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MILANO – Il settore del caffè non brilla più in borsa, non i suoi tre più importanti competitor su scala globale, perlomeno: secondo dati recentemente citati da Reuters (fonte: Lseg), relativi agli ultimi 5 anni, il titolo di Nestlé (#1 assoluto del caffè) si è svalutato, dal 2020 a oggi, del 20,6% circa, quello di Starbucks (#1 delle caffetterie) del 9,9%. Solo Jde Peet’s (#1 pure-play) ha registrato un lieve incremento nel valore delle proprie azioni, di poco superiore all’1%.
Il tutto mentre lo Standard & Poor’s 500, il più importante indice azionario statunitense, è cresciuto – nello stesso periodo – di oltre il 92%.
Conosciamo le traversie attraversate da questi tre top market player. Le disavventure in casa Nestlé, che hanno portato, la scorsa estate, a un redde rationem ai vertici del gruppo vodese.
Le difficoltà di Starbucks, che stenta a risollevarsi ed è nel mezzo di un complesso piano di rilancio.
Il tutto mentre Jab Holding si accinge a cedere la sua quota di maggioranza in Jde Peet’s a Keurig Dr Pepper: un affare da 15,7 miliardi di euro in contanti, cui seguirà la formazione di una “Global Coffee Co.” destinata a diventare il nuovo competitor #1 mondiale pure-play nel settore del caffè, con tutti i marchi di Jde Peet’s, cui si aggiungerà la piattaforma Keurig, con le popolari capsule K-Cup e relative macchine.
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