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Nespresso ha donato oltre 470 quintali di riso a Banco Alimentare Lombardia. Il progetto è nato nel 2011 dalla collaborazione con Cial (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), Utilitalia e Cic (Consorzio italiano Compostatori). Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo pubblicato sul sito Unindustria.
La collaborazione tra Nespresso e Banco Alimentare Lombardia
ROMA – Nel 2025, grazie alla collaborazione tra Nespresso e Banco Alimentare, partner storico del progetto Da chicco a chicco da oltre 14 anni, sono stati donati oltre 470 quintali di riso, equivalenti a più di 520mila piatti destinati a 1.100 organizzazioni benefiche nel solo territorio lombardo che assistono circa 210mila persone in difficoltà. Il progetto di economia circolare Da chicco a chicco di Nespresso, grazie all’impegno di chi sceglie di riciclare le capsule di caffè in alluminio esauste di Nespresso, consente di rigenerare i due materiali di cui sono composte: l’alluminio e il caffè esausto.
L’impatto del progetto in Lombardia è stato possibile soprattutto grazie all’impegno mostrato nella raccolta delle capsule esauste: da gennaio a ottobre 2025, nella Regione sono state infatti recuperate oltre 660 tonnellate di capsule esauste, attraverso i 64 punti di raccolta presenti sul territorio regionale tra Boutique Nespresso e isole ecologiche partner dell’iniziativa, da cui sono state rigenerate quasi 400 tonnellate di caffè, trasformate poi in compost, e 35 tonnellate di alluminio, avviate a nuova vita per trasformarsi in altri oggetti.
Il progetto è nato nel 2011 dalla collaborazione con Cial (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), Utilitalia e Cic (Consorzio italiano Compostatori), per offrire la possibilità di riconsegnare le capsule esauste in alluminio nelle isole ecologiche partner dell’iniziativa e presso le Boutique Nespresso, per un totale di oltre 200 punti di raccolta attualmente distribuiti sul territorio nazionale.
Una volta raccolte dai gestori dei servizi ambientali, le capsule vengono poi trattate in un apposito impianto, affinché il caffè e l’alluminio vengano separati e avviati a recupero.
L’alluminio, materiale riciclabile infinite volte, viene destinato alle fonderie per essere trasformato in nuovi oggetti come penne, biciclette, segnalibri e molto altro. Il caffè esausto, invece, viene destinato a un impianto di compostaggio per la sua trasformazione in compost, fertilizzante naturale che successivamente può essere ceduto a una risaia italiana.
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