giovedì 23 Ottobre 2025

Eudr, ecco la proposta della Commissione: il rinvio di un altro anno è solo per le pmi, due diligence unicamente a carico dei soggetti a monte

Una delle novità più significative è infatti l’introduzione di una nuova categoria di “downstream operators”, ossia le imprese a valle che commercializzano o trasformano prodotti e materie prime già immessi sul mercato dell’Unione da un altro operatore. Ai fini di un utilizzo più efficiente del sistema informatico, la Commissione propone che gli operatori e i commercianti a valle non siano più tenuti a presentare dichiarazioni di due diligence. Sarà richiesta una sola dichiarazione nel sistema informatico Eudr, al punto di ingresso nel mercato, per l’intera catena di approvvigionamento

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MILANO – Nessun rinvio per l’entrata in applicazione dell’Eudr – fatta eccezione per la platea, comunque vastissima, delle piccole e micro imprese. Ma una partenza più “soft” e adempimenti semplificati per alleviare il fardello burocratico a carico degli operatori economici. Questa, in sintesi, la proposta di regolamento per la modifica del Regolamento (UE) 2023/1115 (“Eudr”) presentata dall’Unione Europea il 21 ottobre.

Scartata dunque l’ipotesi avanzata un mese fa dalla commissaria europea all’ambiente Jessika Roswall, che aveva ventilato la possibilità di un rinvio generalizzato di un anno, motivato da problemi tecnici legati al sistema informatico.

Gli obblighi di due diligence e tracciabilità previsti dal Regolamento sopra indicato, come modificato dal Regolamento (UE) 2024/3234, scatteranno dunque regolarmente, per le medie e grandi imprese, dal 30 dicembre 2025.

Tuttavia, per garantire un’implementazione più graduale delle norme, esse beneficeranno di un periodo di transizione (grace period) di sei mesi per i controlli e l’applicazione.

Fino a tale data, le autorità potranno emettere “warnings”, accompagnati da raccomandazioni, ma non potranno ancora irrogare sanzioni.

Solo le piccole e micro imprese avranno 12 mesi in più per adeguarsi all’Eudr

La Commissione ha inoltre proposto una serie di modifiche volte a semplificare gli oneri amministrativi, con una stima di riduzione dei costi per le aziende pari al 30%.

Esse sono state elaborate per rispondere alle preoccupazioni sollevate dagli stakeholder riguardo alla complessità e al carico del sistema informativo, la cui mole di interazioni era risultata “molto più alta del previsto”.

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