venerdì 03 Maggio 2024
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Fipe lancia “Bollette in vetrina”: “I clienti devono conoscere qual è la realtà”

I gestori dei pubblici esercizi associati alla Federazione riceveranno una cornice da appendere nei propri locali per mettere in vista le ultime bollette del gas e dell’energia elettrica. Il vicepresidente Aldo Cursano spiega: "L'iniziativa ha l’obiettivo di rendere trasparente cosa sta succedendo oggi a chi gestisce un bar o un ristorante anche nel tentativo di spiegare ai clienti perché stanno pagando il caffè un po’ di più con il rischio nei prossimi mesi di ulteriori aumenti"

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ROMA – Una grande operazione di trasparenza a livello nazionale per mostrare ai cittadini e agli avventori di bar e ristoranti in quale situazione drammatica le imprese sono costrette ad operare. Questa è “Bollette in vetrina”: nei prossimi giorni i gestori dei pubblici esercizi associati a Fipe-Confcommercio riceveranno una cornice da appendere nei propri locali, per mettere in bella vista le ultime bollette del gas e dell’energia elettrica. Bollette monstre, triplicate rispetto a un anno fa a causa dell’impennata dei prezzi del gas.

L’iniziativa di Fipe-Confcommercio

Una situazione che sta costringendo gli esercenti a dover scegliere tra gli aumenti dei listini, finora assai modesti, e la sospensione dell’attività in attesa di un intervento risolutivo da parte del governo.

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“Questa iniziativa – spiega Aldo Cursano, vicepresidente di Fipe-Confcommercio – ha l’obiettivo di rendere trasparente cosa sta succedendo oggi a chi gestisce un bar o un ristorante anche nel tentativo di spiegare ai clienti perché stanno pagando il caffè un po’ di più con il rischio nei prossimi mesi di ulteriori aumenti.”

Cursano continua:”Con aumenti dei costi dell’energia del 300% si lavora con una pistola puntata alla tempia. Se il Governo non interviene o si agisce sui listini o si sospende l’attività.  Contiamo sulla sensibilità dei cittadini e dei clienti perché fare lo scaricabarile dei costi è proprio quello che non vorremmo fare”.

“Per questo Fipe Confcommercio – aggiunge Cursano – ha chiesto al governo di potenziare immediatamente il credito di imposta anche per le  imprese non energivore e non gasivore, Un credito di imposta del 15% per l’energia elettrica non è assolutamente adeguato agli extra costi che le imprese stanno sostenendo ora. Occorre però fare presto, altrimenti si rischia di innescare una spirale inflazionistica destinata a gelare i consumi”.

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