martedì 16 Dicembre 2025

Starbucks: oltre 3.800 lavoratori incrociano le braccia in 180 grandi città degli Stati Uniti

L'attuale astensione dal lavoro è considerato il più grande sciopero nazionale nella storia dell'azienda, con 36 nuovi negozi in 34 città che si uniscono ai colleghi che hanno già incrociato le braccia

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Negli Usa incrociano le braccia oltre 3800 lavoratori di Starbucks in 180 città. Il sindacato Starbucks workers united parla della più grande ondata di baristi sindacalizzati che abbia mai abbandonato il lavoro per protestare contro la mancata finalizzazione di un giusto contratto sindacale. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo pubblicato su Efa News.

Lo sciopero di Starbucks

SEATTLE – Prende sempre più corpo la protesta dei baristi di Starbucks contro la proprietà accusata di Ulp, Unfair labor practice, ossia di pratiche di lavoro sleali. Giovedì scorso 11 dicembre le manifestazioni che sono iniziate a novembre in concomitanza con il giorno della Red Cuop (la promozione delle caffetterie di Seattle che omaggiano i clienti di una tazza rossa in edizione limitata) trasformatasi quest’anno il 13 novembre nella Red Cup Rebellion è cresciuto fino a raggiungere oltre 3.800 baristi in più di 180 negozi in oltre 130 città.

Il sindacato Starbucks workers united parla della più grande ondata di baristi sindacalizzati che abbia mai abbandonato il lavoro per protestare contro la mancata finalizzazione di un giusto contratto sindacale.

L’attuale astensione dal lavoro è considerato il più grande sciopero nazionale nella storia dell’azienda, con 36 nuovi negozi in 34 città che si uniscono ai colleghi che hanno già incrociato le braccia.

Insieme ad April Verrett, presidente della SEIU (Service employees international union, il sindacato che riunisce oltre 2 milioni di lavoratori dei pubblici esercizi Uasa) e agli alleati di tutta la nazione, sottolinea la nota ufficiale, i baristi sindacalizzati di Starbucks si sono radunati giovedì 11 dicembre davanti alla sede centrale regionale di Starbucks’ New York City, all’interno dell’Empire State Building, “per chiedere all’azienda di risolvere centinaia di ULP, di situazioni considerate pratiche di lavoro sleali, di porre fine alla sua storica rottura sindacale e tornare al tavolo delle trattative con nuove proposte per migliorare stipendi, personale e programmazione”.

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