mercoledì 10 Aprile 2024
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Si apre la fiera triestina con un focus sul mercato, le materie prime e l’energia

L’Expo si concluderà il 29 ottobre, è un evento biennale organizzato dalla Camera di commercio Venezia Giulia attraverso la sua società in house Aries, con la co-organizzazione e il contributo del Comune di Trieste, del Convention and Visitor Bureau e in collaborazione con l’Associazione Caffè Trieste

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TRIESTE – Sostenibilità, costi di energie e materie prime. La decima edizione di Triestespresso Expo è stata inaugurata con il convegno dal titolo “Dal caffè all’espresso tra sostenibilità e aumento dei costi dell’energia e delle materie prime”. L’Expo si concluderà il 29 ottobre, è un evento biennale organizzato dalla Camera di commercio Venezia Giulia attraverso la sua società in house Aries, con la co-organizzazione e il contributo del Comune di Trieste, del Convention and Visitor Bureau e in collaborazione con l’Associazione Caffè Trieste.

La decima edizione di Triestespresso Expo

Il presidente della Camera di commercio Venezia Giulia, Antonio Paoletti, nel suo intervento all’apertura del convengo moderato da Angela Hysi Vicentini, direttore delle testate Comunicaffé e Comunicaffe International, ha voluto partire dai ringraziamenti ad espositori, 160 da 13 Paesi, e visitatori, da 42 Paesi del mondo, “so che amate Trieste e Triestespresso Expo. Non era scontato avere un risultato così importante in questa decima edizione dopo le chiusure causa Covid. Il comparto è stato tra i più colpiti a causa dei lockdown, poi è arrivata la guerra dell’Ucraina, il caro materie prime ed energetiche.”

Triestespresso
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L’ingresso di Triestespresso (immagine: Triestespresso)

“Superata la pandemia – ha ricordato Paoletti – è arrivata la guerra in Ucraina complicando ulteriormente la situazione economica in Europa. Ora per questo evento la nuova struttura riesce ad ospitare 160 operatori grazie all’espansione dello spazio con due tensostrutture. È una fiera di settore e chi viene a Triestespresso Expo lo fa per fare affari, conoscere e farsi conoscere. In questi giorni affronteremo diversi temi, perché per l’economia italiana il caffè è un settore con un valore economico e di immagine rilevante”.

Il sindaco Roberto Dipiazza ha sottolineato “il grande impegno delle istituzioni per supportare la città, le imprese e i cittadini ad affrontare questo periodo difficile. Trieste però sta crescendo ed è doveroso crescere e investire nei comparti che in questo momento stanno registrando un trend positivo come il turismo e in particolare quello congressuale. Triestespresso Expo è un evento importante in questo contesto e presenta agli operatori di tutto il mondo l’eccellenza triestina nell’ambito del caffè”.

Un periodo critico

Giorgio Rossi, assessore comunale alla cultura, sport e giovani ha evidenziato le criticità: “C’è preoccupazione per questa crisi ma confido in questa onda lunga. Trieste sta emergendo dalla staticità e sta crescendo con le armi e le forza per andare avanti grazie all’ottima sinergia tra i vari enti. Triestespresso Expo è una eccellenza ospitata al Tcc ma stiamo lavorando su molti fronti per continuare a far crescere la città”.

Fabio Scoccimarro, assessore alla Difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile Regione Friuli Venezia Giulia non ha dubbi e “quella del caffè è una tradizione che parte da lontano e Trieste è sempre stata la capitale mondiale del caffè sia per la cultura con i caffè storici ma anche per il commercio.”

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Il convegno di apertura di Triestespresso (immagine concessa)

Fabio Scoccimarro continua: “Economia circolare e sviluppo sostenibili sono temi indispensabili, abbiamo numerosi progetti in corso di realizzazione e vogliamo anticipare il green deal, come regione, al 2045 rispetto al 2050. Per supportare le imprese e le famiglie la giunta guidata dal presidente Massimiliano Fedriga ha messo in campo oltre 150 milioni sia a livello contributivo ma anche per attuare investimenti. Oggi serve un impegno europeo per ridurre il costo dell’energia”.

Una regolamentazione borsistica

Fabrizio Polojaz, presidente Associazione Caffè Trieste ha ricordato che negli ultimi anni le quotazioni del caffè sono rimaste sostanzialmente stabili fino all’autunno del 2020, da quando hanno iniziato a subire degli apprezzamenti vertiginosi, che tuttora posizionano sia gli Arabica che i Robusta tra i livelli più alti degli ultimi dieci anni.

“Le motivazioni – ha affermato Polojaz – sono state diverse, in parte basate sulle differenze nelle aspettative di offerta e domanda, nate con la crisi pandemica e le sue conseguenze, anche se buon gioco ha avuto la speculazione finanziaria. È indispensabile leggere non solo i dati proposti dal mercato, ma anche le notizie riguardanti il caffè ed i contesti che lo riguardano. Serve una regolamentazione borsistica che tuteli gli operatori economici della filiera privilegiandoli a quelli finanziari”.

Per Omar Zidarich, presidente Gruppo Italiano Torrefattori Caffè, “aumenterà il prezzo della tazzina e noi comuni mortali saremo costretti a pagare un costo maggiore dettato da aumenti pesanti. I torrefattori usano impianti “gasivori” ma le ricadute sono su tutta la filiera: dal chicco alla tazzina. Due anni fa il prezzo dell’elettricità era arrivato a 125,6 euro a megawatt/ora, oggi è di 436,28 dopo un picco di oltre 540 euro.”

