giovedì 11 Aprile 2024
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Lo storico Bar Rivoire di Firenze passa all’imprenditore calabrese Carmine Rotondaro

Il nuovo proprietario: "Il nostro progetto sarà a tutto tondo, dal locale, al prodotto al brand. Sul fronte del caffè fiorentino a gennaio prossimo riorganizzeremo i mobili con un refresh del colore. Intanto stiamo lavorando per estrapolare l'identità del posto, che ha un codice estetico preciso, per evolverlo e adattarlo a nuovi locali stand alone in giro per il mondo, in primis nei centri commerciali o mall del lusso. L'idea è di partire con questi nuovi opening nel 2021. In ogni caso mi piace pensare che non possiedo fino in fondo Rivoire, ma lo custodisco per la città"

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FIRENZE – La cioccolateria-caffetteria storica di Firenze, il Rivoire, cambia proprietario: l’uomo d’affari calabrese Carmine Rotondaro ne ha assunto le redini, improntando una strategia volta all’internazionalizzazione del marchio. Il consulente aziendale nonché titolare e direttore creativo di Collini Milano 1936 dal 2016, aveva già puntato il celebre locale nel 2019, in occasione di una presentazione di una collezione uomo di Pitti. Leggiamo la notizia completa di Matteo Minà su mffashion.com.

Rivoire Firenze cambia gestione

Rotondaro da metà 2018 è diventato prima partner dell’attività in Piazza della Signoria del capoluogo toscano, poi nei mesi scorsi ha rilevato fino al 73% delle quote dalla società Nikila invest (e da altri azionisti di minoranza), che appunto nel 2016 l’aveva acquistata dalla famiglia Bardelli, storicamente legata al celebre bar.

Un’attività, legata a doppio filo con la storia della città, fondata nel 1872 da Enrico Rivoire, cioccolataio della Casa Reale Savoia

Durante la presentazione nei giorni scorsi del nuovo corso, che include anche un rinnovo del ristornate con un menù inedito, lo stesso Rotondaro, tra le altre consulente di Philipp Plein, ha spiegato: «Il mio piano è che Rivoire Firenze non sia più solo un luogo e che si affermi come brand internazionale della tradizione italiana. Rivoire è una gemma di storia, prestigio, qualità e fiorentinità che dal suo scrigno di Piazza della Signoria deve proiettare e comunicare verso il mondo intero i contenuti e i codici della sua identità pluricentenaria e della sua promessa di delizie.

Nella nostra visione strategica, il Caffè deve diventare la vetrina dei valori del Rivoire contemporaneo e il nostro obiettivo è che questi valori possano essere portati ai quattro angoli del mondo, sorretti da una politica commerciale efficace. Anche stringendo partnership di qualità con operatori locali, ma tutto deve partire da Firenze».

E proprio in quest’ottica l’imprenditore ha aggiunto

“Il nostro progetto sarà a tutto tondo, dal locale, al prodotto al brand. Sul fronte del caffè fiorentino a gennaio prossimo riorganizzeremo i mobili con un refresh del colore. Intanto stiamo lavorando per estrapolare l’identità del posto, che ha un codice estetico preciso, per evolverlo e adattarlo a nuovi locali stand alone in giro per il mondo, in primis nei centri commerciali o mall del lusso. L’idea è di partire con questi nuovi opening nel 2021. In ogni caso mi piace pensare che non possiedo fino in fondo Rivoire, ma lo custodisco per la città”.

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