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Nespresso: capsule a ruba, aumenta lo stress dei lavoratori, l’azienda precisa

Nespresso, condizioni di lavoro «seriamente peggiorate» A denunciarlo è il sindacato UNIA - Il marchio di caffè invece ha sottolineato di aver adottato accorgimenti bene accolti dal personale

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LUGANO (Svizzera) – Dal Corriere del Ticino, una notizia che vede il noto marchio di capsule Nespresso, in contrapposizione ai lavoratori impegnati negli stabilimenti di produzione in Romandia. Le condizioni di lavoro nei tre siti produttivi di Nespresso in Romandia sono «seriamente peggiorate» nell’ultimo anno. A denunciarlo è il sindacato Unia mediante un comunicato diffuso ai media. Unia ha anche criticato l’assenza di un dialogo costruttivo con la direzione.

Nespresso ha invece sottolineato di aver adottato accorgimenti bene accolti dal personale

«Lo stress e la fatica» riferiti dal personale impiegato nelle fabbriche del produttore di cialde per caffè, filiale di Nestlé, «raggiungono livelli estremi», si legge nella nota. «Le condizioni di lavoro sono deleterie». Così sostiene Abdeslam Landry, segretario sindacale di Unia Vaud.

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È la seconda volta che Unia Vaud denuncia pubblicamente le condizioni di lavoro presso le fabbriche di Nespresso

Azienda che non ha sottoscritto un contratto collettivo di lavoro. Il sindacato aveva già allertato i media nella primavera del 2018. Quando la direzione del leader mondiale del caffè in capsule aveva annunciato una riorganizzazione dei turni di lavoro per i dipendenti attivi nelle sedi di Avenches (Vaud), Orbe (Vaud) e Romont (Friburgo).

Il cambiamento ha comportato un aumento medio dell’orario di lavoro da 41 a 43 ore settimanali

Per garantire una produzione continua, sette giorni su sette per 24 ore al giorno, i dipendenti lavorano fino a 58 ore alla settimana una volta al mese e due fine settimana al mese per 12 ore consecutive. Senza mai avere più di due giorni di riposo consecutivi, osserva Unia.

Il sindacato ha voluto fare il punto della situazione un anno dopo l’entrata in vigore dei nuovi turni; lo scorso novembre, stando alle risposte a un sondaggio tra i lavoratori interessati – 240 risposte su circa 600 dipendenti – è uscito un quadro allarmante.

Oltre alla carenza cronica di personale e all’elevato turnover, i dipendenti spiegano la causa del peggioramento delle condizioni di lavoro e di vita con l’introduzione del nuovo orario. L’indagine mostra che il 90% di loro ritiene che le condizioni di lavoro siano chiaramente peggiorate nel 2019.

Questa nuova organizzazione del lavoro «genera fatica e stress, rendendo impossibile conciliare lavoro e vita privata», secondo gli intervistati

Gli operai si dicono «molto stanchi» a causa dell’orario di lavoro. Circa il 70% dei dipendenti che hanno risposto ha indicato che il numero di persone per squadra è stato ridotto, con conseguente aumento della pressione. Molti di loro pensano di andarsene.

Poiché, secondo il sindacato, la direzione di Nespresso fa finta di nulla, Unia ha deciso di presentare denuncia «entro due settimane» ai rispettivi ispettorati cantonali del lavoro. Il sindacato chiede un cambiamento dell’orario, un’indagine esterna sulle condizioni di lavoro, il rispetto delle libertà sindacali e il riconoscimento dei delegati sindacali.

Il sindacato si rammarica che, dopo numerose sollecitazioni, la direzione non abbia dato seguito alle richieste avanzate «in modo costruttivo e con la necessaria urgenza». Il 13 gennaio si è tenuta una riunione conclusasi in un nulla di fatto.

Unia ha anche annunciato una serie di azioni sul terreno. La prima si è svolta stamattina tardi davanti al negozio Nespresso in Place St-François a Losanna, con una distribuzione di volantini.

Nespresso si difende

In una reazione pervenuta a Keystone-Agenzia telegrafica svizzera, Nespresso ricorda che il progetto di riorganizzazione degli orari di lavoro era stato messo in consultazione fra i dipendenti dei tre stabilimenti e i loro rappresentanti il 23 aprile 2018. Ed era stato approvato.

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