giovedì 11 Aprile 2024
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In Sicilia, 50 euro per un caffè: il cliente paga la tazzina con un gesto solidale

Il cliente ha spiegato la motivazione del suo gesto: “Sono una persona fortunata. Ho uno stipendio da dipendente pubblico che è pagato dalle tasse che anche tu versi, a domani”. La generosità del cliente non è di certo passata in osservata, testimoniando come la gara di solidarietà continui anche nella Fase 2

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MARSALA – La solidarietà non manca agli italiani e in questi mesi di lockdown, dove la povertà è diventato un problema sempre più diffuso anche tra gli stessi piccoli imprenditori. I piccoli gesti quindi diventano enormi e fanno la differenza soprattutto per chi ha dovuto mantenere ferma la propria attività e solo da lunedì 18 maggio ha potuto lentamente riprendersi. Il caso di un bar di Marsala, in Sicilia, dimostra bene come le persone siano animate dalla generosità e la condivisione: un cliente ha voluto pagare il suo caffè 50 euro. Quanto i giorni di chiusura del locale in cui ha potuto riprendere la sua prima tazzina dopo l’isolamento. Leggiamo la bella notizia da ilriformista.it.

50 euro a tazzina: un ponte tra consumatori e barista

“Tieni pure il resto. Siete rimasti chiusi 50 giorni. È il minimo che io possa fare”. E’ cominciata così la giornata per un bar a Marsala, in Sicilia, dopo il lungo lockdown imposto dalla pandemia del coronavirus. Un cliente abituale ha consegnato alla cassiera una banconota di 50 euro per un caffè anziché 0,80 centesimi.

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Visto lo stupore della cassiera, il cliente ha spiegato la motivazione del suo gesto:

“Sono una persona fortunata. Ho uno stipendio da dipendente pubblico che è pagato dalle tasse che anche tu versi, a domani”. La generosità del cliente non è di certo passata in osservata, testimoniando come la gara di solidarietà continui anche nella Fase 2. Questi mesi, infatti, sono stati molto duri per i commercianti che hanno visto le loro attività chiuse così come le loro entrate.

Alcuni hanno anche temuto di dover chiudere del tutto i loro esercizi commerciali, non riuscendo a gestire la crisi economica. Ma l’altruismo di clienti, vicini o persone care ha fatto sì che queste attività potessero resistere e con loro anche i loro proprietari.

I casi

Le storie di solidarietà però non derivano soltanto dall’Italia. Anche negli Stati Uniti, ad esempio, ci sono stati dei casi in cui i clienti hanno lasciato mance molto grosse per aiutare i commercianti in difficoltà. E’ il caso di un ristorante ad Austin, in Texas, dove una famiglia dopo aver mangiato in abbondanza ha lasciato una somma di denaro altrettanto ingente.

Il conto finale infatti era di 337 dollari, ma al momento di pagare, il capofamiglia ha chiesto all’addetto di duplicare il conto aggiungendo anche due generose mance: una di 300 dollari per il cameriere e l’altra di 1000 dollari per il locale. Il proprietario si è visto ‘costretto’ ad accettare la generosa proposta vista l’insistenza dell’uomo.

Un altro caso è avvenuto sempre negli Usa dove una coppia di clienti abituali di un ristorante, sapendo della decisione dei proprietari di chiudere in maniera definitiva, ha lasciato una mancia di 9400 dollari, corrispondenti a circa 9mila euro. Il conto ammontava intorno ai 90 dollari, ma i clienti hanno voluto dimostrare il loro affetto per il locale donando non soltanto una grossa somma denaro ma soprattutto speranza.

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