Condividi con noi le tue storie legate al caffè scrivendo a direzione@comunicaffe.it.
MILANO – Abbiamo sentito Mary Mauro, della torrefazione Sevengrams, sulle dinamiche in corso nel nostro settore. Ecco che cosa ci ha detto.
Dal 2009, anno della vostra apertura, al 2025 il mercato del caffè è molto cambiato. Come?
Spiega Mary Mauro: «In meglio, sia dal mio punto di vista sia da quello del nostro team, perché oggi c’è molta più consapevolezza verso il caffè. Non è più soltanto un rituale, come lo ha spesso comunicato l’industria del settore, ma sta sempre più assumendo i connotati di ciò che è realmente: un frutto della natura, un prodotto edibile e quindi valutabile anche sotto il profilo del gusto. Ciò che osserviamo è una maggiore conoscenza del prodotto e un cambiamento radicale nelle dinamiche di acquisto e nella scelta dei consumatori».
Aggiunge Mauro: «Tradizionalmente, in Italia il caffè si trasmetteva di generazione in generazione: il marchio era familiare e rassicurante. Oggi, sebbene la forza del brand resti influente, i consumatori mostrano anche curiosità e dinamismo nello scoprire nuovi profili di prodotto, nuove modalità di estrazione e momenti di consumo diversi dal classico caffè mattutino. Inoltre, sempre più persone si dimostrano sinceramente interessate allo storytelling che accompagna il caffè, alla sua filiera di eccellenza e ai valori che essa trasmette. Questo porta vitalità al mercato».
I consumi aumentano?
«Può succedere, perché le diverse modalità di estrazione richiedono quantità diverse rispetto al passato. Tuttavia, la crescita maggiore non arriva dai mercati maturi europei o occidentali, ma dai nuovi mercati, dove la domanda sta aumentando significativamente, con impatti anche sui prezzi della materia prima».
La qualità del caffè in Italia è cresciuta insieme ai prezzi?
Analizza Mauro: «La qualità è aumentata anche grazie al lavoro di molte piccole realtà che stanno spingendo le aziende più tradizionali a guardare al consumatore in modo diverso. Sia nel mercato domestico sia nel canale Horeca, oggi non è più possibile relegare la qualità come ultimo criterio in una trattativa: tutti noi torrefattori siamo chiamati a dare maggiore trasparenza. Il movimento specialty ha avuto un ruolo chiave in questo: ha creato nuovi standard e ha educato il consumatore a pretendere più chiarezza e più valore nel prodotto.».
Qual è il significato della collaborazione tra una realtà artigianale come Sevengrams e un colosso come De’Longhi?
Spiega Mary Mauro: «Significa lavorare sugli obiettivi più che sulle dimensioni. Le scelte di acquisto stanno cambiando, e per la prima volta nel nostro settore la rivoluzione non è guidata dall’industria, come è accaduto con la monodose anni fa, ma parte dal basso: più lenta ma inesorabile. Questo trend ha spinto il consumo domestico, soprattutto dopo la pandemia, e la tecnologia De’Longhi si integra bene con le soluzioni che noi, come piccola realtà, abbiamo trovato efficaci per chi vuole approfondire nuove modalità di estrazione a casa».
Come si traduce questa collaborazione nella pratica?
«Facciamo molta divulgazione: Chiara Bergonzi è brand ambassador e il nostro obiettivo è educare il consumatore, mostrando che anche caffè più sofisticati o specialty possono essere estratti correttamente con gli strumenti giusti. È una sinergia basata su obiettivi comuni».
Come affrontate le difficoltà attuali legate a rincari, scarsità di materia prima e cambiamenti climatici?
«Abbiamo iniziato prima che esplodesse tutto questo con un percorso di grande trasparenza sul prodotto, chiarisce Mauro. Gli aumenti dei prezzi, pur inevitabili, non ci colgono impreparati: abbiamo consolidato scelte nella ricerca di caffè di qualità costante. La clientela capisce e risponde, e noi cerchiamo di supportarla anche nel percorso inevitabile di aumento della tazzina».
E sul fronte caffetteria?
«Abbiamo fatto un’esperienza a Londra – dice Mary Mauro -, ma vogliamo valorizzare la missione di Sevengrams: il caffè come esperienza, trasparenza e conoscenza. Con il nostro format Coffee Studio offriamo uno spazio polifunzionale dove l’appassionato può assaggiare, scegliere consapevolmente, ricevere formazione e scoprire strumenti per l’uso corretto del caffè. Non sarà una caffetteria tradizionale, ma qualcosa di speciale, presto operativo».
Cosa ci sarà allo stand di HostMilano 2025?
Mary Mauro ha un’idea precisa: «HostMilano è un evento fondamentale. Presenteremo la nostra nuova piattaforma web e il tema principale sarà la digitalizzazione della filiera. Tramite una piattaforma blockchain, garantiremo trasparenza e autenticità dei nostri prodotti, sia B2C sia B2B. Questo rafforza la fiducia del consumatore, premiante per chi mantiene costante la qualità».
Sevengrams sarà presente a HostMilano 2025 – Padiglione 12P, Stand C43.