martedì 26 Marzo 2024
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Qui Host. Superata quota 150.000 visitatori, il 40% dall’estero

L’elevata internazionalità è ormai un fatto acquisito per la manifestazione leader mondiale nell’ospitalità professionale, che quest’anno ha gestito afflussi record nell’impegnativa situazione logistica posta da EXPO. Cinque giorni all’insegna di atmosfera internazionale e Made in Italy fra innovazioni, campionati, show-cooking e degustazioni

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MILANO – È calato il sipario, il 27 ottobre in fieramilano, su un’edizione che segna un passaggio chiave nell’evoluzione di HostMilano: riviste al rialzo tutte le previsioni della vigilia, con un incremento del 13,5% nelle presenze di visitatori professionali, a quota 150.968.

E, soprattutto, con un aumento esponenziale dei professionisti esteri: 60.383 presenze da 172 Paesi, il 40% del totale e in crescita del 17%.

Da primato l’exploit degli USA, da dove i visitatori aumentano addirittura del 77,16%: una conferma eclatante della crescente autorevolezza di HostMilano sui mercati americani, già sottolineata dall’accreditamento della manifestazione da parte del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti (US Commercial Service) e dal conseguente boom di espositori a stelle e strisce (+26%).

Un’attrattiva in forte crescita anche per i professionals dalla Cina, che crescono di oltre un terzo – +35,8% – nonostante il rallentamento del PIL del Paese, che quest’anno crescerà “solo” del 7% circa.

Rispetto ai mercati tradizionali, Host2015 si traduce in un indicatore della ripresa in atto: aumentano di un quarto i visitatori dalla Spagna (+26%) e di un quinto dalla Francia (+21,21%) e crescono a doppia cifra anche dalla Germania (+13,95%).

“Più che un processo, l’internazionalizzazione di Host è ormai un fatto acquisito, che sta nelle dimensioni, nei numeri e nella qualità – commenta l’Amministratore Delegato di Fiera Milano, Corrado Peraboni –. Non solo. Host riflette il nuovo scenario geopolitico e apre a mercati come Iran, Africa e Cuba. All’aumento del 13,5% dei visitatori hanno contribuito diversi fattori: la focalizzazione nel supportare le aziende a tutto campo e a lungo termine, il grande impegno nello scouting all’estero, anche grazie alla collaborazione con Agenzia ICE, e la sinergia con la città e con quello che rappresenta per il Made in Italy. Una strada intrapresa con successo da Host, e che ci vedrà impegnati per accelerare l’internazionalizzazione anche delle altre manifestazioni.”

L’evoluzione di Host2015 come piattaforma sempre più globale, dove non tanto proporre l’“assaggio” del proprio prodotto quanto fare networking internazionale ai massimi livelli e gettare le basi di un business più ampio, è stata accolta con favore dagli espositori, che ne hanno fatto un fattore strategico.

Dice per esempio Chiara Roncagli, Brand Manager di Angelo Po: “La manifestazione è diventata molto più ‘istituzionale’, con molti più dealer e distributori da tutto il mondo che incontriamo solo a Host”.

Aggiunge Ennio Parentini, Direttore Commerciale di Italmill: “In una frase, Host ci sta fornendo degli ottimi stimoli. Qui il visitatore è più internazionale e, soprattutto, più curioso e alla ricerca di tendenze oltre che prodotti”.

Esce rafforzata da questa edizione anche la leadership nel mondo caffè: “Per noi Host è la fiera di riferimento – afferma Leonardo Mazzieri, Area Marketing di Nuova Simonelli – È l’appuntamento dove presentiamo i nuovi prodotti e dove incontriamo i nostri clienti e potenziali da tutto il mondo”.

Soddisfatti anche gli espositori esteri. Laia Umbert, Responsabile Marketing Sud Europa di Manitowoc, concorda che “…Host è la fiera più importante tra quelle a cui partecipiamo e il pubblico che stiamo incontrando al nostro stand è qualificato e molto professionale”.

Le folte delegazioni di buyer internazionali attestano che Host2015 è la chiave che apre le porte dei mercati oggi più dinamici, come il Medio ed Estremo Oriente o l’Est Europa, ma anche di quelli di domani, come Sudamerica, Maghreb e Africa.

“C’è molta voglia di stile italiano– dice Andrej, buyer di una società di Doha (Qatar) che ha la rappresentanza di molti prestigiosi marchi occidentali negli Emirati –. Ad esempio, stiamo scoprendo i prodotti tradizionali mediterranei. E qui è il luogo migliore per trovare questo stile e le tecnologie per produrli”.

Gli operatori cinesi sono presenti in forze. Dice Mr. Liu, la cui azienda di Pechino si è evoluta da importatore di caffè torrefatto a titolare di catene di caffetterie: “Abbiamo oltre 30 store nelle principali città, con cui rispondiamo a una crescente domanda di caffè di qualità. Soprattutto giovani e studenti ricercano la colazione all’occidentale, amano passeggiare con un ‘cappuccino’ in mano e sanno riconoscere un buon caffè. Qui troviamo sia le macchine sia le materie prime per le nostre esigenze di gamma medio-alta e, inoltre, impariamo dagli italiani la cultura del caffè”.

“In Bulgaria, fino a pochi anni fa il gelato artigianale all’italiana era del tutto sconosciuto – commenta Daniel, Sales Manager del maggiore importatore di macchine per la panificazione e per il gelato –. Oggi, solo la nostra azienda può contare su 60 installazioni di macchine italiane per il gelato artigianale”.

