giovedì 11 Aprile 2024
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Il bar che è anche museo e fabbrica: ecco il Victory Cafè di Montemurlo

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MONTEMURLO (Prato) – Entri per bere una tazzina di caffè e ti trovi catapultato in un museo-fabbrica. Nel cuore vivo e pulsante del tessile pratese, esiste il Victory Cafè. Un luogo un po’ particolare. Fatto di gusto, ma anche di saperi, persone, macchinari; oggetti, colori che raccontano la storia e il presente del distretto.

Victory Cafè, la nuova apertura a Montemurlo

Il nuovo Victory Cafè ha aperto stamattina a pochi metri di distanza dalla vecchia sede. In un edificio storico per Montemurlo, quello realizzato nel 1967 dal gruppo Filotecnica – Filcardè – Torcitecnica. Poi acquisito negli anni Ottanta dalla Toscolaniera in via Labriola.

Una delle primissime aziende costruite nella piana montemurlese. Ne hanno segnato in maniera determinante lo sviluppo industriale.

Il nuovo Victory dunque cambia sede. Ma la ragione di tanto interesse non va imputata al un semplice trasferimento di un locale.

Nuova apertura nuove vesti

Dietro alla tazzina di espresso c’è di più. Chiamarlo solo “bar-pasticceria” non rende merito alla straordinaria operazione di recupero del patrimonio industriale di Montemurlo. Si valorizza la cultura del tessile pratese; voluta dai dei tre soci proprietari del locale, Daniele Luconi, Fabio Giusti (entrambi in società anche nell’azienda tessile Trafi) e Samuele Simoni. Quest’ultimo del Victory è lo chef, responsabile del settore pasticceria e cucina.

Un edificio produttivo di circa 6mila quadri di superficie

Solo per circa mille metri quadri ospita il locale; ma che è destinato a sede espositiva, di studio e ricerca sul tessile.

Il nuovo Victory, infatti, diventa una sorta di “propaggine” sul territorio del Museo del Tessuto di Prato. Qui ha portato in esposizione una serie di macchinari tessili storici che erano conservati, per problemi di spazio, nei magazzini del museo.

Tra un cornetto, un tramezzino e un caffè, dunque, si potranno vedere un antico telaio sardo; ma anche un dinamometro dei primi del Novecento. Una cardina, sempre dell’inizio del secolo scorso e un imballatore a mano in legno, antenato della pressa per gli stracci.

Francesco Marini racconta l’iniziativa

«Una collaborazione che penso che in futuro possa dare tanti frutti.- Dice il presidente del Museo del tessuto, Francesco Marini. – Il tessile è nel dna dei pratesi; è importante che un’attività commerciale dialoghi con il territorio. Raccontando la storia della produzione tessile pratese».

Inoltre, grazie alla collaborazione con il Lanificio Faliero Sarti l’esposizione si arricchisce del primo telaio a mano. Usato dal capostipite dello storico lanificio pratese per fare i campioni.

Continua Fabio Giusti

«Quando abbiamo deciso di trasferire il Victory in quest’edificio per noi è stato subito chiaro che dovevamo mantenerne l’aspetto. Ma anche il clima ele caratteristiche della fabbrica. Conservato  il ricordo delle mani che qui hanno lavorato». Spiega uno dei soci del Victory, Fabio Giusti.

Una grande ventola industriale, i lavabi ricavati da vecchie macchine da tintoria; le pareti che sembrano tessuto grezzo. I vecchi mattoni che ricordano una ciminiera annerita dal fumo. Le griglie, le porte metalliche. Tutto è stato riciclato, preso dalla vecchia fabbrica e riadattato ad una nuova funzione.

«Vorremmo che chi entra al Victory capisse e scoprisse cosa ha rappresentato il tessile per l’industria e il lavoro pratese». Aggiunge Fabio Giusti. Lui che, insieme al Museo del Tessuto, ha già in cantiere numerose altre iniziative. Tutte per far conoscere e valorizzare il tessile, la sua storia, i suoi saperi.

