giovedì 11 Aprile 2024
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Claudio Valdetera, Rhea Vendors Group, e Andrea Lattuada, 9bar coffee academy al Trieste Coffee Experts: “Tra sostenibilità e innovazione, legame imprescindibile”

Il marketing director presso Rhea Vendors Group: "Oggi lavoriamo con l’intelligenza artificiale che ci offre l’opportunità di rendere ancora più completa e inclusiva la coffee experience nel mondo.  Al World AI Cannes Festival abbiamo incontrato David Hanson, l’americano che ha sviluppato il più vecchio Android al mondo, Sofia, che ha 6 anni e ha interagito, facendosi servire un caffé, dalla nostra macchina Kairos. Un’esperienza che ha aperto a diverse applicazioni per il futuro del nostro settore. Marco Landi, che è stato presidente della Apple a Cupertino nel 1990, oggi presidente di QuestIT, e Yann LeCun, appena nominato in Chat GPT e Vice Presidente di Meta, il massimo esperto di intelligenza artificiale al mondo, ritengono che l’IA,  possa far parlare le persone che non sentono, ci sono dei sistemi di traduzione che permettono di leggere o di ascoltare delle cose che sono scritte in una lingua diversa. È compito nostro riempire questo contenitore di contenuti, e il contenuto più prezioso che abbiamo si chiama caffè e dobbiamo trattarlo meglio"

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Claudio Valdetera, marketing director presso Rhea Vendors Group, e Andrea Lattuada, titolare di 9bar coffee academy, sono intervenuti in occasione del Trieste Coffee Experts organizzato da Bazzara a Trieste parlando del loro lavoro nel creare una coffee community più inclusiva grazie alla collaborazione con i due giovani aspiranti baristi di Shanghai non vedenti che, in poco tempo, hanno potuto realizzare il loro sogno grazie alla tecnologia delle macchine Rhea Vendors Group.

Leggiamo di seguito le loro considerazioni sull’utilizzo sempre più diffuso delle innovazione e della tecnologia nel campo della comunità globale dei baristi.

Trieste Coffee Experts: i baristi nell’era dell’intelligenza artificiale

di Claudio Valdetera e Andrea Lattuada

Lattuada: “I tempi difficili creano persone forti, che si dividono i compiti per affrontare i problemi. I tempi comodi creano persone molli e senza ruoli, perché ognuno basta a sé. Il tempo ci porterà tutti a essere persone forti, perché questa società non potrà garantire tempi comodi per sempre. Questa frase, scritta 3000 anni fa da un filosofo orientale, la considero molto attuale; sembra scritta oggi.

lattuada bazzara
Andrea Lattuada (immagine concessa)

Nel 2001 ho avuto un cambiamento di vita grazie a una persona, anzi, a un amico; questa persona è Roberto Preghel, un pioniere dell’innovazione e della Specialty Coffee Association of Europe (SCAE), che insieme a Lino Alberini ha portato quest’organizzazione in Italia.

Insieme a Preghel ho fatto moltissime cose, tra cui innovare il sistema espresso, il sistema del caffè, in Italia. Abbiamo portato i campionati, abbiamo parlato di SCAE, abbiamo portato i corsi per i baristi. Io sono un barista, un trainer e poi sono diventato anche un micro-torrefattore, di quelli proprio micro, con la tostatrice da 5 Kg. Abbiamo portato anche le caldaie separate, i profili di pressione, il grinder on demand. Nel 2019, a Sigep, che ringrazio, e che considero un’organizzazione amica, ho incontrato un altro amico che oggi è qui con me: Claudio Valdetara”.

Valdetara: “Al Sigep nel 2019 si parlava di acqua; un’azienda che da 60 anni produceva macchine da caffè, quell’anno disse “Coffee is not enough” – Il caffè non è sufficiente. In qualunque sala riunioni, sul tavolo ci sono acqua, tè, succhi, bevande e caffè, ma non era abbastanza e dunque con l’azienda di Andrea si stava lavorando alla creazione di un quadro più ampio. Nel 2019 abbiamo iniziato a chiederci cos’avremmo potuto fare per questo settore, che trova in Italia la sua casa, e proprio perché il caffè in Italia è qualcosa di ordinario, lo bistrattiamo.

