giovedì 11 Aprile 2024
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La giornata mondiale delle api, Luca Zaia, presidente del Veneto: “Senza di loro non ci sarebbero il caffè e la cioccolata”

Il Presidente: “Il 40% delle specie impollinatrici sono in pericolo anche a causa dei cambiamenti climatici; eppure pochi di noi sono consapevoli che il 90% delle piante selvatiche e il 75% delle colture dipendono anche da loro. A fronte di questi dati sono molti i motivi che mi fanno sentire coinvolto in questa giornata; anche legati alla mia vita di amministratore e di uomo delle istituzioni. Era il 2008, infatti, quando ero ministro delle Politiche agricole e, di fronte alla preoccupante diminuzione di questi insetti ho deciso di firmare la sospensione dell’utilizzo dei neonicotinoidi per la concia delle sementi.  Fu un grande passo a livello nazionale con l’obbiettivo di puntare al ripopolamento degli alveari. Anche per questo, nove anni dopo, ho salutato con soddisfazione l’istituzione di questa giornata da parte delle Nazioni Unite”

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Luca Zaia, presidente della Regione del Veneto, ha partecipato alla Giornata mondiale delle api che si è celebrata il 20 maggio, giorno in cui nel 1734 è nato Anton Jansa, apicoltore sloveno, padre dell’apicoltura moderna. Come sottolinea il presidente, senza le api non sarebbe solo il miele a scomparire ma anche altri alimenti tra cui il caffè e il cioccolato. Leggiamo di seguito il comunicato rilasciato dal portale della Regione Veneto.

La giornata mondiale delle api

VENEZIA – “Se ci si pensa, non sarebbe solo il miele a sparire dalla lista della spesa se le api, e gli insetti impollinatori in generale, dovessero estinguersi. Sugli scaffali dei nostri negozi non troveremmo più una infinità di frutti e di verdure. Ma non troveremo nemmeno il caffè e il cioccolato e chissà quanti altri cibi perché sarebbe colpito il 75% dei raccolti su cui si basa la nostra sopravvivenza. Non sarebbero più povere soltanto la nostra dispensa e la nostra tavola ma tutto il mondo”.

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Così il presidente della Regione del Veneto sottolinea la sua partecipazione alla Giornata mondiale delle api che si è celebrata il 20 maggio nel giorno in cui nel 1734 è nato Anton Jansa, apicoltore sloveno, padre dell’apicoltura moderna. Una celebrazione in difesa di una realtà che tocca da vicino anche il Veneto che, con quasi 100.000 alveari e 9.000 apicoltori, è una delle prime regioni in Italia per la produzione di miele e derivati e vanta una DOP che dal 2010 tutela il miele delle Dolomiti bellunesi con specifico disciplinare.

“Il 40% delle specie impollinatrici sono in pericolo anche a causa dei cambiamenti climatici; eppure pochi di noi sono consapevoli che il 90% delle piante selvatiche e il 75% delle colture dipendono anche da loro” sottolinea il Governatore.

C’è di più: “A fronte di questi dati sono molti i motivi che mi fanno sentire coinvolto in questa giornata; anche legati alla mia vita di amministratore e di uomo delle istituzioni. Era il 2008, infatti, quando ero ministro delle Politiche agricole e, di fronte alla preoccupante diminuzione di questi insetti ho deciso di firmare la sospensione dell’utilizzo dei neonicotinoidi per la concia delle sementi.  Fu un grande passo a livello nazionale con l’obbiettivo di puntare al ripopolamento degli alveari. Anche per questo, nove anni dopo, ho salutato con soddisfazione l’istituzione di questa giornata da parte delle Nazioni Unite”.

“Le api sono una risorsa fondamentale per la biodiversità del nostro territorio, sono le sentinelle dell’equilibrio e del benessere della nostra regione e di tutto il pianeta, sono l’elemento essenziale di un settore importante della nostra produzione alimentare sana e sostenibile – continua il Presidente veneto -. In questa giornata esprimo il mio plauso e la mia adesione alla campagna ‘Meno api meno futuro – God save the bees’ di Coldiretti Veneto e di Coldiretti Giovani Impresa, ringraziando per avermi voluto coinvolgere”.

In conclusione: “Con loro condivido la passione per la nostra terra, della quale gli alveari e cio che rappresentano sono un riferimento storico importante. Forse anche perché simbolo di laboriosità proprio come il nostro Veneto”.

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