martedì 19 Marzo 2024
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Nestlé, l’ad Travaglia rettifica il Financial Times: “Solo il 30% dei nostri prodotti non è salutare”

Dati distorti, miglioreremo ma è questione di educazione alimentare. L'ad: “Questa vicenda ci ha lasciati sconcertati, perché sono state estrapolate e carpite delle informazioni e riportate in modo non corretto e distorto – ha detto durante una conferenza stampa

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MILANO – Ha fatto scalpore la notizia diffusa dal Gruppo Nestlé rispetto al contenuto salutare di parte dei prodotti alimentari da loro venduti sul mercato. Una dichiarazione attribuita direttamente al colosso, che però non è completa: a fare le dovute precisazioni è l’amministratore delegato Nestlé per Italia e Malta, Marco Travaglia. Riportiamo il contenuto delle sue affermazioni da askanews.it.

Nestlé fa ulteriore chiarezza

Le informazioni diffuse dal Financial Times sulla salubrità dei prodotti Nestlé – il 60% secondo un documento interno riportato dal quotidiano economico della City non sarebbero salutari – sono state riportate “in modo non corretto e distorto”. Nei fatti sarebbero “meno di un 30% a non essere salubre” e si tratterebbe di prodotti come gelati e cioccolato per i quali è più che altro “una questione di educazione alimentare”.

Così l’amministratore delegato e presidente di Nestlé Italia e Malta, Marco Travaglia, ha commentato le informazioni circolate nei giorni scorsi sui prodotti della multinazionale svizzera.

“Questa vicenda ci ha lasciati sconcertati, perché sono state estrapolate e carpite delle informazioni e riportate in modo non corretto e distorto – ha detto durante una conferenza stampa – Si fa riferimento a una valutazione interna che Nestlé stava facendo sul sistema di valutazione adottato in Australia uno dei sistemi che noi prendiamo in considerazione quando facciamo delle valutazioni nutrizionali sul nostro portafoglio prodotti.

Questo tema del 60% è completamente misleading

La parte che noi abbiamo analizzato è quella che compete, ma c’è fuori tutto un ulteriore 50% del nostro portafoglio prodotti che non è interessato a questo tema, la parte della nutrizione infantile, del caffè, l’alimentazione per cani e gatti. Per cui in realtà il numero corretto è meno del 30% del nostro portafoglio che sarebbe non salubre. E di fatto sono le categorie come il cioccolato o i gelati”.

Su queste categorie “stavamo facendo una riflessione dicendo che abbiamo ancora un 30% del portafoglio che non arriva al massimo dello star rating su cui dobbiamo continuare a lavorare, ma siamo consapevoli che lì la questione è molto più un tema di educazione nutrizionale – ha sottolineato – Per cui resta per noi un tema di continuare a lavorare su quelle parti di portafoglio più indulgenti su cui il tema è molto anche di un consumo consapevole. Nonostante ciò continueremo a cercare di migliorare dove è possibile il contenuto di grassi e zuccheri”.

“Queste difficoltà oggettive che abbiamo a migliorare completamente un portafoglio indulgent le ha tutta l’industria non solo Nestlé – ha concluso – Tutta l’industria su questi tipi di prodotto come contenuti di zucchero e grassi deve continuare a migliorare”.

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