martedì 22 Luglio 2025

Nestlé vende Sanpellegrino e Acqua Panna: ecco perché le multinazionali stanno cedendo i brand

Nell’ultimo anno titoli dell’anglo-olandese Unilever sono rimasti sostanzialmente piatti a Londra, rimanendo indietro rispetto all’indice. Nestlé è invece scesa del 18% a Zurigo e Kraft Heinz quasi del 20% a Wall Street, al pari di PepsiCo

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Alcune multinazionali hanno ritoccato i portafogli dei brand, togliendo i meno redditizi. Ad esempio, Nestlé ha deciso di separarsi dal ramo acqua che racchiude marchi come le italiane Sanpellegrino e Acqua Panna e le francesi Perrier e Vittel. Stesso discorso per l’americana Kellogg che si è scissa in due parti. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Francesco Bertolino per Il Corriere della Sera.

Lo scontro con la grande distribuzione

MILANO – Unilever vende i gelati, Nestlé le acque, Kraft Heinz i biscotti. L’offerta non si trova sugli scaffali dei supermercati, ma sul mercato finanziario: alcune fra le maggiori multinazionali produttrici di beni di largo consumo stanno infatti valutando di cedere alcuni marchi importanti ad altri investitori. O in Borsa.

“L’industria del largo consumo ha beneficiato di una robusta crescita durante il periodo della pandemia quando la stragrande maggioranza dei consumi si concentrava in casa”, spiega Alberto Vigada, partner PwC Strategy & Consumer Goods e Retail Leader.

Negli anni dei lockdown e dell’inflazione energetica, le multinazionali hanno alzato i prezzi dei loro prodotti, talvolta anche in misura superiore a quanto necessario per compensare l’incremento dei costi. I ritocchi ai listini hanno causato scontri con la grande distribuzione e ridotto i volumi di vendita complessiva di alcuni colossi dei beni di largo consumo. Che però sono così riusciti ad aumentare i loro profitti.

“Con la fine delle restrizioni alla circolazione, tuttavia, la tendenza si è invertita e le aziende di settore hanno iniziato a risentirne nei bilanci e in Borsa”, dice Vigada.

L’andamento di Borsa delle multinazionali

Nell’ultimo anno titoli dell’anglo-olandese Unilever sono rimasti sostanzialmente piatti a Londra, rimanendo indietro rispetto all’indice. Nestlé è invece scesa del 18% a Zurigo e Kraft Heinz quasi del 20% a Wall Street, al pari di PepsiCo.

La sensazione è che, giusto o sbagliato che sia, strumentalizzata o meno anche a livello mediatico, fra i consumatori si stia diffondendo una sorta di percezione negativa delle multinazionali”, sostiene Giorgio Santambrogio, ceo del gruppo VèGè. “Dopo la pandemia, poi, le catene della grande distribuzione sono spesso riuscite a intercettare e interpretare meglio con le loro marche le esigenze di qualità e prezzo dei consumatori locali”.

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