martedì 22 Luglio 2025

Chi beve caffè si muove di più ma dorme mezz’ora di meno: ecco lo studio

Gli esperti hanno condotto un vero studio clinico coinvolgendo 100 adulti di età media 39 anni. Hanno dotato i partecipanti di Fitbit per tracciare i loro passi e il sonno, di monitor continui per la glicemia e di dispositivi per l'elettrocardiogramma che tracciavano i loro ritmi cardiaci. Ogni partecipante doveva bere tutto il caffè che voleva per due giorni, poi ad astenersi per due giorni, ripetendo il ciclo per un periodo di due settimane. Gli sperimentatori non sapevano quando il volontario bevendo il caffè e quando, invece, si stava astenendo dal consumo. Ebbene, è emerso che nei giorni di consumo di caffè, i partecipanti hanno fatto in media 1.058 passi in più rispetto ai giorni di astensione. Ma in quei giorni il sonno ha subito un contraccolpo, con 36 minuti di sonno in meno per i partecipanti

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Le persone che sono solite concedersi un espresso al giorno tendono, in media, ad essere più attive fisicamente e a dormire leggermente di meno. Questi sono i risultati venuti alla luce sul New England Journal of Medicine. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale dell’Ansa.

Lo studio sui benefici e gli svantaggi del caffè

MILANO – Gli amanti dell’espresso, che bevono almeno un caffè al giorno, si muovono di più ma dormono un pochino meno. Lo suggerisce uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine e condotto presso l’università di San Francisco secondo cui le persone che bevevano abitualmente caffè fanno in media più passi al giorno (1000 in più in media al dì), ma dormono leggermente meno rispetto a coloro che non bevevano caffè (mezz’ora in meno a notte).

La ricerca suggerisce anche che il consumo di espresso potrebbe aumentare il rischio di palpitazioni cardiache.

“La stragrande maggioranza delle ricerche sull’argomento è stata di tipo osservazionale, cioè ci si limita a vedere cosa succede alle persone che bevono e non bevono caffè “, ha affermato l’autore principale dello studio, Gregory Marcus, cardiologo e professore di medicina presso l’Università della California, San Francisco, ma questi dati osservazionali non sono sufficienti a stabilire che sia proprio il caffè a causare determinate condizioni.

Per questo gli esperti hanno condotto un vero studio clinico coinvolgendo 100 adulti di età media 39 anni. Hanno dotato i partecipanti di Fitbit per tracciare i loro passi e il sonno, di monitor continui per la glicemia e di dispositivi per l’elettrocardiogramma che tracciavano i loro ritmi cardiaci.

Ogni partecipante doveva bere tutto il caffè che voleva per due giorni, poi ad astenersi per due giorni, ripetendo il ciclo per un periodo di due settimane. Gli sperimentatori non sapevano quando il volontario bevendo il caffè e quando, invece, si stava astenendo dal consumo. Ebbene, è emerso che nei giorni di consumo di caffè, i partecipanti hanno fatto in media 1.058 passi in più rispetto ai giorni di astensione.

Ma in quei giorni il sonno ha subito un contraccolpo, con 36 minuti di sonno in meno per i partecipanti. Più caffè si beveva, più attività fisica e meno sonno si facevano.

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FONTEansa.it

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