sabato 20 Aprile 2024
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Apartment T101: anche la sala da tè nella stanza polifunzionale a Pechino

"Questo progetto è solo una piccola parte del vasto operato asiatico in termini di ristrutturazione d'interni", spiegano in una nota inviata alla stampa. "Lo studio Rooi Design and Research ha dimostrato che sì, anche le case cinesi possono abbracciare a tutto tondo il concetto di diversità". Senza cadere volontariamente nella sistematica anonimia del copia-e-incolla

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PECHINO – Riscrivere la storia degli spazi, trasformandoli in qualcosa di nuovo senza dimenticarne l’aspetto originario: un buon modo per restare connessi con il passato rendendolo attuale al presente. Un esempio di questo processo è il Post-war Apartment T101, che inizialmente, nel 1950 aveva la funzione di ospitare le famiglie di chi lavorava nell’istituto di ricerca lì vicino. Un palazzo tutto di mattoni, che ora è stato totalmente ristrutturato dal gruppo di Rooi Design and Research: al suo interno, una bellissima sala da tè. Scopriamola da elledecor.com.

Apartment T101: il tè ha un sapore diverso

Esempio eccezionale di ristrutturazione residenziale in terra cinese, Post-war Apartment T101 nasce dalla riprogettazione di uno spazio domestico costruito a Pechino nel 1950 per fornire alloggio alle famiglie dei lavoratori dipendenti di un vicino istituto di ricerca. Blocco di trentasei unità identiche erette nel Dopoguerra tra le strade del quartiere di Chaoyang District, il palazzo tutto mattoni ospita infatti una piccola casa che, rinnovata dal team di Rooi Design and Research, è un interno di appena 50 metri quadrati completamente trasformato. Se il layout originale non prevedeva la distinzione né di un living, né di un’area dining, oggi, alla luce dei lavori promossi dalla squadra di progettisti incaricata, emergono una camera da letto, un soggiorno, una sala da pranzo e un bagno ben distinti. L’obiettivo? Rendere l’appartamento più privato, funzionale e, soprattutto, vivibile.

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Per comprendere la complessità ri-organizzativa dello spazio abitato è necessario fare un salto nel passato per tornare indietro nel tempo

Più di settant’anni fa, poco dopo la fine del secondo conflitto mondiale, il Paese stava ancora riprendendosi da anni di contrasti, affrontando un ingente afflusso di persone che dalle zone campestri muoveva verso le città. La soluzione più immediata fu quella di ricavare piccole dimore familiari standardizzate su un unico modello costruttivo, uno schema residenziale comune che, ripetuto e ripetibile, prescindesse da usi e bisogni singoli. Oggi per domani, “la diversificazione e la personalizzazione sono il futuro dei piccoli appartamenti in città”, sostengono, al contrario, da Rooi Design and Research, “Altrimenti, tutto si ridurrà a una forma neutra e senza vita”.

Dopo un accurato studio delle metrature già a disposizione – a Pechino il costo dell’abbattimento dei vecchi edifici è proibitivo -, la ristrutturazione di Apartment T101 si è focalizzata sul concetto di fluidità e sul senso di fruibilità: per prima cosa, sono stati quindi eliminati tutti gli elementi inutili e, una volta demolito il muro nel mezzo, il vecchio schema a griglia è caduto di riflesso. Il risultato è quindi un rifugio domestico in grado di accogliere diverse funzioni in uno spazio relativamente aperto.

In particolare, se a dominare è un’area unica destinata a ricevere amici e parenti, a lavorare da casa o anche a praticare un’attività sportiva al chiuso, la stanza di legno, che orientata a nord contrasta con il tono bianco imperante aggiungendo calore all’ambiente, rappresenta al tempo stesso una una sala da tè e una stanza temporanea per gli ospiti. Sopra, un ampio ripostiglio per attrezzature sportive e altri oggetti ingombranti.

“Questo progetto è solo una piccola parte del vasto operato asiatico in termini di ristrutturazione d’interni”, spiegano in una nota inviata alla stampa. “Lo studio Rooi Design and Research ha dimostrato che sì, anche le case cinesi possono abbracciare a tutto tondo il concetto di diversità”. Senza cadere volontariamente nella sistematica anonimia del copia-e-incolla.

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