Condividi con noi le tue storie legate al caffè scrivendo a direzione@comunicaffe.it.
In seguito all’annuncio sui rincari, il malcontento degli operatori del settore si traduce in una critica decisa verso l’amministrazione comunale, che ha approvato un aumento del 17% sull’occupazione del suolo pubblico.
Le attività, già gravate dagli investimenti richiesti per i nuovi dehor, denunciano un ulteriore aggravio in un contesto economico ancora fragile. Le preoccupazioni sono condivise da numerosi esercenti del centro storico, che temono ripercussioni sulla sostenibilità dei propri esercizi. Da più parti emerge la richiesta di un dialogo istituzionale per valutare l’impatto reale dei costi a loro carico. Leggiamo in seguito alcune parti dell’articolo pubblicato su Il Resto Del Carlino.
Bar e dehor, lo sfogo dei tartassati: “Quanto dovrò far pagare il caffè?”
PESARO – All’indomani della notizia sui rincari, lo sfogo dei tartassati è un pungolo nel fianco dell’amministrazione comunale, contestata per aver approvato un 17% di aumento riguardo all’occupazione del suolo pubblico.
“A forza di rincari, quanto dovrei far pagare un caffé?”. Patrizio Borchia, titolare di Harnold’s, locale iconico del centro storico, abbandona, per un attimo il suo proverbiale aplomb e si sfoga: “E’ un aumento che non ci voleva – osserva – perché già siamo stati caricati di grosse spese per il rinnovo degli arredi esterni che sono stati a nostro carico”.
Borchia indica il suo nuovo dehor da 40 metri quadrati che si trova in piazzale Lazzarini: “Sa quanto mi è costato adeguare al regolamento comunale quel piccolo arredo lì fuori? Tra tavolini, seggiole, progettazione, materiali e caratteristiche obbligate c’è costato sui 45mila euro. E non basteranno”.
La morale è semplice: le attività lamentano di trovarsi sul groppone un rincaro che fa crescere i costi fissi quando ancora non hanno smaltito i costi sostenuti per adeguarsi all’arredo esterno imposto dal Comune.
“Questo rincaro arriva in un momento critico per l’economia dei locali pubblici – continua Borchia –. Sono decisamente dispiaciuto di questo fatto. Ci sono tanti modi di raccogliere le imposte, ma questo è un aggravio ulteriore che andava evitato”.
Borchia commenta anche l’aumento che interesserà le insegne pubblicitarie, quelle esterne ai locali per aumentarne la visibilità in strada: anche in questo caso si avrà un rincaro del 17%. “Le insegne e le scritte nelle vetrine già costavano un occhio – rimarca – e quindi siamo veramente dei tartassati. Cosa posso aggiungere? Accettiamo a malincuore questo momento sperando che l’amministrazione torni sui propri passi. Speriamo che accetti di fare un confronto con la categoria, almeno per capire quanti sono i costi reali che dobbiamo affrontare”.
Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.



















