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TRIESTE – Amigos Caffè si è dimostrata essere azienda solida anche di fronte alla crisi che sta mettendo in ginocchio il settore, capitanata oggi da Arianna Mingardi, marito, figlie e da tutto il team. Il 19 dicembre 2025 è la data ufficiale che decreta i 45 anni dalla fondazione dell’attività di famiglia sotto la guida di Severino Mingardi e una tostatrice di appena 30 chili usata. Di strada sin qui se n’è fatta e la volontà è quella di proseguire ancora per molto ancora.
Quindi Amigos Caffè promette delle sorprese per questo compleanno a Host Milano?
Arianna esordisce con una prima notizia: “Devo annunciare che a questo Host Milano non ci saremo con un nostro stand, perché stiamo progettando di partecipare a quello in Arabia Saudita, che cadrà proprio dal 15 al 17 dicembre, quasi in concomitanza al nostro anniversario.
Abbiamo deciso di fare questa scelta perché abbiamo compreso che, per entrare al meglio in questo nuovo mercato, è fondamentale essere presenti direttamente sul territorio, soprattutto in un periodo come quello attuale, dove non è facile essere ovunque: si devono fare delle scelte. Poiché Host, manifestazione con cui abbiamo sempre collaborato, ci ha proposto l’opportunità di partecipare all’edizione di Riyadh, abbiamo deciso di coglierla al volo.
Porteremo il nostro made in Italy con il prodotto che in questo momento, insieme alle nostre 12 miscele, sta spingendo molto in quelle zone, l’Amigos Qualità Blu e cercheremo di portare la nostra personalità per colmare la distanza con i clienti locali. Il nostro obiettivo è far conoscere la nostra azienda e il nostro lavoro attraverso un contatto diretto.” Arianna Mingardi rassicura: “Per i 50 anni, torneremo a festeggiare di nuovo in casa.”
45 anni di Amigos Caffè: quanto è rimasto uguale e cosa invece sta cambiando?
“È rimasto uguale il nostro rapporto umano e il nostro senso di famiglia, sia all’interno dell’azienda, con i nostri collaboratori, che all’esterno, con i nostri clienti. Il confronto e il dialogo sono sempre stati valori fondamentali per noi. L’ingresso delle mie figlie in azienda, tuttavia, sta portando una svolta importante, aiutando Amigos Caffè ad adattarsi meglio alle sfide moderne del mercato e al contesto che stiamo vivendo. Il dialogo tra generazioni è essenziale: mi permette di comprendere la realtà attuale senza restare ancorata a concetti fissi di impresa e prodotto. Questo continuo scambio ci aiuta a rimanere giovani e innovativi.
La visione aziendale nel settore del caffè è cambiata per rispondere alle condizioni attuali del mercato. Mio padre diceva che l’obiettivo principale era produrre un ottimo prodotto e soddisfare il cliente. Oggi, a questi principi, aggiungiamo anche l’importanza della formazione, dell’aggiornamento, della comunicazione e della sensibilità verso l’ambiente, integrando questi valori nel nostro processo produttivo.”
In questi 45 anni, avete vissuto mai un periodo così critico come quello attuale?

“No, assolutamente no. Nel mio ruolo di presidente dell’Associazione Caffè Trieste, ho avuto molte occasioni di confrontarmi con vari attori della filiera. Ascoltando le loro esperienze, posso dire che tutti descrivono questo periodo come una ‘tempesta perfetta’, mai verificatasi prima in queste proporzioni. L’aumento dei costi delle materie prime e i problemi di approvvigionamento sono situazioni che, sebbene si siano già verificate in passato, non avevano mai creato una crisi così prolungata nel tempo.
Un tempo, i rialzi dei costi erano improvvisi, ma erano accompagnati da una discesa dei costi logistici che permetteva di bilanciare le spese. I rialzi si stabilizzavano rapidamente, per poi tornare a calare. Era anche più facile trovare soluzioni per fronteggiare la mancanza di alcune origini.
Oggi, invece, assistiamo a una combinazione di fattori, con aumenti simultanei e una totale instabilità, che rende la situazione devastante e difficile da gestire. Le prospettive sono incerte.
Stiamo navigando a vista, senza alcun punto di riferimento sicuro, né a livello finanziario né politico. Il settore del caffè, ma anche altri, ormai si trova senza una bussola che possa indicare la giusta direzione per il futuro. I problemi sono molteplici: il Canale di Suez è ancora chiuso, le tempistiche di approvvigionamento si allungano, c’è carenza di materie prime, i prezzi sono altissimi e la speculazione in Borsa complica ulteriormente la situazione. In questo contesto, come possiamo garantire ai nostri clienti una certa stabilità dei prezzi?”
Secondo carico diretto in Arabia Saudita: com’è questo mercato e cosa rappresenta per i prossimi sviluppi di Amigos Caffè?
“Considerato il periodo particolarmente complesso sul fronte dei prezzi di vendita, risulta difficile fare previsioni attendibili. Al di là dei mercati già consolidati – con un 93% del nostro lavoro rivolto sui mercati esteri quali Europa Centro-Orientale, Balcani (sia UE che extra UE), Svezia ed Egitto,– siamo in contatto con altri Paesi extra-UE. Tuttavia, al momento è prematuro espormi ulteriormente a riguardo.”
