giovedì 06 Novembre 2025

Roastipedia è in arrivo: Paolo Scimone sullo smartphone, crea con l’algoritmo la miscela a prova di tostatore in tutto il mondo

Scimone racconta: “L’idea dietro Roastipedia è semplice: proporre un abbonamento entry level in cui c’è un limite all’utilizzo di una funzione (una miscela e un profilo al mese) e uno flat illimitato. Stiamo valutando anche l’opzione di limitare la funzionalità (ad esempio nella scelta del caffè da usare e nella quantità di flavour)

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MILANO – Nel bel mezzo del caos di HostMilano, sull’account Instagram di Paolo Scimone, fondatore della micro roastery HisMajesty The Coffee, è comparso l’annuncio (più che altro verrebbe da dire, il trailer) della nuova piccola e grande rivoluzione di questo professionista del chicco specialty: Roastipedia.

Di che si tratta e che cos’altro si può anticipare fin qui di questa piattaforma digitale al servizio di appassionati e addetti ai lavori, lo racconta il diretto ideatore.

Roastipedia è già un nome parlante, ci può dire che cosa ci dobbiamo aspettare?

“Roastipedia è un’app utilizzabile su smartphone Android e iOS, nata per poter raggiungere quei mercati in cui logisticamente è difficile arrivare, come ad esempio nel Sud Est asiatico o nel Sud America dove risulta ancora oggi complesso inserirsi da consulente esterno. Allora mi sono detto, dato che le informazioni su internet per quanto riguarda il roasting sono spesso scarse e non accurate, l’IA non dà risposte sensate, come potevo riempire questo gap formativo?”

E così parte Roastipedia in collaborazione con Paolo Perego, ricercatore del Politecnico di Milano

Una delle schermate di Roastipedia (foto concessa)

Che ha varie funzioni: è possibile creare le miscele personalizzate, inserendo i profili che si vogliono ottenere, con tutti i descrittori del caffè (floreale, fruttato, dark chocolate…), impostando delle barre di intensità da 0 a 10, sulle quali si può indicare cosa si vuole avere in tazza.

I caffè si possono scegliere ad esempio in base a quello che si ha già in magazzino, oppure pensando a tutti quelli disponibili nel proprio mercato di riferimento (se si è in Europa o in Asia) o di tutto il mondo, o ancora se si vuole utilizzare solo Arabica, Arabica e Robusta o soltanto Robusta. A questo punto si può stabilire un entry level price, medio o premium.

È possibile anche decidere un massimo (sino a 10) di quante origini si vogliono usare nella miscela. Roastipedia funziona attraverso alcuni algoritmi, ma il lavoro più significativo viene svolto da quello genetico cioè quello che gestisce gli incroci del DNA e che si occupa di realizzare una miscela con una certa percentuale di accuratezza.

Spiega meglio Scimone: “Tu hai creato la tua ricetta, impostando i parametri e la materia prima: l’algoritmo comunica che quella miscela ha l’85% di accuratezza, indicando anche quanto si distanzia dalle tue richieste inziali su corpo e note aromatiche.

Se si trova al di sotto di una certa soglia percentuale che ancora stiamo valutando, il programma condivide la miscela ma non si fa pagare per averla ottenuta. Ti suggerisce però come ottenere il risultato che vorresti avere e dove migliorare per aumentare quella percentuale di accuratezza. Sotto il 50% non viene proprio visualizzata la miscela.”

Come funziona il sistema di pagamento di Roastipedia?

O si acquistano dei token, ovvero dei gettoni che a seconda della funzione corrispondono ad un determinato costo, oppure si acquista un abbonamento, mensile o annuale.

Scimone racconta: “L’idea dietro Roastipedia è semplice: proporre un abbonamento entry level in cui c’è un limite all’utilizzo di una funzione (una miscela e un profilo al mese) e uno flat illimitato. Stiamo valutando anche l’opzione di limitare la funzionalità (ad esempio nella scelta del caffè da usare e nella quantità di flavour).

Esisterà poi una versione ethic free per far comprendere la potenzialità dell’app nel suo primo utilizzo: creando una miscela con 3-4 flavour principali, 4 caffè più tipici, sarà possibile giocare con il proprio blend molto basic. Per l’utente home è ideale e allo stesso tempo può essere un modo divertente per attirare il professionista che vuole poi sbloccare tutte le funzioni. “

Roastipedia non è finita qui

Perché esiste anche la possibilità di impostare profili di tostatura, sia per monorigine che per miscela, inserendo i dati di origine del caffè, il processo di lavorazione, densità e umidità, la macchina tostatrice (modello e capienza), destinazione del prodotto (filtro, cupping, espresso e per quale mercato? Capsule o cialde (quali) e la grammatura).

A quel punto, si può ricavare il profilo di tostatura da replicare nel software (in futuro l’idea è quella di rendere possibile il dialogo tra i vari sistemi) facendo inquadrare la tostatrice con lo smartphone, per seguire la curva sul cellulare. Sullo sfondo del display, si noterà la curva trovata e sopra quella che va a comporsi sul display dello smartphone.

Avere Paolo Scimone sullo smartphone con Roastipedia

Ultima funzione, che verrà implementata nel 2026, scattare una foto ad una miscela tostata per poter scomporne per quanto possibile il suo contenuto, in modo da essere sicuri che ciò che viene acquistato corrisponda a quello che viene consegnato.

Verso metà dicembre sarà disponibile per essere scaricare su Apple. Attualmente in inglese, sarà poi tradotta in altre lingue sul mercato.

Altra chicca svelata alla fine da Scimone: “Roastipedia si basa come già detto su di un algoritmo utilizzato per il DNA, e per questo non rilascia lo stesso risultato due volte. Se ad esempio dieci persone vogliono ottenere la stessa tazzina impostando intensità e descrittori allo stesso modo, otterranno magari la stessa percentuale di accuratezza ma in una ricetta diversa. Non ci sarà alcun appiattimento delle miscele, sul mercato.”

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