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MILANO – Nei mercati del caffè si continua a navigare a vista: nemmeno i primi 10 giorni di settembre – a raccolto brasiliano ormai concluso – sono riusciti a definire un trend chiaro. Il mese si è aperto con forti ribassi: Londra ha perso l’8,6% nei primi due giorni piombando a 4.399 dollari, il 2 settembre, da un massimo di 4.878 dollari raggiunto il 27 agosto. New York, dopo il weekend lungo per il Labor Day, ha ceduto il 4,1%, il 2 settembre, chiudendo la prima seduta del mese a 370,35 centesimi.
Il resto della settimana è volato via senza troppi sussulti. Il contratto per scadenza dicembre dell’Ice Arabica è oscillato in un range ristretto chiudendo, venerdì scorso, a 373,65 centesimi.
Il contratto per scadenza novembre dell’Ice Robusta è risalito sopra la soglia dei 4.400 dollari a metà settimana, ma è tornato in territorio negativo nelle due sedute successive, terminando l’ottava a 4.309 dollari.
Tuttavia, proprio quando i mercati del caffè sembravano sul punto di assestarsi, i prezzi hanno descritto una nuova impennata nella prima seduta di questa settimana
A New York, il benchmark ha guadagnato, lunedì 8 settembre, il 3% risalendo a 384,85 centesimi.
A Londra, la scadenza principale si è analogamente rivalutata del 2,8% chiudendo a 4.430 dollari.
Nuovo intervallo ribassista nella seduta di martedì 9, con le due borse giù, rispettivamente, dello 0,8% e dell’1,3%, soprattutto per effetto del dollaro in ripresa.
Va comunque ricordato che l’Ice Arabica è arrivato, in corso di contrattazione, a un intraday di 393 centesimi, massimo degli ultimi 4 mesi.
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