Aggiunge la signora Tako, Import Manager di una holding che da Tbilisi (Georgia) rappresenta nei paesi ex sovietici i più famosi marchi fast-food occidentali: “Il Made in Italy è imbattibile per senso dell’ospitalità, gusto e design. Ma noi siamo qui per imparare anche il vostro modo di fare business, caratterizzato da un continuo confronto sull’innovazione”.

Stile ma anche innovazione, quindi, che si dirige verso mercati sempre nuovi: “Nonostante i macchinari europei siano penalizzati da dazi molto alti – spiega Miguel, Direttore Acquisti dell’importatore di food equipment leader in Argentina per il canale GDO – veniamo qui a Host a selezionarli perché la loro tecnologia è molto più avanzata di quella disponibile da noi”.

“Il Maghreb – ribatte Mohamed, Direttore Generale di uno dei maggiori importatori di food equipment dell’area, con base ad Algeri – si è evoluto moltissimo. Le vecchie generazioni erano molto legate alla Francia e ai prodotti francesi. I più giovani invece, che hanno più disponibilità e viaggiano di più, apprezzano molto il made in Italy. Inoltre, da noi molti importatori hanno rappresentanze anche nei Paesi subsahariani, un mercato ideale per i prodotti più entry-level”.

Host2015 è stata anche vivacizzata da oltre 400 eventi fra seminari e workshop, gare, campionati, show-cooking e degustazioni.

Il comasco Gianni Cocco è stato incoronato Migliore barista d’Italia, mentre il Campionato mondiale di pasticceria ha visto a sorpresa la vittoria del Giappone. Medaglia d’argento per l’agguerrita Nazionale azzurra.

Stabilito a Host2015 anche il Guinness Record per il maggior numero di gusti diversi di gelato al cioccolato, oltre 120. Host2015 ha ospitato anche diversi premi, a cominciare dai due Award di HostMilano in partnership con POLIdesign e con il patrocinio di ADI.

Tre i vincitori di HOSThinking, riservato ai più interessanti concept per il fuori casa di nuova generazione. Il primo premio da 4.000 euro è andato al progetto Fuori Pasto di Federica Sciacca e Maria Letizia Tedeschi, un elemento-mensola che, installato all’esterno dei ristoranti, crea un secondo canale di distribuzione più veloce ed economico; l’assegno da 2.000 euro per il secondo classificato è andato a Mio di Estephania Largaespada e Adrian Valerio, ristorante che integra la realtà aumentata con cui i clienti possono personalizzare l’ambiente; terzo premio da 1.000 euro per Scene di Roberto Ferrini e Megan Lueneburg, un concept di locale per aperitivo in cui le storie e le identità di ristoranti locali sono a disposizione del pubblico.

Proclamazione ufficiale in Host2015 anche per i vincitori del Premio Internazionale di Architettura e Design Bar, Ristoranti e Hotel d’Autore, organizzato da In/Arch con Archilovers, In/Arch Lombardia, Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi Roma Tre, Il Gambero Rosso, Artribune con HostMilano – Fiera Milano e il patrocinio di ADI – Associazione per il disegno Industriale.

Il riconoscimento per l’opera realizzata è andato a Hotel In Sofia (Bulgaria) di Lazzarini Pickering Architetti; Hotel Weisses Kreuz und Ansitz Löwenwirt a Burgusio (BZ) di Architekten Marx/Ladurner; Relais San Lorenzo a Bergamo di Natalini Architetti; Terrazza Triennale a Milano di OBR Paolo Brescia e Tommaso Principi; Zen Sushi Restaurant a Roma di Carlo Berarducci Architecture.

Il premio per il design è stato assegnato a Alla Lettera, attaccapanni letterario di yet|matilde; Cucina nel baule di Marco Poncellini; Sliding beds di Mimesi 62 Architetti Associati. Grande riscontro per lo spazio EXIHS, concept di convivialità multi-funzione di domani. Il concept ideato da Dante O. Benini & Partners Architects era completato dall’immagine grafica curata dall’architetto Pier Luigi Cerri e dal progetto visual dell’architetto P. Denise Viviani, integrato da un polmone verde a cura di Studio Ankhè e animato da una selezione di must del Made in Italy, e non solo.

Le icone del design di Alessi, Kartell e Slide, le luci di iGuzzini, gli argenti di Zanetto e le proposte di arredo smart working di Sagsa che incontravano le pregiate sedute in pelle di Baxter o i convertibles delle innovative soluzioni notte di BK Italia, mentre la passione per il vetro di FIAM ha abbracciato l’inconfondibile allure scandinava di Nyanordiska e la collezione di arredi speciali di Ivanoredaelli, le essenze di Kartell Fragrances si sono coniugate con l’hi-tech delle cuffie e degli auricolari di Plantronics, le macchine fitness di Technogym, i sistemi audio-video di Yahama e Leading Technologies, o di Enomatic, declinato nei wine dispenser, tutto sul background dei pavimenti e rivestimenti di Liuni.

Anche il personale dell’area era “vestito” da un’icona italiana in fatto di divise, la manifattura Fraizzoli.

Appuntamento nel 2017, quando HostMilano celebrerà l’edizione numero 40, in fieramilano a Rho da venerdì 20 a martedì 24 ottobre.

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