro Illiano, co-curatore della Guida, ha commentato: “nel mondo del vino italiano abbiamo visto cosa accade quando un settore prende coscienza del proprio valore: qualità, formazione e comunicazione hanno trasformato un prodotto quotidiano in un simbolo identitario. Mi auguro che il caffè possa intraprendere lo stesso percorso, aumentando consapevolezza, cultura e riconoscimento del giusto prezzo del lavoro, a partire dai paesi produttori. Il caffè italiano ha tutte le potenzialità per compiere lo stesso salto di qualità”.

L’evento in Villa Madama ha confermato una volta di più che l’Italia possiede un soft power gastronomico senza eguali e che la presenza del caffè in questo racconto non può più essere considerata marginale. Dal bar di quartiere ai grandi costruttori di macchine per espresso, dalle torrefazioni artigianali alla grande industria, l’Italia continua a definire gli standard globali del gusto e del servizio.

Portare questo messaggio nelle ambasciate non è solo un onore, ma una responsabilità: significa rappresentare la parte più autentica e quotidiana della cultura italiana. Una responsabilità che chiama in causa anche le torrefazioni italiane e i produttori di attrezzature per il caffè, affinché si facciano parte attiva di questo percorso. Solo lavorando insieme come filiera, con consapevolezza e visione comune, potremo raccontare all’estero – ancora meglio e con maggiore forza – questa nostra eccellenza”.

                                                                                                            Andrej Godina

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