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Lino Enrico Stoppani è stato riconfermato ai vertici di Fipe Lombardia

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MILANO — Lino Enrico Stoppani è stato riconfermato Presidente di Fipe Lombardia, l’Associazione Regionale dei pubblici esercizi lombardi. Ringraziando per la riconferma della fiducia nei suoi confronti il presidente Stoppani ha dichiarato in una nota: “In questi anni abbiamo lavorato per rispondere alle esigenze dei nostri associati del territorio lombardo, per valorizzare il valore economico, sociale, storico e culturale del settore; strumento strategico anche per la promozione turistica della Regione”.

Al centro della strategia del Presidente per i prossimi anni, l’accompagnamento alle Olimpiadi invernali del 2026. Un appuntamento, quest’ultimo, che avrà un forte significato economico e promozionale per tutta la Regione. Tra le priorità, continuare l’attività di promozione del settore, contrastando abusivismo, concorrenza sleale, dequalificazione.

E cercando contemporaneamente di migliorare ulteriormente il settore, investendo sulle professionalità, sulla qualità e sulla innovazione continua.

Particolare attenzione ai temi della legalità, in un momento in cui il settore subisce le aggressioni della criminalità organizzata. Che investe sul settore, producendo danni sociali. E favorendo dequalificazione, dumping commerciale, stravolgimento degli economics gestionali e danni reputazionali sull’intero comparto. Fatto soprattutto da imprenditori onesti.

Dichiara ancora Stoppani:

“La riconferma alla guida di Fipe Lombardia, insieme al mio ruolo di Presidente nazionale della Federazione, mi permettono di continuare a lavorare per quello che sento come un dovere: costruire una Federazione che sappia esprimere al meglio i valori e i bisogni di una categoria; fondamentale per la filiera agro-alimentare del Paese, vetrina del Food in Italy, formidabile strumento di promozione della cultura e dei valori dell’Italia.

È un settore con numerose criticità, che si trova ad un bivio: o punto di forza del “Food in Italy”, da tutelare e sostenere anche con politiche attive che ne rafforzino i valori, oppure insignificante elemento della filiera di consumo. Depotenziato nei suoi asset qualitativi a causa della banalizzazione e della standardizzazione dell’offerta.

Auspico che la costruttiva partecipazione di tutti i soggetti coinvolti possa concretamente dare le giuste risposte ad un settore che rappresenta al meglio la cultura e lo stile di vita italiano”.

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