I dettagli delle diverse iniziative

Il primo di questi progetti riguarda la digitalizzazione degli archivi tessili. Al momento dell’acquisto della vecchia fabbrica i soci del Victory hanno rinvenuto l’archivio della Toscolaniera. Hanno deciso, non solo di mantenerlo nell’edificio, ma anche di conservarlo e di renderlo accessibile a tutti.

Il Museo del Tessuto, infatti, con la collaborazione del PIN sta realizzando un software. Il fine è la digitalizzazione e la gestione degli archivi tessili all’interno di un progetto più ampio.

Alcune aziende, tra le quali la Trafi, hanno già aderito; ma nei prossimi mesi l’idea è quella di estendere l’esperienza ad molte altre ditte tessili del distretto. Si realizzerà un vero e proprio archivio digitale del lavoro tessile pratese.

Il ringraziamento del sindaco di Montemurlo

«Devo ringraziare i proprietari del Victory per aver investito sul territorio. Per aver creduto nell’importanza della valorizzazione del tessile. – dice il sindaco del Comune di Montemurlo, Mauro Lorenzini. – L’operazione portata a termine dal Victory è importante sotto tanti punti di vista. Il nuovo locale valorizza, fa rivivere e dà nuove funzioni ad un edificio storico per lo sviluppo industriale di Montemurlo. Dal 2013-2014 in disuso. Negli ultimi anni gran parte del tessile di qualità ha sede qui. Quindi è estremamente importante valorizzare la nostra cultura legata all’industria tessile; attraverso la collaborazione con il Museo del tessuto, che a Montemurlo apre una sorta di sede distaccata. Il compito degli amministratori pubblici e della classe dirigente imprenditoriale oggi a Prato è quello di garantire un ricambio generazionale per l’industria tessile. Questa, nonostante la crisi, rimane il motore della nostra economia. La concezione del nuovo Victory, dunque, ribadisce l’importanza del tessile, della fabbrica come luogo dei saperi; come fucina dove formare persone, dove plasmare idee. In questo luogo ci si potrà ritrovare. Qui potranno nascere nuovi progetti. Si potrà imparare ad apprezzare il tessile e la sua storia».

All’inaugurazione del Victory (FOTO) ha partecipato anche l’assessore allo sviluppo economico di Prato, Daniela Toccafondi, che ha sottolineato l’importanza della trasformazione dell’edificio industriale in servizi ma in linea con l’identità del tessile pratese.

La concezione del nuovo Victory, “dalle macchine tessili al caffè”

Sintetizzata bene anche in un murales di 50 metri quadrati. Ricopre una delle facciate esterne dell’ex Toscolaniera.

Il writer Andrea Effequattro per Forme Diluite ha realizzato un ‘opera che ancor prima di entrare racconterà la filosofia del locale. Un filo che va a comporre una rocca, dalla quale poi escono i prodotti della pasticceria e una tazzina di caffè. Ogni tre anni, grazie ad una convenzione con il liceo artistico, il murales sarà rinnovato. Segnato così il legame tra tessile, creatività e arte contemporanea.

Tra le tante curiosità che si potranno scoprire al nuovo Victory, c’è anche un grande lampadario in vetro, di due metri e mezzo di diametro, che forse qualcuno riconoscerà, perchè fino a qualche anno fa si trovava sulla pista da ballo della discoteca fiorentina “Central Park”, che apparteneva ai proprietari della Toscolaniera.

I soci del Victory lo hanno acquistato insieme all’immobile e ora lo si potrà ammirare in un nuovo contesto.

Infine, all’interno del Victory è stata allestita una mostra con le foto che raccontano le varie fasi di trasformazione dell’edificio industriale. I fotoamatori del gruppo Zoom-zoom di Montemurlo, infatti, hanno seguito passo passo i lavori di ristrutturazione e ne hanno documentato la trasformazione

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