Io e Andrea abbiamo iniziato a sperimentare per vedere dove si può arrivare al di là ed insieme al caffè, volendo creare un’esperienza di tipo diverso.

E abbiamo sperimentato anche sulla strada dell’inclusività. Ci siamo chiesti “Che cosa succederebbe se fossimo ciechi?”. Questa è la storia di una telefonata, di un imprenditore cinese che ci chiama e ci dice “Voglio far fare il caffè a due ragazzi che sono totalmente ciechi dalla nascita”; in Cina, essere ciechi significa vivere in un ricovero senza avere delle possibilità per il futuro.

Questi due ragazzi ipovedenti avevano un sogno: diventare baristi. Senza creare una macchina tecnologicamente sofisticata, ma un’interfaccia facile da usare per una persona ipovedente, li abbiamo aiutati a diventare professionisti del caffè. Quest’esperienza ha fatto il giro del mondo, facendo parlare dell’Italia, del caffè e del barista”.

Lattuada: “Questa è stata una delle esperienze più toccanti della mia vita, in quanto poi abbiamo conosciuto direttamente i nostri amici cinesi non vedenti alla fiera di Shenzhen; provare l’emozione che questi ragazzi ci hanno trasmesso quando ci hanno ringraziati, con affetto e sincerità, è stato un appagamento enorme”.

Valdetara: “L’imprenditore cinese è partito da Shanghai, dove vive e lavora, ha fatto 3 ore di aereo per venire a Shenzen a dirci grazie; è una persona illuminata, cinese di origine ma ha vissuto e studiato negli Stati Uniti. Della qualità del caffè dice: “A Shanghai ci sono circa 8000 coffee shop, il che la rende la città più densamente popolata nel mondo da caffetterie; e in alcune aree della città, col nostro coffee shop siamo al numero 1 in materia di qualità, e non è perché abbiamo un barista campione del mondo: il nostro barista è completamente cieco. Usiamo il nostro caffè Specialty e macchine RHEA per ottenere il gusto che desideriamo.”

E poi c’è il tema dell’innovazione, l’esperienza del momento del caffè non può prescindere dalle nuove tecnologie.

“Oggi lavoriamo con l’intelligenza artificiale che ci offre l’opportunità di rendere ancora più completa e inclusiva la coffee experience nel mondo.  Al World AI Cannes Festival abbiamo incontrato David Hanson, l’americano che ha sviluppato il più vecchio Android al mondo, Sofia, che ha 6 anni e ha interagito, facendosi servire un caffé, dalla nostra macchina Kairos.

Un’esperienza che ha aperto a diverse applicazioni per il futuro del nostro settore. Marco Landi, che è stato presidente della Apple a Cupertino nel 1990, oggi presidente di QuestIT, e Yann LeCun , appena nominato in Chat GPT e Vice Presidente di Meta, il massimo esperto di intelligenza artificiale al mondo, ritengono che l’IA,  possa far parlare le persone che non sentono, ci sono dei sistemi di traduzione che permettono di leggere o di ascoltare delle cose che sono scritte in una lingua diversa.

È compito nostro riempire questo contenitore di contenuti, e il contenuto più prezioso che abbiamo si chiama caffè e dobbiamo trattarlo meglio”.

Lattuada: “Ciò significa che io ora non servo più?”

Valdetara: “Non è vero; c’è bisogno di portare la nostra cultura nel mondo, c’è bisogno di raccontare il caffè, di spiegarlo alle nuove generazioni. A Shanghai, 10 giorni fa, abbiamo presentato Barista on Demand, la prima caffetteria mobile elettrica, automatizzata e a guida autonoma.

Riappropriamoci dei bisogni: la capacità delle nuove generazioni di sognare domani. Pensiamo al domani, meglio, di più, facendo bene il nostro mestiere perché sostenibilità e innovazione hanno un legame imprescindibile“.

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