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Saeco vuole dimezzare gli operai che producono macchine da casa

Il provvedimento riguarda gli addetti ai prodotti per famiglia. Fumata nera all’incontro a Unindustria dopo gli scioperi e le proteste delle settimane scorse: 243 esuberi su 558 dipendenti della divisione che si occupa di prodotti domestici. L'ira dei sindacati

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di MARCO BETTAZZI*
BOLOGNA – Shock alla Saeco. Philips ha annunciato giovedì 26 novembre, durante un incontro nella sede di Unindustria, che per salvare la fabbrica di Gaggio Montano è necessario tagliare la metà dei dipendenti della divisione che si occupa delle macchine per caffè domestiche.

Gli esuberi dichiarati sono 243 su 558 lavoratori attualmente impegnati nel bolognese (in totale, sommando anche gli operai che si occupano di macchine per uffici, si arriva a più di 900 dipendenti) per gestire i quali ora si aprirà la trattativa coi sindacati.

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Che intanto però sono sulle barricate. “Una decisione inaccettabile, così muore tutta la vallata”, spiegano Fiom e Fim, che immediatamente riuniranno i lavoratori in assemblea per decidere le proteste da mettere in campo.

Quando è stata comunicata la notizia, i dipendenti hanno indetto uno sciopero immediato e sono usciti dall’azienda per protestare.

L’annuncio arriva dopo che da giorni gli operai scioperavano a singhiozzo, con blocchi dei camion, perché preoccupati dalle voci di un calo drastico della produzione prevista per il 2016. Voci non confermate ufficialmente da Philips, che possiede dal 2009 il marchio di Gaggio Montano, che però ha annunciato il taglio.

A spingere la multinazionale olandese verso questa decisione sarebbe stato il calo dei volumi nelle vendite delle macchine da caffè super-automatiche mentre, sottolineano i sindacati, la fabbrica in Romania che produce macchine per capsule più semplici e meno costose viaggia a ritmi serrati.

“È inaccettabile, significa uccidere dal punto di vista sociale l’Appennino – ripetono Marino Mazzini (Fim Cisl) e Stefano Zoli (Fiom Cgil) – Chiederemo l’intervento di tutte le istituzioni, dalla Regione fino al Ministero. Nei prossimi giorni mobiliteremo i lavoratori”. Oltre ai 558 dipendenti sui quali pende la richiesta di dimezzamezzamento, ci sono altri 350 operai che producono le macchine per gli uffici.

Sel annuncia un’interrogazione in parlamento sulla vicenda. “E’ quanto mai necessario comprendere le cause del perché la Saeco presenti tali difficoltà operando in un settore in forte espansione sul mercato e lavorare per creare le condizioni di una ripresa”, scrive in una nota il deputato vendoliano Giovanni Paglia.

“Nei giorni scorsi già molti dipendenti hanno manifestato davanti ai cancelli per chiedere conto circa la situazione dell’azienda. Nonostante infatti l’acquisizione della Saeco da parte del gruppo multinazionale Philips, che nel 2009 era nata sotto i migliori auspici, l’azienda oggi versa in difficoltà”.

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