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STATISTICHE ICO – Export ai massimi storici nel 2012/13. Crescono Brasile, Indonesia e Colombia, Vietnam in forte flessione

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MILANO – Nonostante un ulteriore rallentamento a settembre, l’export mondiale di caffè in tutte le forme si attesta a fine annata caffearia 2012/13 al livello senza precedenti di 110.174.811 sacchi, in crescita del 2,28% (+2.458.992 sacchi) rispetto ai 107.715.819 sacchi del 2011/12.

Così le statistiche mensili Ico sul commercio diffuse nel tardo pomeriggio di giovedì, di cui abbiamo riferito già venerdì su Comunicaffè International.

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In crescita tutte le voci, fatta eccezione per gli altri dolci. Ma andiamo con ordine cominciando con le cifre di settembre.

Nell’ultimo mese dell’annata caffearia trascorsa, le esportazioni mondiali sono state di 7.845.061 sacchi, pari a un calo del 4,64% (-381.805 sacchi) rispetto a settembre 2012.

In consistente crescita (+23,23%) i soli colombiani dolci, il cui export risale a 751.048 sacchi, contro i 609.449 di un anno fa.

Incrementi marginali per i brasiliani naturali (+0,48%), che raggiungono un totale di 2.523.645 sacchi.

Variazioni negative invece per gli imbarchi di robusta (-4,41%) e soprattutto di altri dolci.

Quest’ultima tipologia subisce una flessione del 19%, con un volume che scende a 1.712.722 sacchi, contro i 2.116.217 sacchi registrati nel settembre dell’anno scorso.

Nei dati sui 12 mesi, i colombiani dolci evidenziano, ancora una volta, l’incremento più significativo (+21,15%, pari a 1.779.396 sacchi in più), con un export complessivo che sfiora i 10,2 milioni di sacchi.

Vicine ai 30,1 milioni le esportazioni di brasiliani naturali, che crescono del 6,82% (+2.113.753 sacchi).

Più contenuta la variazione positiva dei robusta (+2,1%, pari a 854.276 sacchi in più), che raggiungono comunque il dato senza precedenti di quasi 41,7 milioni di sacchi, a dispetto di un export vietnamita in forte calo.

Dato in controtendenza soltanto per gli altri dolci, il cui export complessivo diminuisce dell’8,33% (-2.288.432 sacchi), dopo i forti incrementi dell’annata anteriore.

In ripresa, a fronte del forte calo del 2011/12, l’export di caffè in tutte le forme del Brasile, che cresce del 7,24%, per un totale di 30.949.740 sacchi nell’arco dell’annata caffearia 2012/13.

Le esportazioni di caffè verde raggiungono i 27.593.267 sacchi (+8,08%), pari a un volume di 2.064.653 sacchi in più rispetto al 2011/12.

In crescita il solo export di arabica (+9,33%, pari a 2.250.106 sacchi in più), che sale a 26.374.477 sacchi, mentre gli imbarchi di robusta subiscono una flessione del 13,21% fermandosi a 1.218.790 sacchi.

Forte contrazione (-1708141 sacchi) nell’export del Vietnam, che segna una diminuzione del 7,87% scendendo poco al di sotto dei 20 milioni di sacchi.

Tenendo conto del fatto che la produzione 2012/13 è stata più o meno uguale a quella del 2011/12 (22 milioni di sacchi nel 2012/13, contro 22,3 milioni nel 2011/12, secondo i dati dell’ultimo report mensile dell’Ico) possiamo desumere che ci saranno quest’anno delle consistenti scorte di riporto dall’annata precedente, che andranno a sommarsi ai volumi di raccolto ancora più cospicui (almeno secondo le previsioni) attesi per quest’anno.

Export ai massimi storici per l’Indonesia, che si riconferma al terzo posto nella graduatoria mondiale, con un volume di imbarchi che supera i 10,6 milioni di sacchi, in crescita del 23% sull’annata precedente.

In forte ripresa (+21,25%), come già detto, la Colombia, che risale a 8,85 milioni di sacchi, pari a maggiori esportazioni per oltre 1,55 milioni di sacchi, rispetto all’annus horribilis 2011/12.

Pur in ribasso del 3,83%, l’India ritorna a essere il quinto esportatore mondiale con un volume di 5.160.856 sacchi scavalcando l’Honduras (4,34 milioni) in forte calo (-20,7%, pari a oltre 1,1 milioni di sacchi in meno) dopo i dati record dello scorso anno.

Rimanendo in area centro americana si osserva un lieve arretramento di Guatemala (-1,45%), Messico (-1,14%) e Costa Rica (-1,49%), cui fanno riscontro i migliori risultati di Nicaragua (+17,95%) ed El Salvador (+8,61%).

A completare il quadro in America latina, la caduta dell’export del Perù (-18,33%), dagli oltre 4,6 milioni di sacchi di due annate fa a 3,83 milioni in quella trascorsa.

In Africa, spicca il balzo in avanti dell’Uganda, che passa dai circa 2,7 milioni del 2011/12 a oltre 3 milioni e mezzo (+31,4%) sopravanzando l’Etiopia (3,17 milioni di sacchi), a sua volta in consistente crescita (+11,78%).

La Costa d’Avorio consolida la sua ripresa salendo (+5,52%) a 1,73 milioni di sacchi. Da segnalare infine il rilevantissimo incremento della Tanzania (+73,49%), il cui export annuale torna a superare il milione di sacchi.

Potete consultare la tabella riassuntiva con i dati sull’export cliccando sull’icona sottostante (la tabella si aprirà in un’altra finestra;  cliccare sulla tabella con il cursore a forma di lente di ingrandimento per zoomare).

Exports Ico September 2013

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