giovedì 16 Maggio 2024
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Mercati del caffè: raccolto mondiale 2011/12 stimato in 131,381 mln di sacchi

Prezzi in forte ripresa a causa delle forti piogge fuori stagione in Brasile maggiore l’apprezzamento degli indicatori degli arabica Export si conferma sui livelli dell’anno trascorso

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MILANO – Brusca inversione di tendenza nei mercati del caffè. A luglio, tutti gli indicatori di prezzo hanno segnato un rintracciamento in territorio positivo, nettamente più marcato per gli arabica. Come osserva il rapporto mensile dell’Ico, diffuso a Londra, la media mensile ha chiuso per la prima volta in positivo sul mese precedente dall’inizio dell’annata caffearia corrente interrompendo una striscia negativa durata 9 mesi. L’indicatore composto è risalito così a ridosso dei 160 centesimi guadagnando il 9,5% su giugno, per effetto soprattutto dell’evoluzione positiva a doppia cifra degli indicatori di New York (+14,5%), altri dolci (+12,9%) e brasiliani naturali (+12,7%).

Mercati del caffè: un quadro dell’andamento

Forte anche il riapprezzamento dei colombiani dolci (+9,7%), mentre è più modesto l’incremento dei robusta (+1,3%) e dell’indicatore di Londra (+1,5%), entrambi comunque in crescita consistente dall’inizio dell’anno. Causa prima di questa improvvisa impennata, le notizie provenienti dal Brasile dove le forti piogge fuori stagione hanno ritardato le operazioni di raccolta creando più di qualche apprensione sull’entità e soprattutto la qualità del raccolto.

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Sostanzialmente confermate intanto le cifre sulla produzione globale, che subiscono aggiustamenti minimi rispetto al mese scorso

Il raccolto mondiale 2011/12 è stimato in 131,381 milioni di sacchi, in parziale flessione (-2,2%) sull’annata precedente. Opposto l’andamento di arabica e robusta, con i primi in calo del 5,1% e i secondi in crescita del 2,7%. Sulla flessione degli arabica incide la ciclicità negativa del Brasile nel raccolto trascorso, ma anche i perduranti problemi della Colombia, la cui produzione dovrebbe scendere quest’anno al minimo storico 7,8 milioni di sacchi.

Mercati del caffè: le aree geografiche sono in crescita le produzioni di Asia&Oceania e Africa

Mentre risultano in flessione quelle di Messico&America centrale e sud America. Il report fa il punto sull’andamento delle esportazioni nei primi 3 trimestri dell’annata caffearia 2011/12. L’export dei primi 9 mesi del 2011/12 è in linea con quello dello stesso periodo dell’annata precedente, rispetto al quale presenta una flessione minima (-0,3%). Cambia, in compenso, la distribuzione tra le diverse tipologie, con colombiani dolci (-15,8%) e arabica naturali (-10,8%) in calo, mentre crescono altri dolci (+3,6%) e robusta (+10,5%).

Pur risultando piatto sull’anno precedente, il livello dell’export – osserva il report – rimane in termini storici eccezionalmente elevato. La riprova nei dati forniti nell’ormai consueto focus statistico in appendice al rapporto, che analizza, questa volta, l’andamento delle esportazioni mondiali dei primi 9 mesi dell’anno Ico (ottobre-giugno) durante gli ultimi 9 anni (2002/03-2011/12).

Nell’arco del periodo considerato, le esportazioni sono cresciute complessivamente, durante i 9 mesi, del 20%, con un incremento nettamente più marcato per i robusta (+37,4%) rispetto agli arabica (+11%). In termini di cagr (tasso di crescita annuale composto), i robusta registrano un tasso di crescita triplo (+3,6%) rispetto a quello degli arabica (+1,2%).

Questi ultimi sono penalizzati soprattutto dall’andamento negativo dei colombiani dolci (-3,9%) sul quale hanno inciso i noti problemi recenti del comparto colombiano.

L’unica a registrare un’evoluzione negativa è l’Africa (-2,2%)

Dove la sola Etiopia è riuscita a incrementare il proprio export (+1,7%), l’Uganda presenta un dato sostanzialmente piatto e gli altri principali produttori (in particolare quelli dell’Africa occidentale) sono in forte declino.

Asia&Oceania evidenziano un cagr del 7,2% oltre che una crescita in termini assoluti dell’export superiore all’86%, con risultati positivi per tutti i maggiori paesi produttori (spicca, in particolare, il +8,4% del Vietnam) Messico&America centrale crescono dell’1,9% in termini di cagr, a fronte però di un’evoluzione positiva per soli 3 paesi (Honduras, Messico e Nicaragua).

Marginalmente negativa (-0,1%), infine, l’evoluzione del sud America condizionata, anche in questo caso, dalla Colombia. Le cifre di questa area riflettono gli alti e bassi derivanti dalla ciclicità brasiliana. È interessante osservare comunque – rileva il rapporto – come l’export brasiliano 2011/12, in un anno di ciclicità negativa, sia addirittura superiore a quello che si registrò nel 2002/03, anno positivo e da record per il primo produttore mondiale.

Mercati del caffè: da segnalare infine la forte crescita di Ecuador (+10,8%) e Perù (+6,3%)

Nonostante la consistente ripresa intervenuta il mese scorso – scrive il rapporto in conclusione – i prezzi (in particolare quelli degli arabica) rimangono nettamente al di sotto della media dell’anno passato risentendo anche dell’incertezza della situazione economica mondiale. A titolo di raffronto diremo che la media mensile di luglio 2012 dell’indicatore composto è inferiore del 24,4% sia alla media di luglio 2011 che alla media annua 2011. Da osservare, infine, che nonostante un export in forte crescita, i robusta hanno toccato a luglio i massimi degli ultimi 11 mesi, a probabile riprova del rafforzarsi della domanda di caffè più economico.

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