domenica 14 Aprile 2024
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Lotteria degli scontrini: ecco perché non è un dovere per gli esercente aderirvi

Però il consumatore ha la possibilità di segnalare al Fisco il negoziante che non aderisce al gioco tramite una sezione del portale della lotteria che verrà attivata a marzo. In sostanza, se l’esercente inceppa in un cittadino particolarmente zelante o permaloso, rischia di finire in una lista di «dissidenti della lotteria» più soggetti ai controlli dell’Agenzia delle Entrate

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MILANO – La lotteria degli scontrini è un tema molto seguito sia dai consumatori sia dagli esercenti, per motivi differenti: se per i primi infatti appare molto più come una chance di guadagno, per i secondi rappresenta un’area grigia fonte di problemi e di nuove spese. Capiamo quali sono i margini di adesione per i gestori dal punto di vista legale, dall’articolo di Carlos Arija Garcia per laleggepertutti.it.

Lotteria degli scontrini: cosa deve fare il negoziante?

La logica porterebbe a dire che se un consumatore vuole esercitare un suo diritto, il negoziante deve rispettare un dovere ben preciso. Tuttavia, non sempre le leggi seguono questo principio e, anche se qualche volta possono essere in contraddizione, tutela sia i diritti del consumatore sia quelli dell’esercente.

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È, più o meno, quello che sta succedendo con la lotteria degli scontrini, alla quale il consumatore ha diritto di partecipare, mentre il commerciante può rifiutarsi di aderire. La scelta di quest’ultimo condiziona quella del primo e non viceversa. Ma è così che stanno le cose: l’esercente non è costretto a partecipare alla lotteria.

Alcuni esempi

Succede, ad esempio, che un consumatore vada in un negozio, faccia i suoi acquisti e, al momento di pagare alla cassa con la carta di credito e di mostrare il codice della lotteria, si senta rispondere che il codice non serve: c’è chi non ha ancora ricevuto il software per consentire la trasmissione dei dati e l’emissione dei biglietti virtuali (nonostante la partenza della lotteria fosse prevista da mesi) e c’è chi lo dice candidamente: «Ho deciso di non partecipare, ci sono dei costi da sostenere e io non ci guadagno niente».

Risultato: il consumatore che, avendo fatto degli acquisti, vuole tentare la fortuna come previsto dalla legge, si vede negare questa possibilità dal diritto dell’esercente a non prendere parte al gioco, altrettanto tutelato dalla stessa normativa.

In sostanza: non esiste per il commerciante alcun obbligo di aderire alla lotteria degli scontrini

E, di conseguenza, non esiste alcuna sanzione prevista nel caso il cui decida di non partecipare. In realtà, fino a pochi mesi fa, era previsto il contrario, cioè una sanzione da 100 a 500 euro per chi respingeva la richiesta del consumatore di partecipare al gioco. Poi, la legge di conversione del decreto fiscale collegato alla manovra ha eliminato questa ipotesi. Ed ha creato la figura della «mina vagante».

Sì, perché il consumatore ha la possibilità di segnalare al Fisco il negoziante che non aderisce al gioco tramite una sezione del portale della lotteria che verrà attivata a marzo. In sostanza, se l’esercente inceppa in un cittadino particolarmente zelante o permaloso, rischia di finire in una lista di «dissidenti della lotteria» più soggetti ai controlli dell’Agenzia delle Entrate.

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