sabato 28 Giugno 2025

NKG Bero Italia, Uberto Marchesi e Donato Pensa: “La stima sulla produzione mondiale ’25-/’26? Oltre i 173 milioni di sacchi”

Pensa: "Ci auguriamo un futuro di maggiore stabilità dei prezzi, anche attraverso una diversificazione degli ingredienti in miscela, ma soprattutto un percorso di conoscenza e valorizzazione della nostra meravigliosa materia prima."

Da leggere

  • TME Cialdy Evo

Condividi con noi le tue storie legate al caffè scrivendo a direzione@comunicaffe.it.

GENOVA – Uberto Marchesi e Donato Pensa, co-managers di NKG Bero Italia, di Genova, tornano su queste pagine a commentare l’attuale contesto che stanno vivendo gli attori della filiera, tra mercati con prezzi impazziti, difficoltà di reperimento della materia prima, EUDR, logistica sempre complessa.

Per NKG Bero Italia, inizia Uberto Marchesi rispondendo alla domanda: negli ultimi due mesi i futures del caffè hanno perso oltre 20% del valore, quali sono i motivi?

“Gli ultimi “crop survey” effettuati dal nostro Statistical Unit hanno evidenziato un miglioramento delle previsioni per i raccolti 25/26, soprattutto per quanto riguarda Conilon e Uganda. Inoltre quest’anno una parte molto limitata di caffè brasiliano é stata venduta in anticipo, il flusso di nuovo raccolto sta quindi creando pressione sulle borse.”

Il raccolto (foto concessa)

Questa tendenza può continuare nei prossimi mesi?

Donato Pensa si unisce alla conversazione: “I fondamentali sono ribassisti, con un trend di produzione in rialzo e consumi in leggera contrazione. Ad ogni modo ci sono ancora moltissime variabili in gioco che potrebbero contribuire ad estendere la grande volatilità attuale: un contesto geopolitico instabile, l’inverno brasiliano, i livelli di stocks certificati, l’impatto dell’EUDR.”

Parlavate prima di crescita produttiva di Brasile Conilon e Uganda, sono le origini del futuro?

Uberto Marchesi: “Secondo le nostre stime il Conilon andrà a produrre poco meno di 28 milioni di sacchi, un quantitativo analogo al Vietnam, grazie agli importanti investimenti fatti dai produttori e all’irrigazione. L’Uganda é un produttore sicuramente dal grandissimo potenziale, non a caso il Gruppo Neumann inaugurerà a breve a Kampala lo stabilimento di lavorazione del verde più grande in Africa.”

Il comparto Arabica invece?

Torna Donato Pensa di NKG Bero Italia: “Per quanto riguarda il Brasile é ormai consenso generale una produzione vicina ai 40 milioni di Arabica, contrariamente alle previsioni catastrofiste di un importante operatore del settore. Continua la sofferenza del Centro America, che si trova a lottare alla ricerca di manodopera dopo l’importante flusso migratorio degli ultimi anni. Nonostante i livelli di borsa, le “remesas”, ovvero soldi che vengono spediti in origine dagli emigrati, rappresentano una fonte di entrata più remunerativa rispetto al caffè.”

Quali sono le vostre stime per quanto riguarda il raccolto di quest’anno del Brasile e del Vietnam?

Uberto Marchesi: “Per quanto riguarda il 25/26 le nostre stime sono di 67.2 milioni di sacchi per quanto riguarda il Brasile, 39.6 di Arabica e 27.6 di Robusta, mentre per il Vietnam possiamo indicare il raccolto attuale a 27.2 milioni (di cui 26 di Robusta) mentre le previsioni sul raccolto successivo, previsto per la fine di quest’anno, sono di una possibile crescita a 29.2 milioni (di cui 28 di Robusta). Anche nel caso del Vietnam infatti, i produttori hanno investito molto nella produzione caffeicola e sembrano oggi lontana l’ipotesi di una massiva sostituzione con altre colture.”

Ritenete che il raccolto brasiliano di arabica 2026/27 possa essere potenzialmente da record, come si sostiene da più parti?

Donato Pensa: “Il potenziale per vedere un raccolto record sicuramente c’è tutto, la minaccia rappresentata dai cambiamenti climatici però anche. Nel caso il meteo fosse finalmente favorevole, considerando gli importanti investimenti in produttività e espansione territoriale, potremmo davvero andare incontro ad un raccolto brasiliano su livelli record, fra i 45 e i 50 milioni di sacchi di Arabica. E’ però essenziale che queste sempre più frequenti e forti escursioni di temperatura che ormai si verificano durante l’inverno brasiliano non facciano dei danni rilevanti.”

Quali sono le stime da NKG Bero per quanto riguarda produzione e consumi mondiali relative a questa annata e alla prossima?

Uberto Marchesi: “La produzione mondiale nell’anno caffeicolo 2025/26, secondo le ultime stime al rialzo, dovrebbe superare i 173 milioni, in aumento di oltre 3 milioni di sacchi rispetto al precedente. Per quanto riguarda la domanda è davvero molto complesso fare un’analisi attendibile, anche per via dei flussi di importazione estremamente irregolari degli ultimi mesi, a causa dei problemi logistici e dello “spettro” EUDR. Considerando i mercati maturi in contrazione e i mercati emergenti non esplosivi come gli anni precedenti, possiamo ipotizzare un calo di domanda di circa lo 0.5%, da 172 a 171 milioni di sacchi.”

Quali scenari possiamo ipotizzare per un futuro a medio lungo termine? Quale ruolo possono e devono svolgere i paesi consumatori per rendere sempre più sostenibile e resiliente la filiera del caffè?

E ancora Donato Pensa: “Se già è complesso fare previsioni attendibili sulla produzione agricola, fortemente condizionata dai cambiamenti climatici, è ancora più difficile stimare con precisione la domanda a medio-lungo termine, soprattutto in vista della crescita demografica attesa in molti paesi emergenti consumatori.

Ci auguriamo un futuro di maggiore stabilità dei prezzi, anche attraverso una diversificazione degli ingredienti in miscela, ma soprattutto un percorso di conoscenza e valorizzazione della nostra meravigliosa materia prima.

In uno scenario in cui il costo del lavoro e i consumi nei paesi produttori continueranno verosimilmente a salire, per garantire una filiera davvero sostenibile e resiliente è indispensabile che tutti gli attori, soprattutto nei paesi consumatori, contribuiscano attivamente al trasferimento del valore lungo tutta la filiera, fino al consumatore finale.”

A proposito di conoscenza, come sta andando il progetto “Coffee Culture” di NKG Bero?

Ultimo evento Coffee Culture in collaborazione con Nordic Approach (foto concessa)

Uberto Marchesi in chiusura: “Molto bene. I tre moduli Workshop, Master e Coffee Journey sono ben avviati e a breve pubblicheremo il calendario per le sessioni autunnali. Previsto un altro appuntamento con Nordic Approach per gli amanti dei caffè specialty e entro fine 2025 partiremo con giornate di approfondimento su specifiche origini. Le prime tre che faremo? Brasile, Etiopia e … sorpresa!”.

Ultime Notizie

  • Brambati
  • Water and more
Demus Lab - Analisi, R&S, consulenza e formazione sul caffè