lunedì 25 Marzo 2024
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Trapletti alla Camera: «Palette, riduzione graduale, non divieto»

“L’essenzialità degli agitatori per bevande – ha dichiarato il Presidente Trapletti - è data specialmente dalla mancanza di materiali alternativi che rispettino le indicazioni della Direttiva stessa. Pertanto, il divieto di commercializzazione di tali prodotti contrasta con gli stessi principi della Direttiva UE che prevede i concetti di sostituibilità e proporzionalità, senza i quali occorre perseguire obiettivi di riduzione della commercializzazione del prodotto non di divieto.”

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MILANO – Il presidente di Confida, Associazione italiana distribuzione automatica,
Massimo Trapletti è intervenuto nel corso delle audizioni tenutesi presso il Parlamento italiano per esporre il punto di vista del settore sul Decreto Attuativo di recepimento della cosiddetta Direttiva SUP. In particolare, Trapletti ha richiesto di sostenere lo sforzo di ricerca e sviluppo di nuovi materiali delle imprese del settore ed ha presentato come soluzione il progetto di economia circolare RiVending – il ciclo virtuoso di recupero e riciclo bicchieri e palette di polistirolo e adesso anche di bottiglie in PET per i distributori automatici – richiedendo che venga preso in considerazione dalle Istituzioni nel contesto del PNRR.

Trapletti porta il vending al Parlamento

Nel suo intervento il Presidente di Confida ha iniziato mettendo in evidenza come il vending, con oltre 820 mila distributori automatici installati, 3 mila aziende di gestione e un indotto occupazionale di oltre 30 mila persone, rappresenti un settore di eccellenza per il Paese.

Ha poi evidenziato come l’art 5 della Direttiva vada a colpire ingiustamente un elemento
essenziale per l’erogazione delle bevande calde che rappresentano il 65% delle consumazioni ai distributori automatici: ossia gli agitatori per bevande o palette del vending.

“L’essenzialità degli agitatori per bevande – ha dichiarato il Presidente Trapletti – è data
specialmente dalla mancanza di materiali alternativi che rispettino le indicazioni della Direttiva stessa. Pertanto, il divieto di commercializzazione di tali prodotti contrasta con gli stessi principi della Direttiva UE che prevede i concetti di sostituibilità e proporzionalità, senza i quali occorre perseguire obiettivi di riduzione della commercializzazione del prodotto non di divieto.”

In audizione è intervenuta a difesa del settore della distribuzione automatica anche la vicepresidente di Confcommercio Donatella Prampolini:

“Per le palette della distribuzione automatica sarebbe opportuno – ha detto la vice presidente Prampolini – prevedere un regime di progressiva riduzione al consumo piuttosto che un divieto”.

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