giovedì 02 Maggio 2024
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La Marzocco e Gaggenau svelano i processi dietro lo showroom di lusso a Sydney

Alex Jennings, responsabile people and property per l'azienda: "Quando si entra a La Marzocco dalla strada si ha un sovraccarico sensoriale perché si può vedere, sentire e annusare tutto. Essendo un ex magazzino, abbiamo meravigliosi soffitti alti, molta luce e si possono sentire i macchinari utilizzati in funzione"

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SYDNEY (Australia) – Due marchi europei di lusso condividono la propria opinione riguardo ai personali approcci che hanno portato alla creazione dei flagship showroom a Sydney. Hendrik Müller, architetto degli showroom Gaggenau, fondatore e ceo di 1zu33 e Alex Jennings, responsabile people and property per l’azienda La Marzocco, discutono dell’importanza degli spazi di marca per i marchi di lusso su Gaggenau The Magazine. Riportiamo di seguito parte dell’intervista tradotta.

Sembra un po’ fuorviante usare il termine “showroom” poiché evoca nozioni obsolete di file di prodotti luccicanti e venditori invadenti. Gli spazi che create entrambi sono molto diversi, potreste descriverli?

Hendrik: “Oggi, quando le persone abbandonano il computer e si avventurano nel mondo reale, vogliono un’esperienza fuori dal comune. Ciò che cercano non è vedere i prodotti, ma essere coinvolti in un’esperienza più ampia.

Quando si entra nello showroom Gaggenau di Sydney, si può notare che è divisa in tre sezioni. La prima è il polo sociale; uno spazio in cui le persone possono socializzare e interagire con il personale, gustando vino o caffè. Non esclusivo bensì inclusivo.

Poi c’è ciò chiamiamo “La differenza di Gaggenau”: è una piccola cappella, uno spazio molto intimo, rivestito in legno scuro di abete Douglas della Foresta Nera. Al suo interno, si arriva a una comprensione più profonda dell’identità e dello scopo del marchio, che ritengo sia molto importante.

Passando da lì alla parte posteriore dello showroom non solo mostriamo gli elettrodomestici ma diamo anche contesto utilizzando scenari di cucina. Alla fine, si trova un delizioso cortile sul retro che probabilmente sarà una sorpresa per la maggior parte delle persone”.

Alex: “Quando si entra a La Marzocco dalla strada si ha un soprassalto sensoriale perché si può vedere, sentire e annusare tutto. Essendo un ex magazzino, abbiamo meravigliosi soffitti alti, molta luce e si possono sentire i macchinari utilizzati in funzione.

Quindi lo showroom ti invita davvero in un bellissimo spazio dove si può vedere l’intero viaggio prendere vita.

Abbiamo un buon numero di Gaggenau e lo abbiamo fatto apposta, in modo da offrire ai clienti l’opportunità di vedere entrambi i marchi in un ambiente di vita reale. Gaggenau si integra magnificamente con il nostro prodotto, funziona molto bene. È piuttosto speciale”.

Come si sceglie un sito, quali attributi deve possedere?

Hendrik: “Penso che ciò che cerchiamo sempre sia l’originalità e, ovviamente, il contesto. Credo che Sydney sia uno dei migliori esempi perché è in un quartiere vivace e coltivato ed essendo l’ex ufficio postale è un edificio con una storia alle spalle. Il carattere del luogo, non detta, ma ispira ciò che stiamo facendo, cerchiamo di essere rispettosi verso gli aspetti culturali e storici. Non seguiamo alcuna ricetta, lasciamo che le cose accadano.

Alex:” Deve avere un proprio carattere. Analogamente a Hendrik, noi de La Marzocco non vogliamo stampini per biscotti.

Siamo stati davvero fortunati con Botany perché, anche se è una fabbrica, in qualche modo ha una sua personalità.

È in un’area interessante e in via di gentrificazione, quindi ci sono anche molte aziende che la pensano allo stesso modo in giro, e ciò risuona con il nostro marchio”.

Per leggere l’intervista completa in lingua inglese basta cliccare qui.

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