Aumentare il prezzo della tazzina

Zidarich continua: “La iuta è aumentata del 70%, il pallet del 300%, i contenitori da 500 chili per i torrefattori del 44%, le tazzine in ceramica, cotte in forni “gasivori”, hanno aumentato il prezzo del 28%, il packaging al chilo è passato da 0,07 centesimi a 0,56 centesimi, le macchine del caffè – oltre agli aumenti delle materie prime e dei ritardi nella consegna delle stesse – hanno un costo produttivo del +150%”.

“Il nostro consiglio – conclude – è di aumentare il prezzo della tazzina: tutti dobbiamo essere disposti a pagare qualche centesimo in più per tenere alta la qualità dell’espresso italiano riconosciuto in tutto il mondo come una bevanda di qualità, ma a Roma con l’aumento del prezzo c’è stato un calo di vendite del -28%, abbiamo quindi un problema su tutta la filiera”.

Secondo Massimiliano Fabian, presidente dell’International Coffee Organization (ICO), “l’economia circolare è uno dei punti fondanti del programma 2022-2023 dell’International Coffee Organization, in particolare in questo anno in cui sarò presidente. Uno dei pilastri dell’economia circolare è la sostenibilità che ha diretti riflessi sul rispetto dell’ambiente. Parlare di ambiente per Ico è fondamentale sia dal punto di vista dei Paesi produttori, che da quello dei Paesi consumatori”.

Sissi

Marcello Guaiana, responsabile progetti Economia Circolare di Area Science Park, ha presentato un caso di applicazione al settore del caffè di uno strumento georeferenziato Sissi – Strumenti informativi a supporto della simbiosi industriale, sviluppato nell’ambito dell’asset denominato “Tecnologie verdi per la transizione ecologica” del programma ARGO.

“Con Sissi i ricercatori di Area Science Park intendono valutare con le imprese torrefattrici la fattibilità di concrete operazioni di simbiosi industriale valorizzando gli scarti di produzione nell’area retroportuale di Trieste, con una metodologia che sia replicabile in altri contesti territoriali della regione FVG, arrivando fino alla possibilità di produrre il biogas”.

Andrea Giorgiutti, direttore del Servizio valorizzazione qualità delle produzioni – Direzione centrale risorse agroalimentari, forestali e ittiche Regione Fvg ha affermato che “la bioeconomia, sostenibile e circolare, include tutti i settori che coinvolgono le risorse di natura biologica (rinnovabili), comprendendo anche uso, trasformazione, distribuzione o consumo connessi.”

Innovazione

Andrea Giorgiutti continua: “Su base nazionale, i settori della produzione primaria (agricoltura, silvicoltura e pesca) e dell’alimentare esprimono i due terzi del valore della bioeconomia (fatturato e occupazione) e sono intimamente connessi con gli altri importanti ambiti produttivi quali quelli dell’abbigliamento, del legno, della carta e dell’energia.”

Giorgiutti conclude: “La Regione Friuli Venezia Giulia, anche in virtù delle sue peculiarità in innovazione, ha un grande potenziale in termini di crescita della sua bioeconomia, a vantaggio degli obiettivi di produzione, occupazione, resilienza e sostenibilità propri del meta-settore”.

Gli espositori provengono da Italia, Tanzania, Spagna, Slovenia, Germania, Malta, Etiopia, Corea del Sud, Grecia, Belgio, Svizzera, Turchia e Brasile, per complessivi 160 stand distribuiti tra gli 8 mila metri quadrati del Tcc e i 2,6 mila metri quadrati realizzati attraverso delle tensostrutture esterne al Trieste Convention Center. Provengono invece da ben 42 Paesi i visitatori già pre-iscritti all’evento, a dimostrazione della grande attesa riscossa da TriestEspresso Expo e dalla nuova location che ospiterà l’economia del caffè mondiale nelle tre giornate triestine.

Il programma pomeridiano di giovedì 27 ottobre 2022

Giornata inaugurale di Triestespresso 2022

Giovedì 27 Ottobre

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Presentazione

“Caffè del Brasile: Qualità, Sostenibilità e Commercio Internazionale”
Marcos Matos, Direttore Esecutivo del Consiglio degli Esportatori di Caffè del Brasile (CECAFÉ )

Sala A Hall 27
ore 14.30 – 15.00

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Presentazione

“Viaggio nella terra del caffè”
Alessandra Almeida, Direttrice Esecutiva del Museo del Caffè di Santos

Sala A Hall 27
ore 15.00 – 15.30
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Speech

“Il ruolo della donna”
Coffee Today

Sala A Hall 27
ore 16.00 – 18.00

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Campionato

Leva Sensory Contest campionato dedicato ai baristi

Show area Hall 28
ore 10.00 – 18.00

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Degustazioni guidate

Programma di degustazioni guidate dei caffè di alcune torrefazioni presenti in fiera e inserite in nella guida Il Camaleonte

15.00 – 15.20 La San Marco: Hall 28 bis Stand 20

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Mostre

“Viaggio nella terra del caffè”, del Museu do Café de Santos
Hall 27 Orario apertura della fiera

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Mostra fotografica Triestespresso Photo Days 2022

Sede della Camera di Commercio Venezia Giulia, Piazza della Borsa, 14
ore 08.00 – 15.00

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