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MILANO – Moka e tazzina, espresso al bar, cialde o capsule a casa, caffè freddo in lattina. Il caffè è un rito quotidiano per gli italiani: secondo recenti studi , il 91% inizia la giornata con una tazzina, e per l’88% degli stranieri il miglior espresso si beve proprio in Italia. E ogni 1° ottobre, viene celebrato con la Giornata internazionale del caffè, lanciata per la prima volta nel 2015 in occasione di Expo Milano.
Accanto alla varietà di modalità di consumo, altrettanto numerose sono le forme di confezionamento. Qui l’alluminio gioca un ruolo da protagonista: dalle capsule monodose alle lattine ready-to-drink, fino ai sottili foglietti che sigillano il caffè macinato. Un materiale che garantisce freschezza, igiene e conservazione ottimale dell’aroma. Ed è proprio qui che entra in gioco Cial – Consorzio nazionale imballaggi alluminio, impegnato ogni giorno a promuovere e rendere possibile il riciclo di questi imballaggi.
Il riciclo delle capsule con il progetto Da chicco a chicco di Nespresso
Nel nostro Paese, intanto, le modalità di consumo continuano a mutare: la casa rimane il luogo principale in cui si beve caffè per 8 italiani su 10, e le capsule registrano una crescita del 13% rispetto all’anno passato .
Tuttavia, sia in Italia che nel resto dell’Unione Europea, le capsule non sono considerate imballaggi riciclabili a causa della presenza del caffè esausto al loro interno e vengono perciò assimilate ai rifiuti urbani indifferenziati. Nel nostro territorio, nonostante la presenza di impianti di trattamento dei rifiuti tecnologicamente avanzati, il recupero delle parti più piccole e leggere – come le capsule di caffè e altri componenti in alluminio – risulta ancora estremamente limitato.
Proprio per consentire e valorizzare al meglio il riciclo dell’alluminio nell’ambito del consumo di caffè, Cial è partner dal 2011 del progetto Da chicco a chicco di Nespresso Italiana, nell’ambito del programma “Nespresso per l’Italia” insieme a Utilitalia e Cic – Consorzio italiano compostatori. Grazie a questa collaborazione, è infatti possibile riconsegnare le capsule esauste in oltre 200 punti di raccolta tra Boutique Nespresso e isole ecologiche partner sul territorio nazionale.
Nel 2025 il progetto “Da Chicco a Chicco” si è ulteriormente ampliato: a Milano, grazie a un accordo di programma tra il Comune, Amsa, Nespresso Italiana e CIAL è in fase di avvio il primo progetto sperimentale di raccolta a domicilio anche per le capsule esauste di caffè in alluminio, attivabile contestualmente a un nuovo ordine di capsule sul sito Nespresso.it al momento del check-out, selezionando l’opzione “Riconsegna e ricicla le tue capsule Nespresso usate” nonché da app e servizio clienti, e non comporterà costi aggiuntivi per i cittadini. Contestualmente, la rete dei punti di raccolta si è estesa anche in Lombardia, con l’apertura di nuove isole ecologiche nelle province di Mantova e Bergamo, e in Valle d’Aosta.
Un impegno concreto per rendere il riciclo dell’alluminio sempre più semplice, accessibile e a beneficio dell’ambiente e della comunità.
Una volta conferite in un impianto dedicato, l’alluminio viene separato dal caffè: il primo avviato al riciclo nelle fonderie italiane, il secondo trasformato in compost e utilizzato per coltivare riso, poi donato da Nespresso al Banco Alimentare e a Fondazione Progetto Arca
In oltre 14 anni, il progetto ha permesso di recuperare più di 12.000 tonnellate di capsule di alluminio esauste, con oltre 700 tonnellate di alluminio destinate al riciclo e oltre 7.000 tonnellate di caffè esausto reimpiegato, per un totale, di 7 milioni di piatti donati Solo nel 2024 sono state conferite circa 1.910 tonnellate di capsule (+3% rispetto al 2023), con un risparmio energetico pari a 315 tonnellate equivalenti di petrolio e 710 mila kg di CO₂ evitati. Un modello virtuoso che unisce economia circolare, innovazione e solidarietà.
Le 5 regole del riciclo
Da sempre CIAL affianca alla gestione del riciclo attività di informazione ed educazione ambientale, per aiutare i cittadini a compiere gesti semplici ma fondamentali. Anche nel quotidiano rituale del caffè, infatti, ci sono piccole accortezze che fanno la differenza: seguendo le 5 regole del riciclo ogni lattina o foglietto di alluminio può tornare a nuova vita.
1. Non solo lattine: nella raccolta vanno conferite anche tappi, fogli sottili, scatolette e vaschette di alluminio.
2. Mai da solo: l’alluminio spesso si conferisce insieme alla plastica o al vetro, a seconda della normativa del Comune.
3. Anche sporchi, purché vuoti: non serve lavare a fondo, basta eliminare i residui di caffè.
4. Piccoli ma preziosi: capsule, tappi, chiusure e parti minute contano tanto — anche i frammenti vanno raccolti.
5. Compatta e appallottola: stacca i tappi, separa l’alluminio da altri materiali e riduci il volume degli imballaggi “schiacciandoli” per favorire la selezione.
Così anche la pausa caffè diventa un’occasione di educazione ambientale e un contributo concreto all’economia circolare.
“L’alluminio è una risorsa preziosa che accompagna ogni giorno le abitudini degli italiani, anche nella pausa caffè” commenta Stefano Stellini, direttore generale CIAL. “Grazie a progetti come ‘Da Chicco a Chicco’, lavoriamo per trasformare un gesto quotidiano in un’azione concreta di sostenibilità, dando una seconda vita alle capsule e agli altri imballaggi in alluminio. È importante ricordare che, anche se piccoli, questi oggetti hanno un grande valore nella filiera del riciclo, e ognuno di noi può contribuire con semplici attenzioni e seguendo le regole della raccolta differenziata. L’economia circolare parte proprio dai piccoli gesti di ognuno di noi, e Cial è impegnata ogni giorno a informare, sensibilizzare e facilitare scelte responsabili e consapevoli”
La scheda sintetica di Cial – Consorzio nazionale imballaggi alluminio
Cial – Consorzio nazionale imballaggi alluminio nasce nel 1997 con il compito di avviare a riciclo e recupero gli imballaggi di alluminio, alla fine del loro ciclo di vita, provenienti dalla raccolta differenziata fatta dai Comuni, contribuendo così al recupero di una preziosa materia prima, evitando sprechi e salvaguardando l’ambiente.
Lattine per bevande, scatolette, vaschette, bombolette e foglio sottile in alluminio diventano, quindi, risorse fondamentali e imprescindibili per una crescita economica sostenibile e pulita, proprio come l’industria italiana del riciclo, tra le prime al Mondo per le importanti performance ambientali che riesce a esprimere.
È per il rispetto dell’ambiente, per l’eliminazione delle discariche e per la valorizzazione economica di risorse riutilizzabili che Cial opera da oltre 25 anni nel nostro Paese – per nome e per conto delle imprese consorziate (produttori e utilizzatori di imballaggi in alluminio e riciclatori e recuperatori) – promuovendo la raccolta e il recupero e sensibilizzando milioni di cittadini con la collaborazione delle pubbliche amministrazioni.