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MILANO – Carlos Bitencourt, l’uomo dietro il successo di Cafezal, e socio di maggioranza della torrefazione di caffè specialty milanese, condivide con i lettori una piccola preview sui prossimi passi di un’azienda che negli ultimi anni si è sviluppata su tutto il territorio milanese attorno al concetto di caffetteria moderna e specialty.
Adesso però la tappa successiva va oltre i confini nazionali: si guarda al Portogallo, a Lisbona, dove a settembre vedrà l’inaugurazione il primo punto Cafezal fuori dall’Italia, sempre a totale gestione della società Cafezal SRL italiana.
Bitencourt, cosa ci può anticipare di questa nuova apertura?
“Lisbona è una località che ho scelto perché sembra il momento maturo per uscire da Milano, una città che ci ha dato modo di crescere e svilupparci molto bene con il nostro concetto di caffetteria moderna. Le opportunità qui si sono presentate e ce ne saranno ancora, ma ora la mia visione di un’azienda a vocazione europea può finalmente realizzarsi.
Ho da sempre avuto un forte legame con il Portogallo, soprattutto con Lisbona, che visito molto spesso per motivi familiari ed è una città che sento particolarmente vicina. Il piano adesso è quello di espandersi ulteriormente anche sul territorio italiano, certo, ma Lisbona resta una scelta strategica per dimostrare l’ambizione di Cafezal di diventare un brand internazionale.
Abbiamo impiegato oltre diciotto mesi per trovare la quadra tra le nostre esigenze di metratura, prezzo d’affitto, zona. Sono molto contento di aver visto questo spazio nel centro della città, di circa 120 metri quadrati.”
“Stiamo ancora in fase di valutazione per quanto riguarda tutti gli aspetti legati all’attrezzatura e alla proposta. Sicuramente sarà un’offerta completa, di pasticceria e food, ma ancora stiamo studiando bene i dettagli “

Continua Bitencourt: “Tutti i caffè saranno tostati a Milano e inviati poi a Lisbona. L’idea è quella di mantenere la stessa linea di specialty anche lì, ossia, offrire da 10 a 12 tipi di caffè diversi. Il mercato “Lisboeta” è decisamente più grande e sviluppato di quello milanese e delle grandi città italiane.
Ci sono più di 40 caffetterie specialty oltre Lisbona e intravedo grandi possibilità in questo settore, che è frizzante non solo per i consumatori ma anche tra gli operatori. Naturalmente tanti di cui sono autoctoni, ma soprattutto la maggior parte sono stranieri, tra cui anche tanti brasiliani che lavorando dietro al bancone.

Attualmente siamo in fase di ricerca del personale, ma devo dire che il mercato locale offre un ottimo numero di professionali qualificati anche se, c’è ancora da lavorarci sopra rispetto ai Paesi nordici. Oggi l’espresso specialty a Lisbona costa da 1,50 e 2,00, i flat white oltre a 4,00 euro e i caffè filtri oltre ai 5,00 euro. Quindi si avvicinano molto alla fascia di prezzo degli specialty in Italia.
La situazione è diversa nei caffè portoghesi più tradizionali, che si trovano ancora sotto l’euro per l’espresso.
Tutti gli specialty coffee shop però si allineano su un costo più elevato. La differenza sta nella percezione da parte del cliente: chi va dal bar tradizionale e chi da quelli specialty. “