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Lavazza, da mercoledì c’è Antonio Baravalle per la nuova governance nella tazzina

L’assemblea della Spa torinese nominerà Anonio Baravalle amministratore delegato Bilancio da 1,1 miliardi di €, la sfida nel mercato delle cialde

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MILANO – Nel CorrierEconomia il settimanale economico del Corriere è uscito un articolo completo sulla svolta che attende la Lavazza che, nell’assemblea di bilancio di mercoledì prossimo, nominerà in Andrea Baravalle il nuovo amministratore delegato.

di Sacchi Maria Silvia

A Torino la consegna è quella del silenzio. Nessun commento, nessuna spiegazione fino al prossimo 22 giugno, mercoledì. Sarà quello il giorno in cui l’assemblea degli azionisti della società del caffè da 1,1 miliardi di euro nominerà il nuovo amministratore delegato nella persona di Antonio Baravalle, in arrivo da Mondadori dov’ era direttore generale Educational e amministratore delegato Einaudi.

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Gli equilibri all’arrivo di Antonio Baravalle

Ma, insieme ad Antonio Baravalle, che rileva il testimone da Gaetano Mele, 66 anni, la famiglia Lavazza varerà anche la nuova governance che segnerà il passaggio definitivo dalla terza alla quarta generazione.

Regole rese necessarie dall’allargamento dell’azionariato che si è creato con il trascorrere del tempo.

Tre (Antonella, Marco e Manuela) sono i figli di Alberto Lavazza, 70 anni, attuale presidente del gruppo e ultimo esponente in azienda della terza generazione.

Due (Giuseppe e Francesca) i figli di Emilio Lavazza, scomparso un anno fa.

E proprio la morte del presidente onorario, l’imprenditore che, insieme ad Armando Testa, diede vita a due personaggi storici del Carosello come Carmencita e Caballero, aveva provocato nei mesi scorsi un’ accelerazione del processo di ridefinizione delle regole.

Da quel che si è potuto comprendere il consiglio avrà dei cambiamenti e vedrà l’ingresso di un più nutrito numero di consiglieri indipendenti, assumendo dunque una governance sempre più simile a quella delle società quotate senza avere – almeno questo è ciò che si ricava a oggi parlando con persone vicine alla società – progetti di avvicinamento alla Borsa.

Il tema di come regolare i rapporti tra i due «nuovi» rami che controllano Lavazza con il 50 per cento ciascuno era arrivato sul tavolo della famiglia all’ inizio dell’anno e il suo primo snodo era appunto previsto con il rinnovo del consiglio di amministrazione della società del caffè che scade, dopo tre anni, con l’ approvazione del bilancio 2010.

I risultati lasciati da gaetano Mele ad Antonio Baravalle

Un anno che si è chiuso con un risultato gestionale in linea con il 2009, mentre l’utile netto dovrebbe essere inferiore al precedente come conseguenza dell’aumento dl prezzo del caffè che si è fatto sentire in particolar modo nella seconda parte dell’anno.

I preventivi, lasciati da Mele al suo più giovane successore, indicano per quest’anno un risultato gestionale inferiore al 2010 per poi tornare a salire nel 2012 quando si dispiegheranno gli effetti dell’ aumento dei listini decisi dal gruppo torinese.

I progetti di Antonio Baravalle

Si è sottolineato il «più giovane» in riferimento a Baravalle perché il nuovo amministratore delegato ha 46 anni. Ed ha davanti a sé un impegno di lungo periodo; che lo vedrà affrontare non solo il rafforzamento dell’ espansione internazionale, già avviata da Mele con l’ acquisto, l’ estate scorsa, del 7% dell’americana Green Mountain Coffee Roasters con un investimento di 250 milioni di euro.

La sfida delle capsule

Ma anche la sfida per avere una posizione di rilievo nel cosiddetto «porzionato», le capsule sulle quali la competizione è altissima. Basti ricordare la battaglia legale tra Nespresso, del gruppo Nestlé, l’ americana Sara Lee e la francese Ethical Coffe.

Le vendite di macchine da caffè con cialda sono cresciute del 24,3% tra ottobre 2009 e settembre 2010, secondo le stime Gfk. Ed è l’unica categoria di macchina espresso che cresce e le previsioni sono ancora migliori per il 2011.

E le acquisizioni?

Nei prossimi sei-dodici mesi del caffè si prevedono possibili assestamenti sul mercato. Ma questo toccherà a Baravalle deciderlo, così come il rinnovo del contratto di lavoro attualmente fermo in attesa delle nomine.

Tutto è controllato dalla holding Finlav

La FinlavL’assetto Lavazza è controllata dalla famiglia omonima attraverso Finlav. È una holding che ha come primo oggetto sociale l’attività di «acquisizione e gestione della partecipazione sociale nella Luigi Lavazza spa».

Finlav a sua volta riporta, con quote paritetiche, alle due accomandite di Alberto Lavazza e figli e degli eredi di Emilio Lavazza.

Un ruolo di cerniera tra i due gruppi è affidato ad Ago, società semplice costituita nel 1989 tra Alberto ed Emilio Lavazza. Ha quote uguali e come soci d’opera Franzo Grande Stevens, Cesare Ferrero e Tullio Toledo.

Possiede 2 azioni ordinarie di Finlav, sua unica partecipazione, ed è appunto l’ «ago della bilancia» del gruppo.

La famiglia

Giuseppe, 45 anni, e Francesca, 41 anni, sono i due figli di Emilio Lavazza. Entrambi attualmente siedono nel cda sia di Lavazza che di Finlav, società delle quali Giuseppe è, rispettivamente, vice presidente e amministratore delegato.

Dei tre figli di Alberto, Antonella, 38 anni, è oggi nel cda di Lavazza e di Finlav. Marco Lavazza, 33 anni, è in quello di Lavazza. L’ ultimogenita Manuela studia ancora.

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