“Per quanto concerne l’Arabia Saudita, si tratta di un mercato che richiede un investimento a medio-lungo termine, con tempi di ingresso che possono estendersi anche fino a sei mesi o un anno. Le tempistiche sono lente e la fase di valutazione è piuttosto prolungata, ma siamo già arrivati alla spedizione del secondo carico.
Per Amigos Caffè, l’obiettivo principale è esportare il made in Italy nel mondo. È vero che l’attuale livello dei prezzi non favorisce l’apertura di nuovi mercati, ma non intendiamo scendere a compromessi sulla qualità: per ogni miscela ci impegniamo a garantire costanza nel profilo organolettico in tazza.”
Siete riusciti a chiudere un 2024 con un fatturato in crescita, nonostante tutto: come siete riusciti e quali sono le previsioni per questo 2025?
“Nel 2024, credo che molte aziende che sono riuscite a operare nonostante le numerose difficoltà abbiano registrato un aumento significativo del fatturato, anche se non strettamente legato ai volumi di vendita.
Nel nostro caso, abbiamo registrato una crescita del 5% nei volumi rispetto al 2023, a fronte però di un incremento del fatturato del 30%. Questo risultato è stato principalmente determinato dall’aumento dei prezzi di vendita, necessario per compensare il forte rincaro delle materie prime, che solo nell’ultimo anno è stato non inferiore in media al 170%.
Abbiamo cercato di contenere gli aumenti per non rischiare di perdere i clienti, ma la verità è che avremmo dovuto alzare ulteriormente i prezzi per garantire una marginalità sostenibile e capace di supportare investimenti futuri.
“Essendo un’azienda a conduzione familiare, possiamo operare con margini ridotti e, allo stesso tempo, mantenere un rapporto diretto e trasparente con i nostri interlocutori, informandoli tempestivamente su ogni evoluzione del mercato e pianificando i prezzi in modo coerente con gli sviluppi del contesto.”
“Per il 2025, se la situazione rimarrà simile a quella dei primi quattro mesi dell’anno, prevediamo di raggiungere probabilmente la soglia dei 10 milioni di fatturato. Questa crescita sarà principalmente dovuta all’espansione verso nuovi mercati e agli aumenti dei prezzi che siamo stati costretti ad applicare.
Per quanto riguarda gli investimenti, alcuni progetti sono ancora in stand-by, mentre altri stanno proseguendo grazie ai finanziamenti ottenuti nel settore della sostenibilità. In particolare, stiamo completando l’installazione dei pannelli solari su un intero tetto di uno dei due capannoni del nostro stabilimento di Muggia, in provincia di Trieste. Con 494 moduli installati su una superficie di 950mq, il sistema avrà una capacità annuale di 222 KWh.”
Possiamo affermare che Amigos Caffè sia la più grande torrefazione triestina dopo illy? Come ci si sente?
“Non mi permetterei di affermarlo e spiego anche il perchè: se anche fosse vero, il divario di fatturato tra queste due realtà sarebbe troppo grande. Posso però dire che Amigos sta facendo passi importanti e spero che, nel suo piccolo, continuerà a crescere, portando avanti il lavoro che mio padre ha iniziato. Questo mi dà molta fiducia, e vedo sempre più nuovi clienti apprezzare le nostre scelte.
Questo è ciò che conta, al di là delle classifiche.
Continuiamo quindi a seguire la nostra strada. Il nostro settore, purtroppo, presenta molte sfide: il caffè non è solo un prodotto per cui può bastare realizzare qualcosa di qualità in fase di trasformazione. Deve essere estratto correttamente al bar come a casa. Non sarà facile per le future generazioni proseguire in questo settore, ma io stessa mi sto rendendo conto di affrontare difficoltà maggiori rispetto a chi mi ha preceduto. Le mie figlie ci stanno mettendo tutta la passione, e sono libere di scegliere. Se in futuro dovessero cambiare idea, avranno la possibilità di farlo.”
A prevedere i prossimi anni, prima il traguardo dei 50 ma anche più in là, cosa vede nel futuro di Amigos Caffè?
“Magari altri progetti a base caffè. Non parlo soltanto di espresso. Abbiamo iniziato a “contaminare” con le nostre miscele di caffè alcuni liquori conosciuti nel nostro territorio grazie alla collaborazione con un’azienda artigianale come la nostra, la Piolo & Max. E’ nato così il primo Pelincoffee, abbinamento della nostra miscela 7 origini 100% Arabica al noto liquore Pelinkovac, comune nelle zone balcaniche e nelle province di Trieste e Gorizia.
Siamo poi passati alla creazione del Divin Terrano al caffè, una rivisitazione del Liquore al vino Terrano, che è un prodotto tipico del Carso triestino e sloveno, associandolo alla nostra miscela Qualità Blu. Per concludere con un liquore, l’Elisir, ottenuto dai chicchi di caffè tostato della miscela Il Mingardi S Riserva pestati manualmente a mortaio dal mastro liquorista.
Il caffè può essere sempre il protagonista, bisogna essere pronti a tutto.”