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MILANO – Starbucks torna a crescere a parità di perimetro dopo sette trimestri consecutivi in negativo e chiude con ricavi netti di trimestre pari a 9,569 miliardi di dollari, in crescita del 5,5% e sopra le stime del consensus di 9,35 miliardi. Ma delude le aspettative per quanto riguarda l’EPS (Non-GAAP), che è pari a $0,52, contro un consensus di $0,56 e in calo del 3% rispetto al quarto trimestre 2024.
La catena di Seattle ha diffuso ieri i risultati relativi al quarto trimestre, che si è concluso il 28 settembre, nonché all’intero esercizio 2025. Risultati che segnano una parziale inversione del trend negativo, ma al costo di una forte contrazione dei margini.
I ricavi netti per l’intero esercizio 2025 sono stati pari a 37,18 miliardi, in crescita del 2,8%. Ma le vendite comparabili sono diminuite dell’1%, per effetto di un calo del 2% nelle transazioni comparabili compensato solo in parte da un +1% nello scontrino medio.
L’EPS (Non-GAAP) è stato di 2,13 dollari, con una contrazione drastica (-35.6%) rispetto al 2024.
Le vendite comparabili in nord America e Usa sono diminuite del 2%, con un calo del 4% delle transazioni comparabili e un incremento del 2% dello scontrino medio. Le vendite comparabili internazionali sono piatte, con un +2% nelle transazioni e un -2% nello scontrino.
In Cina, le vendite comparabili hanno segnato un -1%, conseguenza di un -5% nello scontrino cui fa riscontro un +4% nelle transazioni.
La catena ha registrato 107 chiusure nette nel quarto trimestre terminando il periodo con 40.990 locali. Sempre a fine esercizio, Usa e Cina contavano per il 61% del portafoglio dell’azienda, con rispettivamente 16.864 e 8.011 locali.
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