mercoledì 10 Aprile 2024
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Paola Campana è la miglior barista d’Italia: “La vittoria? Frutto di passione e sacrifici”

La vincitrice ai Barwards di Bargiornale: "Io mi sono battuta per questo obiettivo, sono ambiziosa. Ed è ancora più importante questa vittoria, perché arriva da un periodo difficile come quello contrassegnato dal Covid per la ristorazione. E' significativa in quanto sono stata la prima donna che ha portato lo specialty in Campania e lotta ancora su un territorio molto tradizionalista sul caffè"

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MILANO – La premiazione dell’edizione per il 2021 dei Barawards, promossa da Bargiornale insieme a Dolcegiornale, Pianeta Hotel e Ristoranti (nel riferiamo con il dettaglio di tutte le classifiche QUI), si è conclusa di fronte a una giuria di 110 esperti dell’hospitality. La decisione alla quale sono giunti, per quanto riguarda il premio di Bloom Specialty Coffee Barista, porta il nome di Paola Campana. Barista e torrefattrice napoletana che abbiamo conosciuto su queste pagine, e che già si è distinta fin qui per il suo lavoro all’insegna della qualità del chicco tostato e sulla comunicazione di tutta la filiera. Ci siamo confrontati con lei per comprendere meglio quali dinamiche le hanno permesso di ottenere questo importante riconoscimento, ancora fresca di proclamazione.

Paola Campana: com’è arrivata a questo traguardo? Se lo aspettava? E’ soddisfatta?

“Onestamente non mi aspettavo di arrivare prima. E’ vero che sono stata chiamata sul podio, ma non credevo di posizionarmi addirittura al primo posto. Credo di esserci arrivata grazie agli anni di studio e di sacrifici. Il settore del caffè all’inizio non mi apparteneva, ho fatto un master di business administration, fintanto che poi non ci sono entrata grazie alla mia famiglia e da lì è nata la passione per la bevanda. Quindi questo premio è sicuramente stato il frutto di impegno e competenza.

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Sono davvero molto soddisfatta. Penso di averlo meritato. Inizialmente non mi aspettavo neppure di sviluppare una così forte passione in questo campo, invece poi è cresciuta rapidamente con l’approccio di questo mondo che è stato sin da subito per me affascinante. E’ un argomento che mi fa illuminare gli occhi a parlarne. E ora restano altri traguardi da raggiungere.”

Quali sono le modalità di votazione? La vittoria avviene per la somma delle votazioni di una giuria popolare e di quella degli esperti? Ha coinvolto la sua rete di riferimento, tra amici, community e fedeli clienti?

“La vittoria è data dalla somma dei voti dati dagli esperti e di quelli della giuria popolare. Non credevo, ma so di aver ricevuto tantissimi voti dalle persone esterne che mi hanno fatto distaccare tanto dal secondo e dal terzo posto. Io mi sono limitata a pubblicare un post sui social per chiedere a chi ne avesse avuto voglia, di votare per questo concorso al quale partecipavo per barista dell’anno 2021. Ho ricevuto parecchi voti soprattutto su Linkedin, piattaforma sulla quale sono molto seguita e su cui pubblico diversi articoli inerenti al caffè, come su Instagram e su Facebook. Anche il mio seguito l’ho coltivato con il tempo e apprezza quello che condivido.”

Qual è il lavoro che sta dietro questo specifico premio? Per quali caratteristiche hai conquistato Premio Bloom Specialty Coffee Barista di quest’anno?

“Innanzitutto la passione che metto nel mio lavoro e la competenza che mi guida nel diffondere la cultura del caffè. In effetti, io non agisco solo nella caffetteria, ma partecipo anche ad eventi in cui le persone del settore food mi coinvolgono per spiegare a chi non è un addetto ai lavori, cos’è il caffè, i vari tipi di estrazione. Raccontando la bevanda come frutto e non solo come commodity. E’ un grande dispendio di energie portare avanti entrambe le attività, ma ripagano. Ho dimostrato di conoscere la materia e anche di saper fare un prodotto di qualità che tostiamo in famiglia. Io scelgo il caffè e mio fratello poi lo processa. Credo che quindi la vittoria sia un’insieme di queste cose: know-how, qualità, passione, desiderio di comunicare il valore della tazzina.”

E ora cosa pensa che cambierà per la vostra attività, potendo vantare questo titolo?

“Spero che il premio migliori le cose. Questo riconoscimento potrebbe contribuire ad ampliare il bacino della nostra clientela. E’ un premio ambito e può contribuire a migliorare l’immagine del brand, del nostro lavoro che svolgiamo da anni. Potrebbe quindi aiutarci a penetrare un mercato più ampio.”

Programmi per il prossimo futuro firmati Paola Campana?

“Il mio lavoro è in continua evoluzione e miglioramento: non si smette mai di imparare. Nella mia agenda c’è sicuramente il continuare a studiare il mondo del caffè ed espandere il marchio. E’ un’ambizione che ho sempre avuto. Un altro aspetto su cui vorremo lavorare è quello della sostenibilità del prodotto caffè, innanzitutto in termini di packaging e di riutilizzo degli scarti. Attività che per me oggi danno valore ad un’azienda. Potrebbe esser anche nei nostri progetti, iniziative di sostenibilità sociale, magari con l’avvio di programmi per giovani che vivono difficoltà di inserimento e devono migliorare le proprie competenze. Potrebbe esserci anche questo tra i buoni propositi per il 2022.”

Significa ancora di più aver vinto questo premio in un periodo critico come quello del Covid: è stato ancora più difficile essendo donna?

Conclude Paola Campana con un po’ di amarezza: “Riscontro ancora molta difficoltà in questo senso, perché ancora in tanti fanno fatica ad accettare che una donna possa vincere questo premio: c’è ancora molto maschilismo in questo settore, così come tanta invidia e rabbia. Io mi sono battuta per raggiungere questo obiettivo, sono ambiziosa. Ed è ancora più importante questa vittoria, perché arriva da un periodo difficile come quello contrassegnato dal Covid per la ristorazione.

Ed è significativa in quanto sono stata la prima donna che ha portato lo specialty in Campania e che lotta ancora oggi su un territorio molto tradizionalista sul caffè. Penso quindi di aver meritato questo traguardo, e l’ho ottenuto con grande sacrifici. Ma continuerò su questa strada.”

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