lunedì 06 Ottobre 2025

Meteo in Brasile e Vietnam spinge prepotentemente al rialzo i mercati del caffè, imminente il ritorno del fenomeno La Niña

Secondo il Climate Prediction Center del National Weather Service, vi è una probabilità del 71% che il fenomeno si sviluppi tra ottobre e dicembre 2025, e del 54% che persista fino a febbraio 2026. La Niña porta tipicamente tempo più secco in sud America: una condizione che potrebbe a sua volta incidere negativamente sullo sviluppo del nuovo raccolto brasiliano

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MILANO – L’evoluzione meteo nei due principali paesi produttori imprime una nuova svolta rialzista ai mercati nell’ultima seduta della settimana. Dopo le prese di beneficio di giovedì, venerdì 3 ottobre 2025 i prezzi sono tornati ai massimi delle ultime 3 settimane. A New York, il contratto per scadenza dicembre ha guadagnato il 3,4% risalendo a 390,75 centesimi, massimo dal 17 settembre.

A Londra, il contratto per scadenza novembre ha chiuso in ripresa del 4,7% terminando la prima settimana di ottobre a 4.527 dollari.

Anche in questo caso, per trovare un valore più alto bisogna andare alla metà del mese scorso.

Ad accendere questa improvvisa fiammata, le notizie allarmanti provenienti dal Brasile e dal Vietnam.

In Brasile, i bollettini meteo anticipano infatti un intensificarsi delle condizioni di tempo secco nelle aree degli arabica accompagnate da temperature superiori alla media, che potrebbero causare stress da calore nelle piante nella fase cruciale della fioritura, in corso in questo momento.

Il contributo di piogge adeguate e regolari è fondamentale per lo sviluppo del nuovo raccolto di arabica

E, quest’anno, l’attenzione all’evolversi della situazione meteo è ancora più spasmodica, perché c’è assoluto bisogno che il prossimo raccolto di arabica (2026/27) sia abbondante, per riassestare il mercato mondiale, evitando un nuovo deficit produttivo, e rimpinguare gli stock.

Il broker brailiano Thiago Cazarini ha scritto, in un recente report, che un andamento favorevole del meteo potrebbe accrescere la produzione brasiliana di arabica del 20% rispetto a quest’anno, ma “il mercato appare più incline a essere bullish piuttosto che bearish” nella congiuntura attuale.

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